L'esercito russo ha in progetto di dispiegare un contingente di 7.600 uomini nelle basi delle regioni separatiste georgiane, un drastico aumento rispetto al periodo precedente all'intervento militare di Mosca in Georgia il mese scorso.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha annunciato che le truppe rimarranno a lungo in Ossezia del Sud e in Abkhazia per prevenire "il ripetersi di aggressioni georgiane".
Il progetto è stato annunciato dal ministro della Difesa Anatoly Serdyukov all'indomani dell'incontro tra il presidente francese Nicolas Sarkozy e quello russo Dmitry Medvedev, che ha promesso il ritiro delle truppe russe entro un mese.
Nell'incontro non si è però parlato dell'eventuale dispiegamento di forze russe in Abkhazia e Ossezia del Sud, nonostante i paesi occidentali avessero in precedenza chiesto il ripristino delle posizioni militari che tutti i soldati avevano prima del conflitto.
Informando il presidente russo Dmitry Medvedev dei negoziati con i leader delle regioni, Serdyukov ha detto: "Abbiamo già trovato l'accordo sul contingente, 3.800 uomini in ognuna delle repubbliche, e sulla sua struttura e dislocazione".
Medvedev ha ordinato a Serdyukov di determinare come la Russia avrebbe implementato una richiesta dall'Ossezia del Sud e Abkhazia "per dispiegare basi" in queste regioni.
CHENEY: COMUNITA' INTERNAZIONALE APPOGGIA INDIPENDENZA GEORGIA
La Russia ha indispettito l'Occidente quando, il mese scorso, ha riconosciuto l'Abkhazia e l'Ossezia del Sud come stati indipendenti, unico paese a farlo insieme al Nicaragua.
Oggi Lavrov ha incontrato i ministri degli Esteri delle due regioni per instaurare relazioni diplomatiche formali, passo che probabilmente irriterà ulteriormente le potenze occidentali.Sia l'Ue che gli Usa hanno avvisato la Russia che rischia gravi conseguenze per le sue azioni in Georgia, ma lo spazio per azioni punitive è limitato.
Il vice presidente americano Dick Cheney, che oggi a Roma ha incontrato il premier Silvio Berlusconi, ha auspicato che la Russia rispetti i confini georgiani.
"La comunità internazionale appoggia l'indipendenza e l'integrità territoriale della Georgia e chiede una risoluzione pacifica della disputa", ha detto Cheney.
L'Italia è l'ultima tappa del suo viaggio per cercare supporto per la Georgia.
"Ringrazio il (vice) presidente Cheney e gli Stati Uniti per aver apprezzato l'azione che abbiamo svolto e che continueremo a svolgere", ha detto Berlusconi. "Ho illustrato al vicepresidente la nostra attività, ciò che abbiamo tentato di mettere in campo per evitare che ciò che è successo in Ossezia e Georgia potesse diventare, da incidente isolato, un detonatore, una miccia capace di riportare indietro la storia di qualche anno verso il sistema di guerra fredda", ha continuato il premier.
Berlusconi ha aggiunto di auspicare che si possa riprendere la strada della collaborazione fra Nato e Russia come sancito dall'accordo di Pratica di Mare del 2002.
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