A più di due anni di distanza, ecco il mea culpa dell'ex capitano della Francia
Non sono ancora ufficiali, ma le scuse di Zinedine Zidane stanno (finalmente) per arrivare. Una confessione pubblica, un mea culpa per quella testata a Marco Materazzi nella finale Mondiale del 2006 non c'è mai stato, ma a qualcuno, il francese, ha ammesso di aver sbagliato. A rivelarlo è l'attesissimo libro "La faccia nascosta di Zidane", autobiografia del campione franco-algerino la cui presentazione è prevista per mercoledì prossimo in Francia.
Il libro, scritto dalla giornalista Besma Lahouri, rivela una serie di "segreti" più o mento celati della vita privata, familiare e professionale del giocatore francese più amato di tutti i tempi, secondo solo a Le Roi, Michel Platini.
Fra questi, la "confessione" fatta ad Akbou, un cugino di Zidane che vive in Algeria. Proprio Akbou, nel dicembre del 2006, fece da Kabylia ad Algeri per parlare con Zizou di quella famosa testata. Farmacista di 40 anni, Akbou disse al cugino che "aveva fatto bene a reagire alla provocazione del centrale difensivo dell'Italia". Secca, e contrariata, la risposta di Zidane: "Non dire mai più che ho fatto bene a dare quella testata a Materazzi. Non ho fatto bene e mi dispiace". Dopo la frase di Zidane fra i due seguì un lungo silenzio. Questo, almeno, è quanto riporta il libro sui segreti di Zizou.
Ma il libro non si ferma qui; questo perché nell'autobiografia che uscirà a breve si accenna anche al "tacito potere" di Zidane, che avrebbe permesso all'ex giocatore di non sottoporsi ad alcuni "scomodi" controlli antidoping. Le partite in questione sarebbero Francia-Arabia Saudita (partita della prima fase dei Mondiali del 1998) e proprio Francia-Italia (finalissima di Berlino nel 2006).
Per gli altri particolari della vicenda non resta che attendere una settimana. Con un viaggio in Francia i misteri dell'ex centrocampista di Juve e Real Madrid sarebbero presto svelati...
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