martedì 16 settembre 2008

Serie A - Maroni "Celle negli stadi? Non ancora"



La proposta di Matarrese di costruire celle negli stadi non è all'ordine del giorno. A dichiararlo il ministro degli interni Roberto Maroni che ha ribadito la linea dura del governo contro la violenza nel calcio


"L'ho letta sui giornali, non è all'ordine del giorno". Così il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, risponde alla proposta del presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese, di costruire, se necessario, celle negli stadi dove rinchiudere i violenti.

Il ministro, intervenenuto all'inaugurazione del primo campionato di calcio dei Vigili del fuoco dedicato alla memoria dell'ex comandante Giorgio Mazzini, ha poi fatto un bilancio della domenica appena conclusa sottolineando che "non si sono verificati incidenti" e che i risultati della strategia messa in atto "sono soddisfacenti. Ci sono buone notizie sul fronte del contrasto alla violenza, le decisioni che abbiamo preso funzionano, al di là delle critiche che ci sono state" e per questo, prosegue il ministro, "continueremo ad intervenire con la prevenzione e con una repressione dura quando avvengono fatti di violenza. Nessun evento sportivo e nessuna partita vale la violenza sulle persone".

Maroni ha poi dichiarato che per quanto riguarda le partite di domenica prossima su cui si è già pronunciato l'Osservatorio sulle manifestazioni sportive e il Casms "rimarranno le decisioni che sono state prese".

Poi una critica all'atteggiamento di alcuni sindaci. "Abbiamo preso decisioni anche forti - ha sottolineato Maroni - che hanno suscitato qualche reazione ma francamente io faccio fatica a capire come uno possa lamentarsi della violenza e poi anche delle misure che cercano di prevenirla. Da quest'orecchio io non ci sento: continueremo sulla linea dell'intransigenza e del rigore".

Infine una battuta sulla polemica Lo Moncaco-Mourinho. "Sono francamente stupito delle dichiarazioni di alcuni dirigenti di serie A - dice Maroni - che sembrano proprio un'istigazione alla violenza. Non ho titolo per intervenire, ma quando un dirigente dice di un allenatore della squadra avversaria che bisognerebbe bastonarlo sui denti, io mi aspetterei che il giudice sportivo o la Lega calcio o la Figc prendessero immediate decisioni in merito".

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