Il problema della disfuzione erettile potrebbe presto avere una svolta "naturale”. Un gruppo di farmacologi dell'Università di Milano, infatti, preoccupato dagli effetti collaterali del Viagra e dei farmaci in uso, si è dedicato a studiare le piante usate come afrodisiaci in diverse tradizioni. Tra queste ne è emersa una in particolare, il cui nome scientifico è Epidemium, mentre quello comune, più suggestivo ed evocativo, è “erba della capra in calore” (Horny goat weed).
Si tratta di un antico rimedio cinese, efficace come afrodisiaco naturale per entrambi i sessi, del quale i ricercatori hanno misurato la capacità di inibire l'enzima che controlla il flusso sanguigno diretto al pene e che rende meccanicamente possibile l'erezione. I risultati ottenuti in laboratorio, sebbene non paragonabili a quelli del farmaco azzurrino, hanno incoraggiato i ricercatori ad estrarre l'icarina, l'ingrediente attivo sull'enzima, e a crearne dei derivati.
Uno di questi derivati ha mostrato un'attività molto simile a quella del Viagra, proponendosi come potenziale precursore di un'alternativa naturale con meno effetti collaterali come mal di testa, mal di stomaco e problemi visivi. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Natural Products e i ricercatori stanno programmando tutti i prossimi passi, necessari a sperimentare a fondo il loro ritrovato.
Occorrerà almeno una decina di anni per conoscere le reali potenzialità dell'Epidemium; nel frattempo, però, lo studio italiano sembra quasi spezzare una lancia in favore degli afrodisiaci naturali, che forse a basse concentrazioni come negli alimenti non servono a molto... ma tentar non nuoce. E allora? Via libera a cenette a base di cibo piccante, ostriche e cioccolata, il palato se non altro gradirà.
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