La società petrolifera del presidente dell'Inter, Massimo Moratti, sarebbe al centro di un'indagine della magistratura
C'è un'indagine in corso sulla Saras, la società petrolifera di proprietà della famiglia Moratti: lo ha anticipato sulle proprie pagine il quotidiano Repubblica e lo confermano anche gli operatori borsistici alle prese con un mercato che sta dando segnali abbastanza chiari di sfiducia nei confronti di questo titolo.
Secondo le indiscrezioni la società petrolifera dei Moratti sarebbe stata collocata in Borsa ad un valore superiore a quello reale per ripianare i debiti dell'Inter. Repubblica riporta anche alcuni stralci della perizia tecnica che i Pm della Procura di Milano avevano richiesto quando poco dopo il collocamento in borsa del titolo, il valore delle azioni si abbassò considerevolmente.
Stando alle ricostruzioni dei periti interpellati dai magistrati il titolo Saras doveva essere collocato a un valore indicativo compreso tra i 4 e i 5 euro; imposto invece a 6 euro perse immediatamente più del 10% di fronte a un mercato che evidentemente aveva interpretato il valore del titolo non adeguato a quello della società.
Un'operazione che avrebbe comunque portato nelle casse di famiglia tantissimi soldi, almeno 1 miliardo e mezzo di euro. Il valore gonfiato delle azioni, apparentemente non necessario, sarebbe testimoniato invece da una serie di e-mail intercettate dagli inquirenti nelle quali si parla di un debito di 500 milioni di euro circa da ripianare.
L'indagine degli inquirenti vorrebbe dimostrare gli estremi di una possibile truffa nei confronti di piccoli azionisti e risparmiatori che avrebbero aderito a un piano di investimento non del tutto rispondente alla realtà. Le banche che si sono occupate di tutta l'operazione, JpMorgan, Banca Caboto e Morgan Stanley, specializzate in grandi transazioni e operazioni borsistiche per enormi capitali di investimento, nel loro fitto carteggio elettronico, sembra dessero per scontato che parte dei proventi dell'operazione borsistica, i famosi 500 milioni di euro di debito, erano da considerare "un capitale ormai bruciato e difficilmente recuperabile".
"Sono calunnie, niente di più". Così il presidente dell'Inter e amministratore delegato della Saras, Massimo Moratti, ha liquidato le indagini della Guardia di Finanza sui titoli della Saras, da cui emergerebbero plusvalori destinati a coprire le spese della sua squadra di calcio. Moratti non ha voluto aggiungere altro perché "c'é un'indagine in corso".
Il titolo Saras dopo le indiscrezioni di Repubblica intanto è sceso ancora: alle 12.10 era valutato 3.09 euro con una flessione dell'1.90 rispetto alla quotazione di ieri. E continua a scendere. Segno di un'evidente sfiducia da parte del mercato borsistico. E forse anche di una certa insicurezza.
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