Uniti nella vita ai margini, dentro e fuori dal carcere, e nella morte in cui lui l'ha trascinata, massacrandola con otto coltellate, per poi uccidersi, perche' non accettava la fine della loro storia. I protagonisti dell' omicidio-suicidio avvenuto questa mattina in via Libia, alla periferia di Bologna, sono due romeni: Ionel Constantin, 51 anni, e Maria Aurica Ungureanu, di vent'anni piu' giovane.
Nel delitto passionale e' rimasta ferita, in modo non grave, anche M.P., venticinquenne bolognese incinta, che in questi giorni ospitava l'amica romena nell'appartamento dove vive con la madre, al sesto piano di un condominio di edilizia popolare, e dove sta scontando una condanna agli arresti domiciliari.
Secondo quanto ha ricostruito la polizia, coordinata dal Pm di turno Antonello Gustapane, omicida e vittima si frequentavano da tempo. Nell'agosto 2006 entrambi erano stati arrestati dalla squadra Mobile di Bologna in una vasta indagine sullo sfruttamento della prostituzione, anche minorile. L'uomo, ritenuto dagli inquirenti il 'capobanda', venne accusato pure di violenza sessuale e nell'operazione erano finiti in manette, oltre alla complice, anche i suoi due figli.
Tornati a piede libero, circa una settimana fa la trentunenne avrebbe deciso di troncare la relazione, trovando ospitalita' a casa dell'amica, anche lei dalla vita difficile. Nel dicembre 2006 la bolognese fu arrestata per tentato omicidio, dopo aver accoltellato un giovane durante una lite a un distributore di benzina. Meno di un mese fa, il 10 ottobre, ancora ai domiciliari per quella vicenda, e' stata riarrestata per il furto di un motorino, e dopo la condanna a un anno, per furto ed evasione, e' tornata nuovamente ai domiciliari, perche' incinta. Nella tragedia di questa mattina e' rimasta coinvolta per caso, per aver dato una mano all'amica.
La madre, rientrando a casa verso le 9.30, ha trovato il romeno sul pianerottolo. Sembrava tranquillo - ha poi raccontato agli investigatori - e ha chiesto di parlare con Maria per tentare di riappacificarsi. Lei l'ha fatto entrare, ma poco dopo ha sentito le grida di aiuto provenire dalla camera delle due ragazze. L'uomo si era avventato sull'ex fidanzata, colpendola con diverse coltellate: almeno otto, soprattutto nella zona del collo, le ferite che sono state individuate dal medico legale.
La donna e' riuscita a portare in salvo la figlia, rimasta lievemente ferita forse nel tentativo di proteggere l'amica e poi accompagnata per accertamenti in ospedale. Le due donne si sono rifugiate dai vicini al piano di sotto, e da li' hanno dato l'allarme al 113 e al 118. La polizia, entrata nell'appartamento pochi minuti piu' tardi, ha trovato i due corpi a terra, nella stanza da letto. Maria era gia' morta, mentre Ionel, che si era tagliato la gola con lo stesso coltello, e' morto poco dopo.
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