Un anno di arresto e 15 mila euro di ammenda. Questa la condanna emessa dal giudice monocratico di Roma Francesco Patrone nei confronti di Francesco Rando, responsabile della società "E.Giovi" che gestisce la discarica di Malagrotta di Roma, una delle più grandi realizzate in Italia.
Secondo l'accusa, rappresentata dal Pm Giuseppe Corasaniti, Rando avrebbe fatto smaltire rifiuti pericolosi nella discarica derivanti dal trattamento chimico-fisico del percolato della discarica e dei fanghi conferiti dall'Acea - è detto nel capo d'imputazione - malgrado la sua società avesse ottenuto una autorizzazione diversa per lo smaltimento di rifiuti speciali. Inoltre Rando, che dovrà risarcire i danni in separata sede alle parti civili (Wwf Lazio, Comitati di cittadini e altri) era accusato anche di avere ammesso in discarica i rifiuti pericolosi senza che ci fosse alcuna documentazione prescritta e senza alcuna verifica analitica.
PM, ZONA FRANCA PER INOSSERVANZA DELLE LEGGI
"Una zona franca per l'inosservanza di leggi italiane e comunitarie nonostante ci siano due condanne definitive per fatti legati allo smaltimento dei rifiuti". Così il pm Giuseppe Corasaniti aveva parlato durante la requisitoria del processo conclusosi con la condanna del responsabile della discarica di Malagrotta, Francesco Rando, per lo smaltimento di rifiuti pericolosi.
Il legale di parte civile Francesca Fragale, che nel processo ha rappresentato i Verdi, ambiente e società (Vas), il comitato "Giardini del Pescaccio" ed un altro comitato che si trova nelle vicinanze di Malagrotta ha definito "esemplare" la pena inflitta a Rando ed ha annunciato la preparazione di un dossier per sollecitare la magistratura a verificare se alcune morti avvenute nelle vicinanze della discarica possano essere in qualche modo ricondotte al tipo di inquinamento contestato al responsabile della discarica.
I difensori di Rando, Franco Giampietro e Fabio Anile, hanno a loro volta annunciato che impugneranno la sentenza. "Un precedente procedimento - hanno dichiarato - aveva già stabilito che l'attività svolta da Rando era autorizzata sin dal dicembre 2002. La procura non ha mai disposto alcun tipo di analisi per stabilire che a Malagrotta venissero smaltiti rifiuti pericolosi".
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