Un convoglio umanitario delle Nazioni Unite, entrato oggi in una zona conquistata dai ribelli nell'est del Congo per la prima volta da quando sono scoppiati gli scontri la scorsa settimana, ha trovati i campi profughi svuotati delle decine di migliaia di occupanti.
"Tutti i campi sono deserti. Sono andati tutti via. Tutti i rifugi sono stati distrutti... non rimane niente", ha detto a Reuters Francis Nakwafio Kasai, funzionario dell'Ufficio dell'Onu per il Coordinamento degli affari umanitari (Ocha).
Il convoglio dell'Onu, con medicinali e assistenti umanitari a bordo, scortato dalle truppe dell'Onu, ha attraversato la linea degli scontri nella provincia del Kivu del nord, raggiungendo la città di Rutshuru, in mano ai ribelli.
L'agenzia Onu per i rifugiati (Acnur) ha detto di temere che almeno 50.000 civili sfollati abbiano abbandonato o siano stati costretti a lasciare i campi attorno alla città, che si trova a 70 chilometri a nord del capoluogo della provincia, Goma.
Kasai ha riferito che i cooperanti stanno cercando di capire dove siano stati mandati i profughi. Alcuni potrebbero avere cercato zone più sicure, altri essere tornati a casa. Si teme che molti si aggirino nella boscaglia, cercando riparo e aiuto dopo gli attacchi dei guerriglieri Tutsi fedeli al generale Laurent Nkunda.
L'Onu sostiene che soldati sbandati dell'esercito congolese abbiamo compiuto omicidi, saccheggi e stupri.
"E' rimasto molto poco che ci possa aiutare a capire cos'ha spinto la gente ad andarsene. I materiali per la costruzione sono spariti, non ci sono effetti personali lasciati a terra", ha detto a Reuters Sean Rafter, un funzionario della logistica del British medical charity Merlin.
"Al momento ci preoccupa il fatto che i profughi se ne sono andati e non sappiamo dove... La gente non può più ricevere cure mediche, cibo o acqua. Fino a quando non sapremo dove si trovano, saremo molto preoccupati per loro".
Ieri i ministri degli Esteri di Francia e Gran Bretagna avevano detto che la tregua tra le forze del governo e i ribelli in Congo doveva essere rafforzata, aggiungendo che soltanto uno sforzo politico serio può evitare una crisi ancor peggiore.
I due ministri hanno sollecitato i governi della Repubblica Democratica del Congo e del vicino Ruanda a tenere fede ai propri impegni assunti sulla base di un precedente accordo di pace.
Intanto, i presidenti delle regioni potrebbero incontrarsi la prossima settimana a Nairobi, secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri della Tanzania nel corso di una conferenza stampa con i due ministri europei.
La scorsa settimana i guerriglieri fedeli a Nkunda si sono spinti fino alla periferia di Goma prima che il capo ribelle dichiarasse la tregua. Centinaia di migliaia di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case, e le agenzie umanitarie parlano di una catastrofe.
PIANO PER RIORGANIZZARE LE FORZE DELLE NAZIONI UNITE
Gli inviati europei, americani e delle Nazioni Unite hanno cercato nei giorni scorsi di impedire una nuova ribellione dei Tutsi nelle regioni di confine del Congo orientale, per evitare di precipitare di nuovo nella guerra durata dal 1998 al 2003.
Dopo un weekend di visite diplomatiche che li hanno portati in Congo, Rwanda e Tanzania, i ministri degli Esteri francese e britannico hanno invocato ulteriori aiuti per Kivu, nel Congo settentrionale.
Bernard Kouchner e David Miliband, che hanno riferito del loro viaggio oggi agli altri ministri degli Esteri europei, chiedono una maggiore riorganizzazione delle forze delle Nazioni Unite adibite al mantenimento della pace, che vedono ad oggi 17.000 truppe schierate in Congo.
Le forze Onu (Monuc), schierate attraverso un paese che ha le dimensioni dell'Europa occidentale, sono state criticate dal governo del Congo e dai civili per non essere riuscite a contenere i ribelli di Kivu.
Kouchner ha detto che l'Europa è pronta a una riorganizzazione delle forze delle Nazioni Unite. La Francia, in carica alla presidenza a rotazione della Ue ha proposto la settimana scorsa di mandare delle truppe nel Congo orientale, ma l'idea ha incontrato la resistenza di alcuni stati membri.
il britannico Miliband ha detto ai giornalisti a Marsiglia che i ministri europei dovrebbero guardare a come l'Ue può sostenere le operazioni delle Nazioni Unite in Congo, a livello politico e diplomatico.
Nukunda, che dice che la sua ribellione in atto da quattro anni mira a difendere i congolesi Tutsi, si è dichiarato disponibile a parlare con il governo. Accusa l'armata di Kabila di sostenere i ribelli Hutu nel Congo orientale, che hanno preso parte nel genocidio in Rwanda nel 1994. il Congo ha accusato i Tutsi guidati dalla Rwanda di sostenere Nkunda
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