"Per noi questo album è un piccolo miracolo" dicono padre Eugene, padre Martin e padre David, i tre sacerdoti irlandesi la cui passione per il bel canto è arrivata fin alle orecchie di un mega manager della Epic, che ha deciso di lanciarli in 30 paesi come 'The priests'.
Il loro cd omonimo, prodotto da Mike Hedges, che ha lavorato anche per gli U2, è stato registrato sia in Irlanda sia nella cappella del coro della Basilica vaticana di San Pietro.
"Registrare a San Pietro è stata una fantastica coincidenza, un altro piccolo miracolo - dicono i tre preti, a Milano in promozione, in vista dell'uscita dell'album, il 14 novembre - avvenuto grazie a monsignor Pablo Colino, direttore del coro della cappella Giulia". Nella loro avventura musicale, i tre sacerdoti dicono di aver trovato solo sostegno da parte delle gerarchie ecclesiastiche: "prima di tutto - sottolineano - il nostro è un album religioso, poi in 20 anni di sacerdozio abbiamo sempre cantato, convinti che le nostre voci siano un dono di Dio da usare per evangelizzare, così, quando il nostro vescovo, che ci conosce fin da quando eravamo seminaristi, ha saputo della nostra avventura - scherzano - non si è stupito più di tanto".
Certo, in caso di tour, "dovremo parlarne con i nostri superiori.." ammettono i religiosi, spiegando che, comunque, sarà difficile abbandonare per lunghi periodi le loro rispettive comunità parrocchiali. "Dio ci ha guidato" dicono i preti, sottolineando che "per prima cosa viene il sacerdozio, poi il cantare, che è un dono di Dio".
Finora si sono esibiti per i loro fedeli e per gli amici, credenti e non, ma sono sicuri che il loro debutto - i cui proventi andranno in parte "ai colleghi anziani o malati" - non mancherà di suscitare curiosità in un'ampia audience. "La musica sacra, come quella che facciamo noi, di solito ha un pubblico maturo, ma speriamo che, incuriositi - auspicano - vengano ad ascoltarci anche i giovani, che non conoscono il nostro genere. Le vecchie generazioni hanno più familiarità con questa musica, i ragazzi meno, ma quando la ascoltano per la prima volta solitamente la trovano piacevole, così speriamo che, attratti dalla melodie, approfondiscano anche i testi".
Per ora, il loro repertorio, che nell'album si articola in 14 tracce, dalla classica 'Ave Maria' alla natalizia 'O Holy Night', si limita alla musica sacra, "ma ci sono anche brani secolari - ammettono - che hanno il potere di innalzare lo spirito" e non è detto che non entrino in un loro prossimo lavoro. Tra questi, ci potrebbe essere persino 'Volare'.
Dopo aver firmato sui gradini della cattedrale di Westminster un contratto da un milione di sterline, the 'priests' sono pronti alle luci della ribalta: un loro concerto sarà trasmesso sulle reti americane Pbs, in Gran Bretagna la Itv ha dedicato alla loro avventura un documentario e Time Magazine li ha resi protagonisti di un reportage fotografico. Ma il Papa cosa pensa di questi preti-star? "Il Santo Padre ha tanti impegni, forse non ci conosce ancora, ma gli manderemo - promettono - il nostro cd per Natale".
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