"Si rassegni chi immagina che cui saranno trappole su indulti o amnistie. La posizione del governo é chiara: non ne faremo". Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, interpellato dall'ANSA, spiega che il ddl sulla certezza dell'applicazione della pena non era all'ordine del giorno del Cdm di oggi e che comunque il principale punto del provvedimento è dire "basta alla sospensione condizionale della pena gratis: chi ha fatto un danno alla società dovrà ripararlo lavorando obbligatoriamente, altrimenti niente condizionale e si fa il carcere per cui si è stati condannati" Sulla messa alla prova degli indagati, che è "un istituto completamente distinto" il ministro preannuncia "approfondimenti ", tenendo conto anche delle perplessità avanzate da Lega e An.
La messa alla prova - fa notare Alfano - è un istituto previsto da "un'ampia dottrina giuridica, dai lavori delle commissioni Nordio e Pisapia, e anche dal ddl sull'accelerazione del processo presentato da Mastella nella scorsa legislatura". Del ddl - aggiunge - "non si è discusso durante il consiglio dei ministri di questa mattina. D'altronde non era neanche all'ordine del giorno". Il guardasigilli, tuttavia, ipotizza che possa essere preso in esame nel Cdm di venerdì o in quello della prossima settimana. Alla domanda se del provvedimento fossero a conoscenza Lega e An, risponde: "Con Maroni mi sono sentito anche ieri e l'altroieri. E il ministro dell'Interno, così come anche La Russa, è favorevole alla sospensione condizionale gratis della pena (viene infatti introdotto l'obbligo dei lavori di pubblica utilità, ndr). Sulla messa alla prova faremo degli approfondimenti rispetto alla proposta circolata (estinzione del reato dopo lavori di pubblica utilità per chi è accusato di reati punibili fino a quattro anni di carcere, ndr). La messa alla prova non è l'elemento centrale del provvedimento. E infatti - aggiunge il Guardasigilli - è cosa completamente distinta dalla questione principale e che abbiamo ritenuto potesse incontrare un ampio favore. Approfondiremo e capiremo se questo favore c'é e in che termini. Consiglierei agli esponenti dell'opposizione di dare un'occhiata ai propri ddl prima di parlare, altrimenti rischiano una brutta sorpresa".
DDL MESSA IN PROVA; LA RUSSA, TUTTO DA ESAMINARE
"No, è ancora una proposta tutta da esaminare": così il ministro della Difesa Ignazio La Russa, lasciando Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri, replica ai cronisti che gli chiedono se durante la riunione sia stata valutato e approvato il disegno di legge sulla cosiddetta 'messa in prova'.
La messa alla prova - fa notare Alfano - è un istituto previsto da "un'ampia dottrina giuridica, dai lavori delle commissioni Nordio e Pisapia, e anche dal ddl sull'accelerazione del processo presentato da Mastella nella scorsa legislatura". Del ddl - aggiunge - "non si è discusso durante il consiglio dei ministri di questa mattina. D'altronde non era neanche all'ordine del giorno". Il guardasigilli, tuttavia, ipotizza che possa essere preso in esame nel Cdm di venerdì o in quello della prossima settimana. Alla domanda se del provvedimento fossero a conoscenza Lega e An, risponde: "Con Maroni mi sono sentito anche ieri e l'altroieri. E il ministro dell'Interno, così come anche La Russa, è favorevole alla sospensione condizionale gratis della pena (viene infatti introdotto l'obbligo dei lavori di pubblica utilità, ndr). Sulla messa alla prova faremo degli approfondimenti rispetto alla proposta circolata (estinzione del reato dopo lavori di pubblica utilità per chi è accusato di reati punibili fino a quattro anni di carcere, ndr).
La messa alla prova non è l'elemento centrale del provvedimento. E infatti - aggiunge il Guardasigilli - è cosa completamente distinta dalla questione principale e che abbiamo ritenuto potesse incontrare un ampio favore. Approfondiremo e capiremo se questo favore c'é e in che termini. Consiglierei agli esponenti dell'opposizione di dare un'occhiata ai propri ddl prima di parlare, altrimenti rischiano una brutta sorpresa".
SI' TRATTATO ITALIA-LIBIA,RIMBORSO A ESULI - "Abbiamo approvato il trattato Italia-Libia ed ho ottenuto assicurazioni da parte del governo a rimborsare gli esuli italiani". Lo afferma il ministro della Difesa Ignazio La Russa, conversando con i cronisti all'ingresso da palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri.
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