lunedì 18 agosto 2008

Pechino 2008 - Carrara ko e ritiro, Wiggins raddoppia

Vera Carrara chiude nelle retrovie la corsa a punti e al termine della prova annuncia il ritiro dall'attività. Continua intanto a dar spettacolo il britannico Wiggins che mette al collo con il quartetto britannico dell'inseguimento a squadre, il secondo personale oro in questa rassegna olimpica
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Il sabato di Hoy e Wiggins
Missione fallita per Vera Carrara, che letteralmente deraglia nella sua' corsa a punti specialità che l'ha vista iridata nel biennio 2005-06. La bergamasca, praticamente mai nel cuore della gara, chiude con un misero punticino, in posizione di retrovia. Ma soprattutto, parole pronunciate a caldo, dalla diretta interessata, Vera Carrara chiude la sua attività ciclistica Per me finisce qui lascio, a fine stagione spiega in lacrime la bergamasca, che molto onestamente ha definito la propria odierna prestazione un disastro.

A vincere l'oro è la favolosa Marianne Vos, campionessa del mondo in carica, a suo primo oro olimpico in carriera, lei che ha già in bacheca maglie iridate da stradista, Pistard e anche ciclocrossista. La Vos domina la prova, sarà alla fine l'unica ragazza in gara a guadagnare il giro di vantaggio. Medaglia d'argento alla cubana Yoanka Gonzalez, bronzo alla spagnola Olaberria.

La Gran Bretagna sale intanto a 5 ori in un medagliere (quello che riguarda il Laoshan Velodrome) che sempre più domina. Il quinto brit-show è quello del quartetto inseguitore. Clancy, Thomas, Manning e Wiggins, da due anni a questa parte campioni del mondo della specialità, stracciano in finale la Danimarca e fanno segnare il nuovo record del mondo. Tempo di 3'53314 che abbassa di quasi 2 secondi quello stabilito da loro stessi 24 ore fa, nelle qualifiche. Per Wiggins è il secondo oro olimpico pechinese dopo quello dell'inseguimento individuale. Alla Nuova Zelanda, che supera l'Australia nella finalina, va la medaglia di bronzo.

Il programma della pista olimpica di Pechino si chiude tra 24 ore con le ultime 3 finali. Sprint donne (lanciatissima la britannica Pendleton, iridata in carica), sprint uomini (con due britannici, Hoy e Kenny, in semifinale) e soprattutto l'Americana (o Madison che dir si voglia). Si preannuncia un duello all'ultimo colpo di pedale tra la coppia svizzera Risi/Marvulli e quella britannica. Costituita da quel Cavendish che ha vinto 4 tappe all'ultimo Tour, insieme a lui quel Wiggins che sogna di mettere al collo il terzo oro olimpico pechinese. Ciccone e Masotti rappresenteranno l'Italia. I due puntano al quinto-sesto posto, la medaglia appare un sogno proibito.

Se non arriverà (sperar non costa nulla e dunque lo facciamo) l'Italia, 4 gatti 4 a rappresentarla qui al Laoshan Velodrome, chiuderà la sua avventura pechinese con un pugno di mosche in mano. Il cosiddetto programma di rilancio della Pista Italiana, l'obiettivo finale era appunto Pechino 2008, può dirsi, per il momento, quasi fallito. Tra 24 ore potremmo, ahinoi, dover togliere il quasi. E chi lo ha sventolato ai 4 venti, la nostra Federazione, che pure ci ha messo impegno, dovrà fare un bagno di umiltà, oltre al mea culpa

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