lunedì 18 agosto 2008

Pechino 2008 - Antonio Rossi in finale

L'equipaggio azzurro del K4 1000 metri comprendente il nostro portabandiera si è agevolmente qualificato per la finale

La canoa azzurra va. L'Italia piazza due barche in finale: il K4 1000 di Antonio Rossi, Franco Benedini, Alberto Ricchetti e Luca Piemonte e il K2 1000 di Antonio Scaduto e Andrea Facchin. Meno bene le azzurre del K4 500 (Stefania Cicali, Fabiana Sgroi, Alice Fagioli e Alessandra Galiotto) che in batteria non sono riuscite, anche se per un soffio, a piazzarsi nelle prime tre posizioni ed ora dovranno passare attraverso la semifinale.

Fra le tre barche, quella che ha convinto di più è stata quella di Rossi e compagni. Secondo in batteria dietro alla Polonia, l'equipaggio italiano si è reso protagonista di un avvincente recupero negli ultimi 500 metri. Gli azzurri hanno sofferto notevolmente fino a metà gara, tanto che al secondo intertempo (posizionato sui 500 metri) erano addirittura quarti con un ritardo sugli slovacchi di oltre 3 secondi. Svantaggio dimezzato nei 250 metri successivi, percorsi con il tempo migliore delle cinque barche in gara. Ma a 250 metri gli italiani erano ancora terzi, con davanti i russi. Questi ultimi però sono crollati nel finale, mentre italiani e polacchi sono venuti fuori.

Alla fine, gli slovacchi hanno passato per primi il traguardo dei mille metri con un tempo di 2:57.876, seguiti da italiani (2:58.627) e polacchi (2:59.290). Quarti e quinti rispettivamente russi e canadesi. Una rimonta che dimostra non solo una buona preparazione fisica della barca italiana, ma anche freddezza e lucidità, visto la buona lettura della gara. Il K4 è l'unica speranza per Rossi di mettersi un'altra medaglia al collo. Il portabandiera italiano, quarant'anni e cinque Olimpiadi alle spalle ha vinto praticamente tutto: tre ori, un argento, un bronzo. A Pechino è approdato grazie al terzo posto ottenuto agli Europei di Milano, con i fidati compagni Benedini, Piemonte e Ricchetti. Un quartetto consolidato, che è arrivato in Cina forte di un altro 'bronzo', strappato a fine giugno a Poznan, in Coppa del Mondo.

Bene anche la barca di Antonio Scaduto e Andrea Facchin, approdata in finale nel K2 1000 grazie al terzo posto nella batteria di oggi, con un ritardo di 1 secondo e 261 centesimi nei confronti degli ungheresi Zoltan Kammerer e Gabor Kucsera (primi) e dei polacchi Adam Seroczynski e Mariusz Kujawski (secondi). Meno convincente, anche se sfortunata, la prestazione delle azzurre. Il K4 500 di Stefania Cicali, Fabiana Sgroi, Alice Fagioli, e Alessandra Galiotto è arrivato solo quarto in batteria, alle spalle di Germania, Cina e Sud Africa. Per stabilire il terzo posto, però, è stato necessario il fotofinish. Alla fine, i giudici hanno stabilito che le italiane erano dietro, seppure di un soffio, alle sudafricane: 1:37.399 contro 1:37.436. Risultato che non preclude la finale per le italiane, che ora però dovranno superare la semifinale.

Moderatamente soddisfatto il Ct azzurro, Oreste Perri: "Sono state delle buone gare, anche se per le ragazze ci aspettavamo qualcosa di più". Per quanto riguarda gli uomini, aggiunge il tecnico, "bisogna stare con i piedi per terra". Perri è prudente anche nei pronostici: "Possiamo lottare per i primi cinque posti con entrambe le barche maschili", mentre per le azzurre "l'obiettivo è arrivare in finale, cosa mai avvenuta prima nel K4 500". Insomma, conclude il Ct, "siamo moderatamente soddisfatti".

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