lunedì 18 agosto 2008

Pechino 2008 - BMX, la prima olimpica

Sta per scoccare l'ora della BMX, il cosiddetto Bycicle Motocross che fa il suo debutto olimpico



In Italia l'abbiamo conosciuta tramite film, il film era il celeberrimo E.T, nel corso del quale, qualcuno forse ricorderà, si vedevano ragazzi impegnati in funamboliche evoluzioni su quelle strane biciclette, le BMX. Facciamo però ordine, usiamo l'articolo al maschile, e diciamo che il BMX, alla lettera Bycicle Motocross, affonda le proprie radici nell'America sessantottina, dalla quale la disciplina, lentamente, ha preso a diffondersi in Europa. Ufficialmente riconosciuta dalla Unione Ciclistica Internazionale nel 1996, la disciplina fa ora il suo 'storico' debutto olimpico.

Previste due gare, una al maschile e una al femminile, che si disputeranno presso il Laoshan BMX Stadium (4 mila persone troveranno posto in tribuna). La pista, tutta in leggera discesa, misurerà 370 metri per gli uomini e 350 per le donne. Pista che comprende l'essenza del BMX, ovvero alternanza di tratti ritmici (dossi in sequenza), salti lunghi (e altamente spettacolari) 3 curvoni parabolici. Come fosse una Pista di Motocross, che in effetti il BMX molto ricalca. Saranno 32 gli uomini, 16 le ragazze. Il debutto olimpico del BMX sarà una due giorni (20-21 agosto). Prima giornata dedicata alle qualifiche, seconda alle due finali.

IL REGOLAMENTO. Si comincia con la seeding run. Un atleta per volta percorre cioè 2 giri della Pista, il tempo impiegato diventa parametro di riferimento per la costruzione di un vero e proprio tabellone, evitando cioè che i migliori gareggino nella stessa batteria. Comincia a quel punto la fase ad eliminazione diretta. Si formano batterie da 8, passano i primi (le prime, anche) 4, dopo però 3 prove (run), conteggiando cioè il piazzamento ottenuto da ogni atleta in ciascuna delle 3 prove. Per gli uomini si parte da 4 quarti di finale, quindi semifinali e infine finale, da 8, questa però sarà una gara secca. Le ragazze (che sono, in toto, l'esatta metà dei maschi) partono invece dalle 2 semifinali.

L'attrezzo di riferimento è una bici monomarca, piccola e leggera, ma altrettanto solida, con ruota del diametro di 20 pollici. Una bici il cui costo è di 500 Euro (se si compra il prodotto finito) ma anche di 3500, se si comprano cioè la singole varie componenti, per poi assemblarle. Dai 50 agli 80 Euro, circa, invece il costo del casco.

Per l'Italia ci sarà in lizza il solo Manuel De Vecchi. Veronese classe 1980, laureato in economia e commercio con 110 e lode, altezza di 1.80 m per 88 kg, Manuel, tramite le pagine del proprio 'fornitissimo' sito internet, spiega che ci si allena 4-5 ore al giorno, che bisogna far tanta palestra, che le gare si vincono, nella buona sostanza, nei primi 30 metri, fondamentali per prendere una buona posizione e poi, lungo il toboga di gara, difenderla. La britannica Shanaze Reade (che lo scorso marzo si è laureata iridata in Pista, nello sprint a squadre) è la campionessa del mondo in carica, nonché favoritissima per la conquista dell'oro olimpico. Il lettone Strombergs, iridato in carica, è la versione maschile di Shanaze. Sarà dura per De Vecchi acciuffare una medaglia, dura ma non impossibile.

Eurosport trasmetterà in diretta le qualifiche, dalle 03.00 alle 05.45 della mattinata italiana del 20 agosto, finali in leggera differita la mattina successiva, dalle 6 alle 6.30. Lo spettacolo, questo è certo, non mancherà. Perché la BMX è sia sport che spettacolo, roba da extratterestri, come quell E.T che grazie alle sue gesta cinematografiche, ce l'ha fatta conoscere. In realtà, noi nati nei primi anni 70, in BMX, sulle prime, piuttosto grezze, ci siamo andati, e siamo spesso andati per terra...

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