Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) rivede nuovamente al rialzo il costo della crisi finanziaria: le svalutazioni, entro il 2010 - afferma nel Global Financial Stability Report - "potrebbero raggiungere i 4.000 miliardi di dollari, di cui due terzi facenti capo alle banche".
Del totale fanno parte, per la prima volta, gli asset originati in tutti i mercati e non solo in quello americano, per il quale la stima delle potenziali perdite è stata portata a 2.700 miliardi, dai 2.200 miliardi di gennaio 2009 e i 1.400 miliardi di ottobre.
"Il sistema finanziario globale - aggiunge l'Fmi - resta sotto un severo stress a fronte di una crisi che riguarda famiglie, aziende e banche sia nelle economie avanzate che in quelle emergenti". "Il processo di deleveraging - aggiunge - sarà lento e doloroso nonostante le misure prese".
SPEZZARE SPIRALE NEGATIVA, ULTERIORI AZIONI FORTI - "La sfida principale" della crisi in atto è quella "di spezzare la spirale al ribasso fra il sistema finanziario e l'economia globale". Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale che, pur constatando "le iniziative senza precedenti prese nei paesi avanzati nello spezzare" il circolo vizioso venutosi a creare, invita a "ulteriori azioni forti per riportare fiducia e allentare le incertezze che stanno minando le prospettive di una ripresa economica". Un invito che arriva con un'avvertenza: "C'é il rischio che i Governi siano riluttanti ad allocare abbastanza risorse per risolvere il problema", visto che l'opinione pubblica sta assumendo un atteggiamento "disilluso su quello che percepisce, in alcuni casi, come abuso dei fondi dei contribuenti".
DEBITO ITALIA AL 121% NEL 2010, SU ANCHE GERMANIA - A causa della crisi finanziaria, il debito pubblico italiano salirà nel 2010 al 121% con un incremento di 15 punti percentuali dal 106% del 2008. I costi per la stabilizzazione finanziaria sono risultati pari allo 0,9% del pil. I dati sul debito - spiega il Fmi illustrando una tabella del capitolo uno del Rapporto - sono tratti dal World Economic Outlook dell'aprile 2008, mentre le stime sui costi provengono dal dipartimento degli Affari fiscali del Fmi. Il deterioramento dei conti pubblici non è comunque un fenomeno limitato: in Germania il debito 2010 si attesterà all'87% con un aumento di 19 punti percentuali. In Giappone l'incremento sarà di 30 punti percentuali al 227%, mentre negli Usa il balzo sarà di 27 punti al 98%. In Francia, l'aumento sarà di 13 punti percentuali all'80%.
FMI:SISTEMA SOTTO STRESS,STRETTA CREDITO PROFONDA E DURATURA - "Il sistema finanziario globale resta sotto un severo stress, mentre la crisi si allarga includendo famiglie, aziende e banche sia delle economie avanzate sia di quelle emergenti". Il "credit crunch globale" sarà probabilmente "profondo e duraturo". Il Fondo Monetario Internazionale spiega che la stretta del credito "potrebbe portare a una pronunciata contrazione del credito stesso negli Usa e in Europa prima che la ripresa inizi". Le prospettive per "la stabilità finanziaria globale è deteriorata ulteriormente, con i rischi per i paesi emergentì saliti" in modo repentino. Fra questi ultimi "le economie europee sono state le più duramente colpite".
FMI: PER BANCHE POSSIBILE ANCHE NAZIONALIZZAZIONE A TEMPO - Assicurare liquidità alle banche, identificare e affrontare il problema degli asset tossici e ricapitalizzare le istituzioni creditizie deboli ma fondamentalmente sane. Il Fondo Monetario Internazionale, nel Global Financial Stability Report, torna a ribadire la propria ricetta contro la crisi del sistema finanziario. E sottolinea che per "stabilizzare il sistema bancario e ridurre l'incertezza sono necessari 3 elementi: un ruolo più attivo dei supervisori nel determinare le istituzioni che possono sopravvivere e le appropriate azioni correttive necessarie a garantirne la sopravvivenza; trasparenza nei bilanci; e chiarezza da parte dei supervisori del tipo di capitale richiesto. "Le condizioni per iniezioni di capitale pubbliche dovrebbero essere stringenti", spiega il Fmi, secondo il quale la "ristrutturazione" di un'istituzione "potrebbe anche richiedere una nazionalizzazione temporanea". "L'attuale incapacità di attrarre capitali privati suggerisce che la crisi é profonda e che i governi devono compiere un passo in più, anche se questo significa assumere la maggioranza o l'interezza di un'istituzione. Un controllo temporaneo da parte del governo potrebbe essere necessario - afferma il Fondo - ma solo con l'intenzione di ristrutturare l'istituto per farlo tornare in mani private il prima possibile".
FMI: COLPITO EST EUROPA, AUMENTA RISCHIO EURO-CONTAGIO - L'Europa dell'Est duramente colpita dalla crisi rischia di contagiare tutto il Vecchio Continente: le forti interconnessioni finanziarie esistenti fra le due aree aumentano il pericolo di un "un ciclo vizioso avverso" all'interno di tutta l'Europa. E' l'avvertimento lanciato dal 'Global Financial stability report' reso noto dal Fondo Monetario Internazionale, secondo il quale "i collegamenti" fra Est e Ovest "creano un ciclo di azioni e reazioni che potrebbero esacerbare la crisi". La maggior parte delle economie emergenti europee - spiega l'Fmi - sono infatti dipendenti dalle banche del Vecchio Continente occidentale che, di fatto, possiedono molti degli istituti di credito dell'Europa dell'Est. "Le banche madri - si legge nel rapporto - sono concentrate in pochi paesi (Austria, Belgio, Germania, Italia, Svezia). E questi collegamenti creano un ciclo di azioni e reazioni tra i Paesi dell'Europa emergente e quelli occidentali che potrebbe esacerbare la crisi". Gli esperti del Fondo osservano che "il deterioramento delle condizioni finanziarie delle sussidiarie dell'Europa dell'Est influenza la liquidità e la posizione di capitali delle banche-madri, e questo a sua volta ha portato non solo ad un abbassamento del rating e a più alti costi, ma ha ridotto di fatto la capacità di finanziamento proprio per delle sussidiarie".
martedì 21 aprile 2009
giovedì 9 aprile 2009
Sisma, 279 morti. Napolitano: nessuno è senza colpa
Nuove forti scosse si sono registrate ancora nella notte all'Aquila e provincia, a tre giorni dal sisma che ha provocato 279 morti in Abruzzo, dove oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invitato tutti a farsi "un esame di coscienza" per quanto è accaduto.
"Nessuno è senza colpa. Molti sono stati coinvolti nella costruzione dei palazzi crollati", ha detto il capo dello Stato, dopo essersi recato a Onna e San Demetrio, due delle località più duramente colpite dal terremoto.
"Deve esserci un esame di coscienza senza discriminanti né coloriture politiche, non per battersi il petto ma per capire cosa è indispensabile e urgente fare per evitare che questi fatti si ripetano. E perché si possa fare prevenzione, non con fantasiose profezie o impossibili previsioni, ma apprestando mezzi indispensabili perché case ed edifici resistano", ha aggiunto, sottolineando poi l'urgenza di avere nuove norme di edilizia anti-sismica.
Parlando dei soccorsi, Napolitano ha aggiunto che "il Paese può essere soddisfatto e inorgoglito", assicurando il proprio impegno per la ricostruzione. "Non vi dimenticheremo mai", ha precisato parlando idealmente ai circa 17.000 sfollati.
Intanto, il governo ha varato oggi un'ordinanza che sospende il pagamento di rate fiscali, bollette e mutui nelle zone terremotate, mentre un decreto legge con gli stanziamenti economici sarà approvato probabilmente dopo la pausa pasquale, secondo quanto riferito dal premier Silvio Berlusconi, che ha annunciato nuovi fondi a disposizione.
"Abbiamo autorizzato il ministero dell'Economia a una variazione di bilancio per mettere a disposizione ulteriori 70 milioni, che sommati ai primi 30 portano il totale a 100 milioni", ha detto Berlusconi.
Continua anche l'impegno contro lo sciacallaggio: dopo che ieri è stata annunciata l'idea di farne un reato punibile con pene molto severe, oggi il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha annunciato che saranno inviati altri 700 militari per presidiare il territorio.
LA TERRA CONTINUA A TREMARE
Tutta la zona colpita dal terremoto intanto continua a tremare con scosse anche molto forti, che si sono susseguite ancora nella notte: quella di maggiore intensità è stata registrata alle 2:52, con magnitudo 5.1, di poco inferiore a quella che nella notte tra domenica e lunedì ha provocato numerosissimi crolli e 279 morti, di cui 20 bambini.
Il presidente del Consiglio nazionale ricerche (Cnr) Luciano Maiani ha spiegato che gli esperti stanno lavorando per "monitorare i movimenti della terra, al fine di individuare le zona più instabili" e per sorvegliare "la stabilità degli edifici".
"Siamo al lavoro prevedendo interventi che dureranno diversi anni", ha sottolineato, aggiungendo che un osservatorio da satellite consente il monitoraggio con "una particolare attenzione verso il patrimonio culturale, storico e archeologico, che giocherà un ruolo importante nella ricostruzione".
Maiani ha aggiunto che "dalla prossima settimana inizierà l'attività di verifica degli edifici, a partire da quelli pubblici, in particolar modo dalle scuole".
l sindaco dell'Aquila Massimo Cialente ha invece esortato l'Unione europea a rendersi conto di quali siano le condizioni in cui versano le zone colpite, sottolineando di aver parlato con il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti per cercare di far rientrare tutta la zona nel cosiddetto "obiettivo uno", che riguarda le aree disagiate, e attivare processi di defiscalizzazione "per offrire a questo territorio la possibilità di una ripresa accelerata e poter essere competitivi anche durante la fase di ricostruzione".
"Molto di questo dipenderà dall'Europa", ha sottolineato il sindaco, aggiungendo che "sarebbe utile che qualche commissario europeo prendesse atto della situazione facendo visita questo territorio".
SOCCORRITORI ANCORA AL LAVORO
I soccorritori continuano a scavare tra la macerie, da dove stamani hanno estratto nuovi cadaveri sepolti in vari edifici tra cui la Casa dello studente, una delle strutture più gravemente danneggiate.
L'arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Molinari, che domani alle 11 celebrerà i funerali di Stato insieme al cardinale Tarcisio Bertone, ha riferito a Reuters di aver ricevuto una telefonata dal Papa che ha ribadito la sua volontà di andare in visita nelle zona terremotate.
"Ieri mi ha chiamato il Santo Padre, che mi ha espresso personalmente vicinanza e solidarietà", ha detto il prelato. "Mi ha incaricato di portare oggi il suo saluto e di esprimere la sua vicinanza alla popolazione. Mi ha rassicurato dicendomi che presto sarà qui con noi per una visita".
"Nessuno è senza colpa. Molti sono stati coinvolti nella costruzione dei palazzi crollati", ha detto il capo dello Stato, dopo essersi recato a Onna e San Demetrio, due delle località più duramente colpite dal terremoto.
"Deve esserci un esame di coscienza senza discriminanti né coloriture politiche, non per battersi il petto ma per capire cosa è indispensabile e urgente fare per evitare che questi fatti si ripetano. E perché si possa fare prevenzione, non con fantasiose profezie o impossibili previsioni, ma apprestando mezzi indispensabili perché case ed edifici resistano", ha aggiunto, sottolineando poi l'urgenza di avere nuove norme di edilizia anti-sismica.
Parlando dei soccorsi, Napolitano ha aggiunto che "il Paese può essere soddisfatto e inorgoglito", assicurando il proprio impegno per la ricostruzione. "Non vi dimenticheremo mai", ha precisato parlando idealmente ai circa 17.000 sfollati.
Intanto, il governo ha varato oggi un'ordinanza che sospende il pagamento di rate fiscali, bollette e mutui nelle zone terremotate, mentre un decreto legge con gli stanziamenti economici sarà approvato probabilmente dopo la pausa pasquale, secondo quanto riferito dal premier Silvio Berlusconi, che ha annunciato nuovi fondi a disposizione.
"Abbiamo autorizzato il ministero dell'Economia a una variazione di bilancio per mettere a disposizione ulteriori 70 milioni, che sommati ai primi 30 portano il totale a 100 milioni", ha detto Berlusconi.
Continua anche l'impegno contro lo sciacallaggio: dopo che ieri è stata annunciata l'idea di farne un reato punibile con pene molto severe, oggi il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha annunciato che saranno inviati altri 700 militari per presidiare il territorio.
LA TERRA CONTINUA A TREMARE
Tutta la zona colpita dal terremoto intanto continua a tremare con scosse anche molto forti, che si sono susseguite ancora nella notte: quella di maggiore intensità è stata registrata alle 2:52, con magnitudo 5.1, di poco inferiore a quella che nella notte tra domenica e lunedì ha provocato numerosissimi crolli e 279 morti, di cui 20 bambini.
Il presidente del Consiglio nazionale ricerche (Cnr) Luciano Maiani ha spiegato che gli esperti stanno lavorando per "monitorare i movimenti della terra, al fine di individuare le zona più instabili" e per sorvegliare "la stabilità degli edifici".
"Siamo al lavoro prevedendo interventi che dureranno diversi anni", ha sottolineato, aggiungendo che un osservatorio da satellite consente il monitoraggio con "una particolare attenzione verso il patrimonio culturale, storico e archeologico, che giocherà un ruolo importante nella ricostruzione".
Maiani ha aggiunto che "dalla prossima settimana inizierà l'attività di verifica degli edifici, a partire da quelli pubblici, in particolar modo dalle scuole".
l sindaco dell'Aquila Massimo Cialente ha invece esortato l'Unione europea a rendersi conto di quali siano le condizioni in cui versano le zone colpite, sottolineando di aver parlato con il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti per cercare di far rientrare tutta la zona nel cosiddetto "obiettivo uno", che riguarda le aree disagiate, e attivare processi di defiscalizzazione "per offrire a questo territorio la possibilità di una ripresa accelerata e poter essere competitivi anche durante la fase di ricostruzione".
"Molto di questo dipenderà dall'Europa", ha sottolineato il sindaco, aggiungendo che "sarebbe utile che qualche commissario europeo prendesse atto della situazione facendo visita questo territorio".
SOCCORRITORI ANCORA AL LAVORO
I soccorritori continuano a scavare tra la macerie, da dove stamani hanno estratto nuovi cadaveri sepolti in vari edifici tra cui la Casa dello studente, una delle strutture più gravemente danneggiate.
L'arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Molinari, che domani alle 11 celebrerà i funerali di Stato insieme al cardinale Tarcisio Bertone, ha riferito a Reuters di aver ricevuto una telefonata dal Papa che ha ribadito la sua volontà di andare in visita nelle zona terremotate.
"Ieri mi ha chiamato il Santo Padre, che mi ha espresso personalmente vicinanza e solidarietà", ha detto il prelato. "Mi ha incaricato di portare oggi il suo saluto e di esprimere la sua vicinanza alla popolazione. Mi ha rassicurato dicendomi che presto sarà qui con noi per una visita".
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TERREMOTO, NAPOLITANO: OCCORRE ESAME DI COSCIENZA
Di fronte allo spettacolo di edifici di recente costruzione, distrutti dal terremoto e che hanno provocato tante vittime, Giorgio Napolitano dice: "Deve esserci un esame di coscienza senza discriminanti né coloriture politiche, riguardo a chi ha avuto responsabilità. Nessuno in questi casi dovrebbe chiudere gli occhi".
"Bisogna vedere - ha aggiunto Napolitano - come sia potuto accadere che non siano state attivate indispensabili norme, che erano state tradotte in legge e chiedersi anche come non siano scattati i necessari controlli. Nessuno in questi casi nessuno dovrebbe chiudere gli occhi. Né chi vende, né chi acquista un immobile. Ma al di là delle responsabilità, bisogna decidere - ha sottolineato il presidente della Repubblica - cosa è possibile fare, affinché tutto ciò non accada mai più. E questo si può fare non con profezie o impossibili previsioni dei terremoti, ma rendendo sicuri gli edifici, anche quelli più antichi".
Anche sul terremoto bisogna parlare il linguaggio della verità, dice Giorgio Napolitano, che vede "irresponsabilità diffuse" di fronte alla tragedia di edifici antisismici ugualmente crollati travolgendo vite umane. Il capo dello Stato cita la frase di "un'esponente dell'opposizione" che ha detto "nessuno è senza colpe". "Credo che abbia ragione", commenta.
Napolitano chiede "un esame di coscienza" che superi le preferenze politiche di ognuno "riguardo a chi ha avuto ragione e chi ha avuto torto o responsabilità in queste cose". L'esponente dell'opposizione che dice "nessuno è senza colpa", commenta Napolitano "é uno che di solito non è incline a fare affermazioni di questo genere". Lo dice come un'annotazione incoraggiante. "Qui non si tratta di liberarsi di ogni responsabilità ma - spiega il capo dello Stato - di capire veramente come sia potuto accadere che non ci sia stata l'attivazione indispensabile di norme di prevenzione che erano state tradotte in legge, o che ci sia stato un difetto nei controlli previsti. Sono irresponsabilità diffuse dei soggetti che in definitiva sono coinvolti nella costruzione di un palazzo o nell'acquisto di una casa. Nessuno in questi casi dovrebbe chiudere gli occhi. Né chi costruisce, né chi acquista, né chi è chiamato a fare i controlli". "E' necessario un esame di coscienza - ribadisce Napolitano - per capire cosa è indispensabile e urgente fare perché mai più ciò accada non affidandosi a profezie o previsioni impossibili ma rendendo sicuri gli edifici di nuova costruzione e anche quelli più antichi".
"Quella che forse mi resterà più impressa dopo questa visita credo sia l'immagine di quella strada di Onna che il sisma ha praticamente disintegrato". Così si è espresso il presidente della Repubblica dopo la sua breve visita nelle zone più colpite dal sisma. "Lì - ha aggiunto Napolitano - non era questione di cemento o di solidità delle strutture: lì si era esposti alla forza brutale della natura". Il capo dello Stato ha concluso poi che porterà con sé anche l'immagine "di tutti quei volti di persone che hanno perso la casa, i familiari e soprattutto di quelli che hanno perso i loro bambini".
Napolitano esprime soddisfazione, "una soddisfazione che inorgoglisce il nostro Paese", rispetto ai soccorsi e agli interventi per assicurare una prima sistemazione agli sfollati del terremoto. "Si è fatto moltissimo, con questo "molto singolare e molto italiano sistema di Protezione civile, che somma soccorritori che appartengono ai corpi dello Stato e volontari". Ma bisogna anche pensare, aggiunge, al dopo, e anche a un dopo successivo. Il "dopo" riguarda la creazione, come si è fatto in occasione di altri terremoti, di alloggi provvisori ma più accoglienti delle tende, in attesa che si ricostruiscano le case che si potranno ricostruire. Perché, sottolinea il capo dello Stato, c'é anche da valutare la situazione di chi non potrà più tornare nella casa che abitava. Ma queste valutazioni, aggiunge, bisognerà farle ancora dopo. "Verrà il tempo per determinare, sulla base di valutazioni concrete e aggiornate, l'orientamento su cosa fare per questo, per maturare un orientamento che oggi sarebbe prematuro annunciare. Oggi dobbiamo solo dire che ci deve essere continuità di impegno da parte dello Stato. Molte delle persone che ho incontrato oggi mi hanno detto: 'Non dimenticateci'. Il mio impegno è questo. Bisogna continuare con lo stesso slancio di questi giorni e trovando le risorse finanziarie necessarie".
Al termine della visita nelle zone terremotate dell'Abruzzo Napolitano si dice "molto colpito" da tutto ciò che ha visto. "Ogni immagine resterà impressa nella mia mente". In particolare, il capo dello Stato parla con "ammirazione" dello sforzo sinergico per i soccorsi, che ha visto sommarsi l'intervento dello Stato centrale con quello delle Regioni e dei Comuni. E anche delle organizzazioni volontarie. La stessa ammirazione, Napolitano la esprime verso la popolazione ricoverata nelle tendopoli: "Ho visto una grande dignità, compostezza e spirito di adattamento. Molti si sono espressi dicendo 'Siamo vivi!', un'espressione che dice l'apprezzamento per aver avuta salva la vita, una consapevolezza che fa accettare tutti i sacrifici necessari per tornare alla normalità". In particolare, Napolitano ha parlato del triste spettacolo della devastazione del borgo di Onna, dove le case si sono sbriciolate e ha trovato la morte il 20-30% degli abitanti. "Lì non c'entra nulla il cemento. Quelle erano povere case contadine, esposte alla furia della natura". "Tra le cose che ricorderò - conclude - c'é la voce di chi mi ha parlato dei suoi cari rimasti sotto le macerie".
"Bisogna vedere - ha aggiunto Napolitano - come sia potuto accadere che non siano state attivate indispensabili norme, che erano state tradotte in legge e chiedersi anche come non siano scattati i necessari controlli. Nessuno in questi casi nessuno dovrebbe chiudere gli occhi. Né chi vende, né chi acquista un immobile. Ma al di là delle responsabilità, bisogna decidere - ha sottolineato il presidente della Repubblica - cosa è possibile fare, affinché tutto ciò non accada mai più. E questo si può fare non con profezie o impossibili previsioni dei terremoti, ma rendendo sicuri gli edifici, anche quelli più antichi".
Anche sul terremoto bisogna parlare il linguaggio della verità, dice Giorgio Napolitano, che vede "irresponsabilità diffuse" di fronte alla tragedia di edifici antisismici ugualmente crollati travolgendo vite umane. Il capo dello Stato cita la frase di "un'esponente dell'opposizione" che ha detto "nessuno è senza colpe". "Credo che abbia ragione", commenta.
Napolitano chiede "un esame di coscienza" che superi le preferenze politiche di ognuno "riguardo a chi ha avuto ragione e chi ha avuto torto o responsabilità in queste cose". L'esponente dell'opposizione che dice "nessuno è senza colpa", commenta Napolitano "é uno che di solito non è incline a fare affermazioni di questo genere". Lo dice come un'annotazione incoraggiante. "Qui non si tratta di liberarsi di ogni responsabilità ma - spiega il capo dello Stato - di capire veramente come sia potuto accadere che non ci sia stata l'attivazione indispensabile di norme di prevenzione che erano state tradotte in legge, o che ci sia stato un difetto nei controlli previsti. Sono irresponsabilità diffuse dei soggetti che in definitiva sono coinvolti nella costruzione di un palazzo o nell'acquisto di una casa. Nessuno in questi casi dovrebbe chiudere gli occhi. Né chi costruisce, né chi acquista, né chi è chiamato a fare i controlli". "E' necessario un esame di coscienza - ribadisce Napolitano - per capire cosa è indispensabile e urgente fare perché mai più ciò accada non affidandosi a profezie o previsioni impossibili ma rendendo sicuri gli edifici di nuova costruzione e anche quelli più antichi".
"Quella che forse mi resterà più impressa dopo questa visita credo sia l'immagine di quella strada di Onna che il sisma ha praticamente disintegrato". Così si è espresso il presidente della Repubblica dopo la sua breve visita nelle zone più colpite dal sisma. "Lì - ha aggiunto Napolitano - non era questione di cemento o di solidità delle strutture: lì si era esposti alla forza brutale della natura". Il capo dello Stato ha concluso poi che porterà con sé anche l'immagine "di tutti quei volti di persone che hanno perso la casa, i familiari e soprattutto di quelli che hanno perso i loro bambini".
Napolitano esprime soddisfazione, "una soddisfazione che inorgoglisce il nostro Paese", rispetto ai soccorsi e agli interventi per assicurare una prima sistemazione agli sfollati del terremoto. "Si è fatto moltissimo, con questo "molto singolare e molto italiano sistema di Protezione civile, che somma soccorritori che appartengono ai corpi dello Stato e volontari". Ma bisogna anche pensare, aggiunge, al dopo, e anche a un dopo successivo. Il "dopo" riguarda la creazione, come si è fatto in occasione di altri terremoti, di alloggi provvisori ma più accoglienti delle tende, in attesa che si ricostruiscano le case che si potranno ricostruire. Perché, sottolinea il capo dello Stato, c'é anche da valutare la situazione di chi non potrà più tornare nella casa che abitava. Ma queste valutazioni, aggiunge, bisognerà farle ancora dopo. "Verrà il tempo per determinare, sulla base di valutazioni concrete e aggiornate, l'orientamento su cosa fare per questo, per maturare un orientamento che oggi sarebbe prematuro annunciare. Oggi dobbiamo solo dire che ci deve essere continuità di impegno da parte dello Stato. Molte delle persone che ho incontrato oggi mi hanno detto: 'Non dimenticateci'. Il mio impegno è questo. Bisogna continuare con lo stesso slancio di questi giorni e trovando le risorse finanziarie necessarie".
Al termine della visita nelle zone terremotate dell'Abruzzo Napolitano si dice "molto colpito" da tutto ciò che ha visto. "Ogni immagine resterà impressa nella mia mente". In particolare, il capo dello Stato parla con "ammirazione" dello sforzo sinergico per i soccorsi, che ha visto sommarsi l'intervento dello Stato centrale con quello delle Regioni e dei Comuni. E anche delle organizzazioni volontarie. La stessa ammirazione, Napolitano la esprime verso la popolazione ricoverata nelle tendopoli: "Ho visto una grande dignità, compostezza e spirito di adattamento. Molti si sono espressi dicendo 'Siamo vivi!', un'espressione che dice l'apprezzamento per aver avuta salva la vita, una consapevolezza che fa accettare tutti i sacrifici necessari per tornare alla normalità". In particolare, Napolitano ha parlato del triste spettacolo della devastazione del borgo di Onna, dove le case si sono sbriciolate e ha trovato la morte il 20-30% degli abitanti. "Lì non c'entra nulla il cemento. Quelle erano povere case contadine, esposte alla furia della natura". "Tra le cose che ricorderò - conclude - c'é la voce di chi mi ha parlato dei suoi cari rimasti sotto le macerie".
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LUCA STUDENTE-PADRE, LASCIA FIGLIA DI 7 MESI
Un amore nato tra i banchi di scuola e ora sepolto sotto le macerie del terremoto che ha colpito l'Abruzzo. Luca Lunari, 20 anni, trovato senza vita stamani sotto ciò che resta della Casa dello studente dell'Aquila, lascia una compagna giovanissima, Giada, 17 anni, e una figlia di appena sette mesi. Una storia d'amore la loro nata tra i banchi del liceo a Rieti, segnata dalla scelta coraggiosa di avere un figlio subito e sepolta sotto la scossa che lunedì ha sconvolto l'Abruzzo. Si erano conosciuti proprio al liceo classico di Rieti, Giada e Luca. Poi sette mesi fa la nascita di Marta. Avevano però, sebbene giovani genitori, continuato a studiare. Luca frequentava la facoltà di Ingegneria Informatica all'Aquila: una vita da studente e padre fuori sede. Si divideva infatti tra l'abitazione dei genitori a Rieti e la Casa dello Studente dell'Aquila, quella dove lo ha trovato la morte. Giada invece studia ancora al liceo e frequenta il conservatorio di musica di Santa Cecilia a Roma. Il suo sogno era fare la pianista.
Era, perché da lunedì Giada, racconta qualche amico, non ha più sogni. Piange e stringe a sé la figlia, incredula. I genitori di Luca non hanno più parole e quelli di Giada piangono e si disperano. "Luca voleva solo studiare, era appassionato della sua materia - dice Cesare Zacchia, il padre di Giada, con la figlia di ritorno dal triste pellegrinaggio all'Aquila -, amava la figlia, la moglie. Giovane, con la passione dei giovani ma le idee chiare. Voleva solo studiare e per quello è morto".
Luca infatti si trovava all'Aquila perché il giorno dopo il terremoto avrebbe dovuto sostenere un esame. I parenti raccontano le ore successive alla scossa: la speranza che lascia il posto alla preoccupazione, poi il dolore, lo strazio. Ora però c'é anche la voglia di raccontare quel ragazzo, anzi quei ragazzi, "perché Giada e Luca erano sempre insieme". "Abbiamo lasciato loro la libertà di scegliere e così è nata Marta - dice Cesare Zacchia -, avevano scelto di educare insieme la bambina, pur rimanendo ognuno a casa dei propri genitori dove reciprocamente si raggiungevano, Giada a Toffia e Luca tra Rieti e la Casa dello studente dell'Aquila". Domani i funerali di Luca a Rieti. Oggi un altro addio ad una giovane vittima reatina: nella chiesa di Sant'Agostino il funerale di Valentina Orlandi. Anche lei giovanissima, 23 anni, anche lei all'Aquila per studiare.
Era, perché da lunedì Giada, racconta qualche amico, non ha più sogni. Piange e stringe a sé la figlia, incredula. I genitori di Luca non hanno più parole e quelli di Giada piangono e si disperano. "Luca voleva solo studiare, era appassionato della sua materia - dice Cesare Zacchia, il padre di Giada, con la figlia di ritorno dal triste pellegrinaggio all'Aquila -, amava la figlia, la moglie. Giovane, con la passione dei giovani ma le idee chiare. Voleva solo studiare e per quello è morto".
Luca infatti si trovava all'Aquila perché il giorno dopo il terremoto avrebbe dovuto sostenere un esame. I parenti raccontano le ore successive alla scossa: la speranza che lascia il posto alla preoccupazione, poi il dolore, lo strazio. Ora però c'é anche la voglia di raccontare quel ragazzo, anzi quei ragazzi, "perché Giada e Luca erano sempre insieme". "Abbiamo lasciato loro la libertà di scegliere e così è nata Marta - dice Cesare Zacchia -, avevano scelto di educare insieme la bambina, pur rimanendo ognuno a casa dei propri genitori dove reciprocamente si raggiungevano, Giada a Toffia e Luca tra Rieti e la Casa dello studente dell'Aquila". Domani i funerali di Luca a Rieti. Oggi un altro addio ad una giovane vittima reatina: nella chiesa di Sant'Agostino il funerale di Valentina Orlandi. Anche lei giovanissima, 23 anni, anche lei all'Aquila per studiare.
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mercoledì 8 aprile 2009
Nuovo BlackBerry Storm
Prime indiscrezioni per quello che sarà il successore del primo touchscreen device di RIM , il BlackBerry Storm. Per ora viene chiamato con il nome di Storm 2 e i rumors al riguardo sono ancora pochi: secondo quanto trapelato in queste ore, il nuovo dispositivo sarà dotato del supporto per le reti Wireless, una delle principali (e per certi versi incomprensibili) assenze dello Storm.
In questo modo il dispositivo potrà competere con più facilità con gli altri prodotti sensibili al tocco presenti sul mercato che supportano tale tecnologia. Un'altra miglioria dello Storm 2 sarebbe legata al display e alla tecnologia touchscreen: l'usabilità sarà ottimizzata e la qualità sarà maggiore rispetto a quella attuale.
Non è chiaro se anche la nuova release sarà dotata dello “schermo cliccabile” oppure questa volta la casa produttrice nord americana opterà per uno schermo touchscreen “puro”. Non si hanno nemmeno informazioni riguardo alla possibile data di lancio del nuovo prodotto: attendiamo, quindi, qualche notizia in più da parte di RIM.
In questo modo il dispositivo potrà competere con più facilità con gli altri prodotti sensibili al tocco presenti sul mercato che supportano tale tecnologia. Un'altra miglioria dello Storm 2 sarebbe legata al display e alla tecnologia touchscreen: l'usabilità sarà ottimizzata e la qualità sarà maggiore rispetto a quella attuale.
Non è chiaro se anche la nuova release sarà dotata dello “schermo cliccabile” oppure questa volta la casa produttrice nord americana opterà per uno schermo touchscreen “puro”. Non si hanno nemmeno informazioni riguardo alla possibile data di lancio del nuovo prodotto: attendiamo, quindi, qualche notizia in più da parte di RIM.
Madonna Dona 500mila sterline alle vittime del Terremoto
La popstar statunitense di origine abruzzese, Madonna, ha deciso di donare 500 mila sterline alle vittime del terremoto in Abruzzo. Lo riferiscono le edizioni online dei principali media britannici. ''Sono felice di poter dare una mano alla citta' da cui provengono i miei antenati'', ha detto Madonna rifiutando di confermare l'entita' della somma donata. Il nonno della cantante, il cui vero nome e' Maria Luisa Ciccone, era originario di Pacentro (L'Aquila).
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Coniglio in agrodolce
Ingredienti per 4 persone: un coniglio di media grandezza; 2 bicchieri di buon vino rosso; due cipolle; tre chiodi di garofano; un ciuffo di prezzemolo; un gambetto piccolo di sedano; un rametto di rosmarino; un rametto di timo; 2 foglie di salvia; una foglia di alloro; 2 cucchiai di zucchero; mezzo bicchiere di aceto di vino (non balsamico!!); un cucchiaio di uvetta; un cucchiaio di pinoli; un cucchiaio di cacao amaro; 50 gr. di lardo; olio extra vergine d'oliva, sale e pepe q.b.
Preparazione: pulire accuratamente il coniglio, tagliarlo a pezzi e metterlo in una terrina. Fare scaldare senza arrivare però all'ebollizione la marinata composta dai seguenti ingredienti: il vino, una cipolla a pezzetti, i chiodi di garofano, il prezzemolo, il rosmarino, il timo, la salvia, l'alloro, il sale e il pepe. Versarla caldissima sul coniglio e lasciarlo riposare per 4/5 ore. Quindi asciugare i vari pezzi, infarinarli e friggerli in una padella con due cucchiai d'olio extra vergine d'oliva insieme con una cipolla sminuzzata e il lardo a pezzetti. Quando avranno preso colore, versare il vino della marinata filtrato e farlo asciugare. A questo punto aggiustare di sale, coprire con acqua e lasciare cuocere a fuoco basso finché non si sarà formata una salsetta densa. Fare fondere in un tegamino lo zucchero e, appena sarà leggermente imbrunito, aggiungere l'aceto, l'uvetta e i pinoli. Versarlo sul coniglio, rimetterlo sul fuoco, spolverarlo col cacao amaro, lasciare cuocere qualche minuto e servire caldo, accompagnato da un purè di patate.
Vino consigliato da Plyost Cucina: Dolcetto d'Alba Doc
Preparazione: pulire accuratamente il coniglio, tagliarlo a pezzi e metterlo in una terrina. Fare scaldare senza arrivare però all'ebollizione la marinata composta dai seguenti ingredienti: il vino, una cipolla a pezzetti, i chiodi di garofano, il prezzemolo, il rosmarino, il timo, la salvia, l'alloro, il sale e il pepe. Versarla caldissima sul coniglio e lasciarlo riposare per 4/5 ore. Quindi asciugare i vari pezzi, infarinarli e friggerli in una padella con due cucchiai d'olio extra vergine d'oliva insieme con una cipolla sminuzzata e il lardo a pezzetti. Quando avranno preso colore, versare il vino della marinata filtrato e farlo asciugare. A questo punto aggiustare di sale, coprire con acqua e lasciare cuocere a fuoco basso finché non si sarà formata una salsetta densa. Fare fondere in un tegamino lo zucchero e, appena sarà leggermente imbrunito, aggiungere l'aceto, l'uvetta e i pinoli. Versarlo sul coniglio, rimetterlo sul fuoco, spolverarlo col cacao amaro, lasciare cuocere qualche minuto e servire caldo, accompagnato da un purè di patate.
Vino consigliato da Plyost Cucina: Dolcetto d'Alba Doc
Amaretti morbidi
Ingredienti: 250 gr di mandorle dolci; 4 mandorle amare; tre albumi; 300 gr di zucchero a velo
Preparazione: Spellare le mandorle. Par farlo più agevolmente è sufficiente tenerle per qualche minuto in acqua bollente. Dopo avere tolto la pellicina, asciugarle e pestarle in un mortaio. In una terrina sbattere energicamente gli albumi con lo zucchero per circa 10 minuti, quindi incorporare il composto alle mandorle e con l'impasto ottenuto formare delle palline grandi come una noce e appena schiacciate, che vanno posizionate su una placca da forno imburrata e infarinata (o foderata con carta da forno). Lasciarle riposare per 6/7 ore, quindi infornare a calore moderato (150°) finché non prendono un bel colore bruno-dorato. Lasciarle raffreddare nella stessa placca. Dovranno risultare croccanti all'esterno e morbide all'interno.
Vino consigliato da Plyost Cucina: Moscato di Pantelleria Doc
Preparazione: Spellare le mandorle. Par farlo più agevolmente è sufficiente tenerle per qualche minuto in acqua bollente. Dopo avere tolto la pellicina, asciugarle e pestarle in un mortaio. In una terrina sbattere energicamente gli albumi con lo zucchero per circa 10 minuti, quindi incorporare il composto alle mandorle e con l'impasto ottenuto formare delle palline grandi come una noce e appena schiacciate, che vanno posizionate su una placca da forno imburrata e infarinata (o foderata con carta da forno). Lasciarle riposare per 6/7 ore, quindi infornare a calore moderato (150°) finché non prendono un bel colore bruno-dorato. Lasciarle raffreddare nella stessa placca. Dovranno risultare croccanti all'esterno e morbide all'interno.
Vino consigliato da Plyost Cucina: Moscato di Pantelleria Doc
Spezzatino di pollo alla soia
Ingredienti: (per 6 persone): circa un chilo di cosce di pollo spezzettate; un porro; un peperone; 2 zucchine; una cipolla; un vasetto di germogli di soia; olio extra-vergine d'oliva; salsa di soia; erba cipollina; sale q.b
Preparazione: Lavare e tritare finemente il porro, il peperone, la cipolla e le zucchine. Versare un paio di cucchiai d'olio in una pentola a pressione e far rosolare il tutto. Unire quindi i pezzetti di pollo girandoli bene finché si rosolino su tutti i lati. Salare, aggiungere mezzo bicchiere di vino bianco e mezzo bicchiere d'acqua e chiudere la pentola a pressione. Calcolare 13 minuti di cottura dall'inizio del fischio, dopodichè aprire la pentola e completare con i germogli di soia sgocciolati e con uno spruzzo di salsa di soia. Versare il tutto su unpiatto e cospargere di erba cipollina tritata.
Preparazione: Lavare e tritare finemente il porro, il peperone, la cipolla e le zucchine. Versare un paio di cucchiai d'olio in una pentola a pressione e far rosolare il tutto. Unire quindi i pezzetti di pollo girandoli bene finché si rosolino su tutti i lati. Salare, aggiungere mezzo bicchiere di vino bianco e mezzo bicchiere d'acqua e chiudere la pentola a pressione. Calcolare 13 minuti di cottura dall'inizio del fischio, dopodichè aprire la pentola e completare con i germogli di soia sgocciolati e con uno spruzzo di salsa di soia. Versare il tutto su unpiatto e cospargere di erba cipollina tritata.
Terremoto: notti sul divano con valigia pronta, a Roma e' panico da scosse
A Roma la terra continua a tremare, e ormai fra molti abitanti della Capitale dilaga il 'panico da terremoto'. "Sempre più spesso sento i racconti di tanti romani, soprattutto giovani donne con bambini piccoli, che vivono con ansia questa situazione, di giorno ma soprattutto di notte". Lo spiega all'ADNKRONOS SALUTE la psicoterapeuta Paola Vinciguerra, presidente dell'Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico), che già dopo il sisma che ha colpito L'Aquila prevedeva un'epidemia di attacchi di panico.
"Il risultato - racconta - è che oggi tantissime mamme sono incollate alla tv sempre accesa, per seguire l'evolversi della situazione in Abruzzo. Ma il peggio arriva di notte: molte dormono sul divano in soggiorno, con una valigia e le scarpe accanto, al posto del pigiamo indossano la tuta da ginnastica, per essere pronte a prendere i bambini e scappare via in caso di allarme. Chi vive solo, poi, spesso va a dormire in casa di amici". Sono in particolar modo le persone di 35-45 anni a incappare più spesso nel panico da terremoto, insieme agli anziani.
"Una situazione favorita dal fatto che la terra continua a tremare. E dunque siamo sottoposti a un allarme reiterato: non si fa in tempo a rassicurarsi che torna una nuova scossa. Lo sciame sismico - prosegue la psicoterapeuta - ci provoca una sensazione continua di minaccia", anticamera degli attacchi di panico. Tutte conseguenze della paura di morire, e del fatto di avere la responsabilità dei figli spesso piccoli, o di genitori anziani.
"Così molte donne romane, scioccate anche dalle immagini delle mamme abruzzesi che hanno perso tutto, hanno attivato "un meccanismo di controllo per cercare di tranquillizzarsi. L'idea - spiega la Vinciguerra - è che, se un evento drammatico non si può evitare, almeno si cerca di controllarlo, dormendo sul divano con una borsa pronta e i bimbi a portata di mano".
E i mariti? "In camera da letto, perché sono adulti e non hanno necessità di essere protetti o salvati", dice la psicoterapeuta. Quella di dormire sul divano è una soluzione magari non ideale per la schiena, "ma dà l'idea di controllare in qualche modo gli eventi, di essere preparati al peggio, e così permette di abbassare l'ansia". Poi ci sono le persone bloccate dalla paura, che restano paralizzate a ogni scossa e non hanno la forza di fare nulla. "Se avete avuto un attacco di panico, vi siete sentiti bloccati con la sensazione di morire, anche con sudore freddo e palpitazioni dopo aver sentito la casa ballare violentemente sotto i vostri piedi, avete vissuto un'esperienza traumatica molto forte che lascia strascichi e che va affrontata - avverte l'esperta - altrimenti si può strutturare uno stato ansioso con conseguenti attacchi di panico".
Secondo la psicoterapeuta, direttore dell'Uiap (Unità italiana attacchi di panico) presso la clinica Paideia di Roma, "bisogna intervenire prima che avvenga l'interiorizzazione del trauma". L'esperta ricorda che l'Eurodap offre gratuitamente ai romani l'instant therapy: tre incontri gratuiti con gli specialisti per insegnare tecniche di gestione dell'ansia, e l'impostazione a un pensiero positivo. L'appuntamento con lo psicologo potrà essere prenotato chiamando l'Eurodap al numero 328-6174367, o tramite e-mail all'indirizzo info@eurodap.it.
"Il risultato - racconta - è che oggi tantissime mamme sono incollate alla tv sempre accesa, per seguire l'evolversi della situazione in Abruzzo. Ma il peggio arriva di notte: molte dormono sul divano in soggiorno, con una valigia e le scarpe accanto, al posto del pigiamo indossano la tuta da ginnastica, per essere pronte a prendere i bambini e scappare via in caso di allarme. Chi vive solo, poi, spesso va a dormire in casa di amici". Sono in particolar modo le persone di 35-45 anni a incappare più spesso nel panico da terremoto, insieme agli anziani.
"Una situazione favorita dal fatto che la terra continua a tremare. E dunque siamo sottoposti a un allarme reiterato: non si fa in tempo a rassicurarsi che torna una nuova scossa. Lo sciame sismico - prosegue la psicoterapeuta - ci provoca una sensazione continua di minaccia", anticamera degli attacchi di panico. Tutte conseguenze della paura di morire, e del fatto di avere la responsabilità dei figli spesso piccoli, o di genitori anziani.
"Così molte donne romane, scioccate anche dalle immagini delle mamme abruzzesi che hanno perso tutto, hanno attivato "un meccanismo di controllo per cercare di tranquillizzarsi. L'idea - spiega la Vinciguerra - è che, se un evento drammatico non si può evitare, almeno si cerca di controllarlo, dormendo sul divano con una borsa pronta e i bimbi a portata di mano".
E i mariti? "In camera da letto, perché sono adulti e non hanno necessità di essere protetti o salvati", dice la psicoterapeuta. Quella di dormire sul divano è una soluzione magari non ideale per la schiena, "ma dà l'idea di controllare in qualche modo gli eventi, di essere preparati al peggio, e così permette di abbassare l'ansia". Poi ci sono le persone bloccate dalla paura, che restano paralizzate a ogni scossa e non hanno la forza di fare nulla. "Se avete avuto un attacco di panico, vi siete sentiti bloccati con la sensazione di morire, anche con sudore freddo e palpitazioni dopo aver sentito la casa ballare violentemente sotto i vostri piedi, avete vissuto un'esperienza traumatica molto forte che lascia strascichi e che va affrontata - avverte l'esperta - altrimenti si può strutturare uno stato ansioso con conseguenti attacchi di panico".
Secondo la psicoterapeuta, direttore dell'Uiap (Unità italiana attacchi di panico) presso la clinica Paideia di Roma, "bisogna intervenire prima che avvenga l'interiorizzazione del trauma". L'esperta ricorda che l'Eurodap offre gratuitamente ai romani l'instant therapy: tre incontri gratuiti con gli specialisti per insegnare tecniche di gestione dell'ansia, e l'impostazione a un pensiero positivo. L'appuntamento con lo psicologo potrà essere prenotato chiamando l'Eurodap al numero 328-6174367, o tramite e-mail all'indirizzo info@eurodap.it.
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Ambiente e Natura,
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Salute
Omelette agli odori
Ingredienti (per 4 persone): 6 uova; un cucchiaio di pangrattato; un cucchiaio di formaggio grattuggiato (a piacere, pecorino o parmigiano); un cucchiaio di prezzemolo, uno di menta, uno di basilico e uno di cipolla, tutti triturati finissimamente; olio extra vergine d'oliva; sale e pepe q.b.
*
Preparazione: in una terrina montare a neve gli albumi, aggiungere i tuorli battuti separatamente e incorporare pian piano gli altri ingredienti nel seguente ordine: pangrattato, formaggio, erbette e all'ultimo la cipolla. Versare il composto in una grande padella antiaderente con poco olio d'oliva già ben caldo e, appena il fondo comincia a dorarsi, arrotolarla con delicatezza su se stessa fino a formare un rollò soffice, cercando di dargli una forma di pesce. Posare l'omelette per qualche minuto su carta assorbente in modo da eliminare l'olio in eccesso, quindi servire.
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Preparazione: in una terrina montare a neve gli albumi, aggiungere i tuorli battuti separatamente e incorporare pian piano gli altri ingredienti nel seguente ordine: pangrattato, formaggio, erbette e all'ultimo la cipolla. Versare il composto in una grande padella antiaderente con poco olio d'oliva già ben caldo e, appena il fondo comincia a dorarsi, arrotolarla con delicatezza su se stessa fino a formare un rollò soffice, cercando di dargli una forma di pesce. Posare l'omelette per qualche minuto su carta assorbente in modo da eliminare l'olio in eccesso, quindi servire.
Gelatina di cotogne
Ingredienti
Mele cotogne ben mature, cioè con la buccia gialla; zucchero raffinato.
Esecuzione
Lavare le cotogne, farle a fette sottili e porle in un tegame a bordi alti, coprirle d’acqua e mandarle a fuoco lento, col tegame coperto. Dopo un’ora, filtrare senza strizzare o toccare gli spicchi di cotogna. Porre il liquido in un tegame a bordi alti e aggiungere un peso pari di zucchero raffinato. Mandare a fuoco lento e tegame scoperto, schiumando quando necessario, fino a che inizia a condensare. Far raffreddare e porre in vasetti sterilizzati e con tappo da sotto vuoto. Da ammirare il brillante color granato.
Mele cotogne ben mature, cioè con la buccia gialla; zucchero raffinato.
Esecuzione
Lavare le cotogne, farle a fette sottili e porle in un tegame a bordi alti, coprirle d’acqua e mandarle a fuoco lento, col tegame coperto. Dopo un’ora, filtrare senza strizzare o toccare gli spicchi di cotogna. Porre il liquido in un tegame a bordi alti e aggiungere un peso pari di zucchero raffinato. Mandare a fuoco lento e tegame scoperto, schiumando quando necessario, fino a che inizia a condensare. Far raffreddare e porre in vasetti sterilizzati e con tappo da sotto vuoto. Da ammirare il brillante color granato.
Arancini Di Patate
Ingredienti (per 4 persone): 1 kg di patate a pasta gialla; 5 uova; 100 gr di parmigiano grattugiato; 200 gr. di macinato di vitello; 100 gr di macinato suino; 200 gr di pisellini; 300 gr di mozzarella fiordilatte; prezzemolo; una cipolla; un gambetto di sedano; una carota; un cucchiaino di concentrato di pomodoro; un bicchiere di vino bianco secco; un pizzico di cannella; pangrattato; olio extra vergine d'oliva; farina, sale e pepe q.b.
Preparazione: Lessare le patate, pelarle, passarle al setaccio e impastarle con 5 tuorli, il parmigiano grattugiato, il prezzemolo tritato, la cannella, sale e pepe. Nel frattempo perapare un ragù facendo soffriggere un battuto di cipolla, carota e sedano. Appena il soffritto avrà preso colore, incorporare le carni macinate e farle rosolare leggermente, quindi bagnare con il vino bianco e incorporare i piselli. Allungare con un po' d'acqua e un cucchiaino di concentarto di pomodoro e lasciare cuocere.
Con l'impasto delle patate, formare delle palline grosse come un'arancia, ponendole sulla mano bagnata di albume battuto, riempirle con il ragù e la mozzarella tagliata a pezzetti, richiuderle, passarle a farina, nel bianco d'uovo battuto e nel pangrattato e friggerle in abbondante olio d'oliva bollente (devono essere sommerse).
Preparazione: Lessare le patate, pelarle, passarle al setaccio e impastarle con 5 tuorli, il parmigiano grattugiato, il prezzemolo tritato, la cannella, sale e pepe. Nel frattempo perapare un ragù facendo soffriggere un battuto di cipolla, carota e sedano. Appena il soffritto avrà preso colore, incorporare le carni macinate e farle rosolare leggermente, quindi bagnare con il vino bianco e incorporare i piselli. Allungare con un po' d'acqua e un cucchiaino di concentarto di pomodoro e lasciare cuocere.
Con l'impasto delle patate, formare delle palline grosse come un'arancia, ponendole sulla mano bagnata di albume battuto, riempirle con il ragù e la mozzarella tagliata a pezzetti, richiuderle, passarle a farina, nel bianco d'uovo battuto e nel pangrattato e friggerle in abbondante olio d'oliva bollente (devono essere sommerse).
Beni culturali, a L'Aquila andato distrutto il 70% del patrimonio
Attenzione: Questa Notizia è entrata anche nella Sezione delle Categorie ''Arte e Cultura''
“Il 70% dei beni culturali de L’Aquila è andato distrutto”. E il resto “ancora non lo abbiamo visto” perché i lavori di recupero “si stanno concentrando soprattutto sul centro storico del capoluogo, che è andato giù tutto”. E’ la drammatica stima diffusa da Daniel Noviello, responsabile nazionale di Legambiente Protezione Civile, raggiunto telefonicamente da IGN, testata on line del Gruppo Adnkronos. Immediatamente dopo la prima scossa, spiega Noviello, “la protezione civile ci ha attivato immediatamente e ci ha chiesto di supportare tutte le attività necessarie in questa prima fase, che è la più difficile e la più caotica”. Fase in cui, illustra, Legambiente Protezione Civile ha collaborato “per il montaggio delle tendopoli, distribuzione dei pasti e dell’acqua, e – aggiunge - ci è capitato di andare a recuperare tra le macerie gli effetti personali delle vittime”.
Il lavoro vero e proprio, “quello del recupero e della messa in sicurezza dei beni mobili dai siti e dai beni contenitori, quali chiese, musei e castelli che sono stati gravemente lesionati dal terremoto” è comunque, “in fase di impostazione”. E questa, afferma Noviello “è la nostra specializzazione di Protezione civile e questo è quello che ci verrà richiesto per la maggior parte del tempo”.
Al momento, spiega Noviello, “in tutti i comuni colpiti che hanno chiese e beni contenitori saranno identificati, messi in sicurezza, trasportati e messi in magazzini temporanei i beni culturali”. “Adesso la sovrintendenza, che coordina è che è l’autorità competente per questo particolare aspetto del patrimonio culturale, si sta concentrando più sul centro del L’Aquila. Purtroppo – aggiunge però Noviello - i primi rilevamenti dopo la prima grave scossa sono stati mandati in malora perché la scossa di ieri sera ha buttato giù per esempio la Basilica in piazza Duomo che era stata lesionata gravemente. Il transetto, la cupola – sospira - è andata giù del tutto”.
Da domenica notte a oggi, Legambiente Protezione Civile si è presa cura anche di episodi dai risvolti più dolorosi. “Ci è capitato di occuparci di una scolaresca di ragazzi dell’Aquila che erano fuori in gita, venti, venticinque ragazzi, che abbiamo dovuto riconsegnare ai genitori. Ma 14 di loro hanno perso i familiari, hanno perso le sorelle”. E così, racconta, “abbiamo un po’ coordinato anche l’intervento della Croce Rossa con i suoi psicologi”. “Dove ti giri e incroci gli occhi delle comunità colpite, della popolazione, vedi occhi rossi e dolore. Per quanto mi riguarda – dice con voce strozzata - è l’emergenza emotiva più sconvolgente che abbia mai vissuto”. E qua “il numero delle vittime, degli sfollati e dei dispersi continua a salire”.
In una panorama disastroso c’è una nota positiva. Al momento, dice Noviello, non è giunta notizia di alcun episodio di sciacallaggio di opere. “Però siamo allerta perché in tutte le altre emergenze in cui abbiamo partecipato la storia ci insegna che i beni culturali sono una delle cose più colpite da questi atti”.
Legambiente Protezione Civile non è nuova a questo genere di situazioni. Anche se, precisa Noviello, “l’emergenza insegna, e dalle emergenze si possono migliorare le procedure future”. Quanto successo in Umbria e Marche, in cui si è posto gravemente il problema dei beni culturali, e poi l’emergenza Molise, ci hanno insegnato e stiamo lavorando in maniera più esperta e consapevole rispetto alle scorse volte”. “Corsi di formazione, esercitazioni, fare sistema con tutti i soggetti che concorrono alla messa in sicurezza del patrimonio culturale sicuramente ci fa fare passi avanti”, aggiunge il responsabile nazionale dell’associazione, che conclude: “Si può studiare tantissimo, ma poi abbiamo imparato che è sulla pratica che veramente ci si testa e si capisce quali sono ancora i limiti e dove bisogna migliorare. Sicuramente c’è ancora tanto da fare, sicuramente non siamo a un punto di arrivo”.
“Il 70% dei beni culturali de L’Aquila è andato distrutto”. E il resto “ancora non lo abbiamo visto” perché i lavori di recupero “si stanno concentrando soprattutto sul centro storico del capoluogo, che è andato giù tutto”. E’ la drammatica stima diffusa da Daniel Noviello, responsabile nazionale di Legambiente Protezione Civile, raggiunto telefonicamente da IGN, testata on line del Gruppo Adnkronos. Immediatamente dopo la prima scossa, spiega Noviello, “la protezione civile ci ha attivato immediatamente e ci ha chiesto di supportare tutte le attività necessarie in questa prima fase, che è la più difficile e la più caotica”. Fase in cui, illustra, Legambiente Protezione Civile ha collaborato “per il montaggio delle tendopoli, distribuzione dei pasti e dell’acqua, e – aggiunge - ci è capitato di andare a recuperare tra le macerie gli effetti personali delle vittime”.
Il lavoro vero e proprio, “quello del recupero e della messa in sicurezza dei beni mobili dai siti e dai beni contenitori, quali chiese, musei e castelli che sono stati gravemente lesionati dal terremoto” è comunque, “in fase di impostazione”. E questa, afferma Noviello “è la nostra specializzazione di Protezione civile e questo è quello che ci verrà richiesto per la maggior parte del tempo”.
Al momento, spiega Noviello, “in tutti i comuni colpiti che hanno chiese e beni contenitori saranno identificati, messi in sicurezza, trasportati e messi in magazzini temporanei i beni culturali”. “Adesso la sovrintendenza, che coordina è che è l’autorità competente per questo particolare aspetto del patrimonio culturale, si sta concentrando più sul centro del L’Aquila. Purtroppo – aggiunge però Noviello - i primi rilevamenti dopo la prima grave scossa sono stati mandati in malora perché la scossa di ieri sera ha buttato giù per esempio la Basilica in piazza Duomo che era stata lesionata gravemente. Il transetto, la cupola – sospira - è andata giù del tutto”.
Da domenica notte a oggi, Legambiente Protezione Civile si è presa cura anche di episodi dai risvolti più dolorosi. “Ci è capitato di occuparci di una scolaresca di ragazzi dell’Aquila che erano fuori in gita, venti, venticinque ragazzi, che abbiamo dovuto riconsegnare ai genitori. Ma 14 di loro hanno perso i familiari, hanno perso le sorelle”. E così, racconta, “abbiamo un po’ coordinato anche l’intervento della Croce Rossa con i suoi psicologi”. “Dove ti giri e incroci gli occhi delle comunità colpite, della popolazione, vedi occhi rossi e dolore. Per quanto mi riguarda – dice con voce strozzata - è l’emergenza emotiva più sconvolgente che abbia mai vissuto”. E qua “il numero delle vittime, degli sfollati e dei dispersi continua a salire”.
In una panorama disastroso c’è una nota positiva. Al momento, dice Noviello, non è giunta notizia di alcun episodio di sciacallaggio di opere. “Però siamo allerta perché in tutte le altre emergenze in cui abbiamo partecipato la storia ci insegna che i beni culturali sono una delle cose più colpite da questi atti”.
Legambiente Protezione Civile non è nuova a questo genere di situazioni. Anche se, precisa Noviello, “l’emergenza insegna, e dalle emergenze si possono migliorare le procedure future”. Quanto successo in Umbria e Marche, in cui si è posto gravemente il problema dei beni culturali, e poi l’emergenza Molise, ci hanno insegnato e stiamo lavorando in maniera più esperta e consapevole rispetto alle scorse volte”. “Corsi di formazione, esercitazioni, fare sistema con tutti i soggetti che concorrono alla messa in sicurezza del patrimonio culturale sicuramente ci fa fare passi avanti”, aggiunge il responsabile nazionale dell’associazione, che conclude: “Si può studiare tantissimo, ma poi abbiamo imparato che è sulla pratica che veramente ci si testa e si capisce quali sono ancora i limiti e dove bisogna migliorare. Sicuramente c’è ancora tanto da fare, sicuramente non siamo a un punto di arrivo”.
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Notizie ed eventi
Campari conferma politica dividendi dopo Wild Turkey -AD
Campari (CPRI.MI: Quotazione) conferma la politica di dividendi dopo l'acquisizione di Wild Turkey.
Lo ha detto l'AD Bob Kunze-Concewitz nel corso di una conferenza stampa per presentare l'operazione.
"L'acquisizione non avrà un impatto sulla politica dei dividendi", ha detto l'AD. "Generiamo tanto cash. Il free cash flow 2008 è stato di 123 milioni di euro".
L'AD ha affermato che l'asset acquisito "dovrebbe aggiungere 100 milioni di euro di ricavi su base annua".
Kunze-Concewitz ha aggiunto che "il deal ha un impatto positivo su margini e utili", ma non ha fornito delle previsioni numeriche. L'AD, inoltre, ha detto che ci saranno delle sinergie, ma non le ha quantificate.
Campari ha acquisito Wild Turkey da Pernod Ricard (PERP.PA: Quotazione) per 575 milioni di dollari (433 milioni di euro), che corrisponde a 9,7 volte il margine di contribuzione e 12 volte l'Ebitda atteso per i prossimi dodici mesi.
A chi gli faceva notare che il multiplo pagato dal gruppo italiano è piuttosto alto, "da pre-credit crunch", Kunze-Concewitz ha replicato che Wild Turkey "non è stata strapagata: siamo disciplinati in termini di multipli, l'asset vale quanto abbiamo pagato".
Il mercato pare dare ragione a Campari: il titolo, infatti, attorno alle 14,30 italiane, sale del 4%, a 4,9425 euro, dopo aver segnato un massimo di 5,14 euro, nuovo top dell'anno.
ACQUISIZIONI IN STAND-BY: "DOBBIAMO DIGERIRE IL TACCHINO"
Si tratta della quarta acquisizione conclusa da Campari negli Stati Uniti, dove la società italiana ha investito un totale di 1,1 miliardi di dollari in operazioni di M&A.
L'AD ha affermato che la campagna di acquisizioni per un po' verrà accantonata: "Dobbiamo digerire il tacchino", ha ironizzato. "Wild Turkey è un'acquisizione impegnativa, ci fermiamo qui".
D'altro canto, Campari non ha in cantiere dismissioni di brand, "ma la mia porta è aperta se qualcuno vuole offrire cifre importanti".
La transazione sarà finanziata interamente attraverso linee di credito sottoscritte da Bank of America, Bnp Paribas, Calyon e Intesa Sanpaolo. Kunze-Concewitz ha raccontato che Campari ha concordato con gli istituti di credito delle condizioni vantaggiose. "Ci sono due tranche, una con un tasso d'interesse pari a 175 punti base sopra il mid-swap e l'altra 225 punti base sopra mid-swap".
L'operazione, ha proseguito il manager, "porterà l'indebitamento a un rapporto con l'Ebitda di tre volte, che ci consentirà di restare investment grade". Kunze-Concewitz ha definito "sostenibile" e "tranquillo" il livello di indebitamento, aggiungendo che punta "ad abbatterlo attraverso la generazione di cassa, non abbiamo bisogno di emissione obbligazionarie".
Per quanto riguarda l'impatto di Wild Turkey sul business di Campari, l'AD ha sottolineato che "il peso dell'Italia (sul fatturato) scende al 37,4% dal 41,1% del 2008", mentre "gli spirits passano al 73,1% dal 70,5%".
Kunze-Concewitz ha argomentato che il brand acquisito "rafforza la nostra massa critica negli Usa", principale mercato per Wild Turkey, che, però, "vende in più di 60 Paesi", con una presenza importante, in particolare, in Australia e Giappone.
Il brand, secondo l'AD, ha buone prospettive di crescita, oltre che nei mercati dove è già forte, "in Cina, Gran Bretagna e Germania", dove "ci sono consumatori, ma il marchio non è ancora rappresentato".
Non è previsto un lancio di Wild Turkey in Italia, dove "il brand praticamente non esiste". Nel nostro Paese, ha aggiunto, "distribuiamo Jack Daniel's e continueremo a focalizzarci su questo".
Infine, Kunze-Concewitz non ha voluto fornire indicazioni sull'andamento del business nel primo trimestre, ma ha detto che "i consumi stanno andando bene, stiamo performando meglio del mercato", soffermandosi sulla solidità del "fenomeno aperitivo" in Italia anche in un periodo di crisi economica.
Lo ha detto l'AD Bob Kunze-Concewitz nel corso di una conferenza stampa per presentare l'operazione.
"L'acquisizione non avrà un impatto sulla politica dei dividendi", ha detto l'AD. "Generiamo tanto cash. Il free cash flow 2008 è stato di 123 milioni di euro".
L'AD ha affermato che l'asset acquisito "dovrebbe aggiungere 100 milioni di euro di ricavi su base annua".
Kunze-Concewitz ha aggiunto che "il deal ha un impatto positivo su margini e utili", ma non ha fornito delle previsioni numeriche. L'AD, inoltre, ha detto che ci saranno delle sinergie, ma non le ha quantificate.
Campari ha acquisito Wild Turkey da Pernod Ricard (PERP.PA: Quotazione) per 575 milioni di dollari (433 milioni di euro), che corrisponde a 9,7 volte il margine di contribuzione e 12 volte l'Ebitda atteso per i prossimi dodici mesi.
A chi gli faceva notare che il multiplo pagato dal gruppo italiano è piuttosto alto, "da pre-credit crunch", Kunze-Concewitz ha replicato che Wild Turkey "non è stata strapagata: siamo disciplinati in termini di multipli, l'asset vale quanto abbiamo pagato".
Il mercato pare dare ragione a Campari: il titolo, infatti, attorno alle 14,30 italiane, sale del 4%, a 4,9425 euro, dopo aver segnato un massimo di 5,14 euro, nuovo top dell'anno.
ACQUISIZIONI IN STAND-BY: "DOBBIAMO DIGERIRE IL TACCHINO"
Si tratta della quarta acquisizione conclusa da Campari negli Stati Uniti, dove la società italiana ha investito un totale di 1,1 miliardi di dollari in operazioni di M&A.
L'AD ha affermato che la campagna di acquisizioni per un po' verrà accantonata: "Dobbiamo digerire il tacchino", ha ironizzato. "Wild Turkey è un'acquisizione impegnativa, ci fermiamo qui".
D'altro canto, Campari non ha in cantiere dismissioni di brand, "ma la mia porta è aperta se qualcuno vuole offrire cifre importanti".
La transazione sarà finanziata interamente attraverso linee di credito sottoscritte da Bank of America, Bnp Paribas, Calyon e Intesa Sanpaolo. Kunze-Concewitz ha raccontato che Campari ha concordato con gli istituti di credito delle condizioni vantaggiose. "Ci sono due tranche, una con un tasso d'interesse pari a 175 punti base sopra il mid-swap e l'altra 225 punti base sopra mid-swap".
L'operazione, ha proseguito il manager, "porterà l'indebitamento a un rapporto con l'Ebitda di tre volte, che ci consentirà di restare investment grade". Kunze-Concewitz ha definito "sostenibile" e "tranquillo" il livello di indebitamento, aggiungendo che punta "ad abbatterlo attraverso la generazione di cassa, non abbiamo bisogno di emissione obbligazionarie".
Per quanto riguarda l'impatto di Wild Turkey sul business di Campari, l'AD ha sottolineato che "il peso dell'Italia (sul fatturato) scende al 37,4% dal 41,1% del 2008", mentre "gli spirits passano al 73,1% dal 70,5%".
Kunze-Concewitz ha argomentato che il brand acquisito "rafforza la nostra massa critica negli Usa", principale mercato per Wild Turkey, che, però, "vende in più di 60 Paesi", con una presenza importante, in particolare, in Australia e Giappone.
Il brand, secondo l'AD, ha buone prospettive di crescita, oltre che nei mercati dove è già forte, "in Cina, Gran Bretagna e Germania", dove "ci sono consumatori, ma il marchio non è ancora rappresentato".
Non è previsto un lancio di Wild Turkey in Italia, dove "il brand praticamente non esiste". Nel nostro Paese, ha aggiunto, "distribuiamo Jack Daniel's e continueremo a focalizzarci su questo".
Infine, Kunze-Concewitz non ha voluto fornire indicazioni sull'andamento del business nel primo trimestre, ma ha detto che "i consumi stanno andando bene, stiamo performando meglio del mercato", soffermandosi sulla solidità del "fenomeno aperitivo" in Italia anche in un periodo di crisi economica.
Sisma: 260 morti, venerdì i funerali. Ancora nuove scosse
- La terra continua a tremare anche oggi in Abruzzo, senza però fermare i soccorritori che continuano a lavorare nelle zone devastate dal sisma, dove domani inizieranno a riaprire le prime attività commerciali.
Continua intanto a crescere il bilancio delle vittime, fissato oggi dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a 260 morti, di cui 16 bambini.
"Le vittime potevano essere molte di più, dal sorvolo (in elicottero) si pensava che potessero essere tre volte tanto, avevamo temuto 1.000 morti", ha detto oggi il premier.
Nove salme ancora da identificare sono state portate presso l'ex-stabilimento Kristal carni per il riconoscimento e la Protezione civile teme che tra le vittime ancora senza nome possano esserci diversi stranieri.
Berlusconi ha confermato che i funerali di Stato si terranno all'Aquila venerdì mattina alle 11, celebrati dal vescovo dell'Aquila, mentre le prime esequie si sono tenute oggi nei pressi di Pescara e nel Teramano.
Anche il Papa ha annunciato oggi all'udienza generale di volersi recare in Abruzzo, senza però precisare quando. La Santa sede ha fatto sapere che sarà sicuramente dopo Pasqua, per non intralciare i soccorsi.
"Appena possibile spero di venire a trovarvi", ha detto Benedetto XVI rivolgendosi agli abruzzesi, di cui "condivide la loro pena e le loro preoccupazioni".
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà invece all'Aquila domani, secondo quanto riferito dal Quirinale.
Il ministro per il rapporti con il Parlamento Elio Vito, in un'informativa al Senato, ha precisato che i feriti sono 1.179, di cui 179 più gravi che sono stati portati in ospedali di altre regioni; 150 sono state invece le persone estratte vive dalle macerie.
Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha detto che fino a domenica, giorno di Pasqua, continuerà la ricerca dei superstiti e poi si procederà alla messa in sicurezza degli edifici.
RICOSTRUZIONE ALLE PROVINCE. PENE SEVERE PER SCIACALLI
Berlusconi, parlando a una nuova conferenza stampa all'Aquila, oggi ha proposto di affidare la ricostruzione delle zone abruzzesi terremotate alle 100 province italiane, precisando che le new town da realizzare saranno aggiuntive a questi progetti.
Parlando a una conferenza stampa all'Aquila, il premier ha anche annunciato che il ministero dell'Istruzione ha stanziato 16 milioni per la Casa dello studente, crollata a causa del sisma, e per le altre scuole danneggiate nella provincia.
E' invece di 110 milioni lo stanziamento a livello regionale per la ricostruzione e la riorganizzazione delle scuole, spiega una nota del ministero, aggiungendo che sarà garantito agli studenti lo svolgimento dell'intero anno scolastico e che gli alunni potranno iscriversi in qualsiasi scuola della regione.
In riferimento ai soccorsi, Berlusconi ha sottolineato che è stato fatto uno "sforzo straordinario per le tendopoli", con un totale di 2.962 tende installate che hanno accolto 17.772 persone, aggiungendo di aver discusso con il ministro della Giustizia Angelino Alfano per l'istituzione del reato di sciacallaggio, da punire con pene molto severe.
Il premier ha ribadito di aver ricevuto dall'estero "offerte di tutti i tipi" ma di aver chiesto di "trasformarle in soldi", ripetendo anche "l'idea di individuare edifici come chiese e monumenti su cui formulare progetti da inviare ai paesi amici, ove volessero dare una testimonianza della loro solidarietà prendendosi cura di un palazzo che avrà poi il loro nome. Tutti hanno risposto con grandissimo slancio"
Gli sfollati ad oggi, ospitati nelle tendopoli e in 171 alberghi -- a cui il governo pagherà le spese -- sono circa 28 mila e secondo il premier non è stato "fuori luogo" l'invito ai cittadini ad andare negli alberghi sulla costa a mo' di campeggio.
"Mi sembra che i ragazzini non potessero che essere avviati a un sorriso e all'ottimismo e siamo intervenuti con medici-clown. Credo che questo sia quello che si deve fare per fare sì che non ci sia un'atmosfera di pessimismo, di negatività e di morte".
DOMANI RIAPERTURA DI ALCUNI NEGOZI. 350 SCOSSE DALLA NOTTE DEL SISMA
Secondo il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, dovrebbero iniziare a riaprire domani alcune delle attività commerciali della città.
"Domani dovrebbero riaprire i primi supermercati, e anche i bancomat dovrebbero tornare agibili", ha detto il sindaco, precisando poi che la riapertura interessa anche le farmacie, sottolineando che "bisogna cominciare a tornare a una forma di normalità. Tutto ciò che può tornare a funzionare deve tornare in attività".
Dalla notte del sisma sono state oltre 350 le scosse dello sciame sismico che sono state registrate nell'Aquilano, compresa quella di ieri sera intorno alle 20 che ha provocato nuovi crolli e danni.
La più forte delle prime ore di oggi è stata registrata alle 6:27 con magnitudo 3.7, secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, con epicentro nei pressi di diversi comuni della zona intorno all'Aquila.
Nella notte è stato intanto evacuato il carcere della città, in cui erano recluse 80 persone in regime di carcere duro e 55 detenuti comuni, anche su richiesta degli stessi carcerati che -- come ha riferito Berlusconi -- avevano le sensazione di sentirsi "topi in gabbia".
Continua intanto a crescere il bilancio delle vittime, fissato oggi dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a 260 morti, di cui 16 bambini.
"Le vittime potevano essere molte di più, dal sorvolo (in elicottero) si pensava che potessero essere tre volte tanto, avevamo temuto 1.000 morti", ha detto oggi il premier.
Nove salme ancora da identificare sono state portate presso l'ex-stabilimento Kristal carni per il riconoscimento e la Protezione civile teme che tra le vittime ancora senza nome possano esserci diversi stranieri.
Berlusconi ha confermato che i funerali di Stato si terranno all'Aquila venerdì mattina alle 11, celebrati dal vescovo dell'Aquila, mentre le prime esequie si sono tenute oggi nei pressi di Pescara e nel Teramano.
Anche il Papa ha annunciato oggi all'udienza generale di volersi recare in Abruzzo, senza però precisare quando. La Santa sede ha fatto sapere che sarà sicuramente dopo Pasqua, per non intralciare i soccorsi.
"Appena possibile spero di venire a trovarvi", ha detto Benedetto XVI rivolgendosi agli abruzzesi, di cui "condivide la loro pena e le loro preoccupazioni".
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà invece all'Aquila domani, secondo quanto riferito dal Quirinale.
Il ministro per il rapporti con il Parlamento Elio Vito, in un'informativa al Senato, ha precisato che i feriti sono 1.179, di cui 179 più gravi che sono stati portati in ospedali di altre regioni; 150 sono state invece le persone estratte vive dalle macerie.
Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha detto che fino a domenica, giorno di Pasqua, continuerà la ricerca dei superstiti e poi si procederà alla messa in sicurezza degli edifici.
RICOSTRUZIONE ALLE PROVINCE. PENE SEVERE PER SCIACALLI
Berlusconi, parlando a una nuova conferenza stampa all'Aquila, oggi ha proposto di affidare la ricostruzione delle zone abruzzesi terremotate alle 100 province italiane, precisando che le new town da realizzare saranno aggiuntive a questi progetti.
Parlando a una conferenza stampa all'Aquila, il premier ha anche annunciato che il ministero dell'Istruzione ha stanziato 16 milioni per la Casa dello studente, crollata a causa del sisma, e per le altre scuole danneggiate nella provincia.
E' invece di 110 milioni lo stanziamento a livello regionale per la ricostruzione e la riorganizzazione delle scuole, spiega una nota del ministero, aggiungendo che sarà garantito agli studenti lo svolgimento dell'intero anno scolastico e che gli alunni potranno iscriversi in qualsiasi scuola della regione.
In riferimento ai soccorsi, Berlusconi ha sottolineato che è stato fatto uno "sforzo straordinario per le tendopoli", con un totale di 2.962 tende installate che hanno accolto 17.772 persone, aggiungendo di aver discusso con il ministro della Giustizia Angelino Alfano per l'istituzione del reato di sciacallaggio, da punire con pene molto severe.
Il premier ha ribadito di aver ricevuto dall'estero "offerte di tutti i tipi" ma di aver chiesto di "trasformarle in soldi", ripetendo anche "l'idea di individuare edifici come chiese e monumenti su cui formulare progetti da inviare ai paesi amici, ove volessero dare una testimonianza della loro solidarietà prendendosi cura di un palazzo che avrà poi il loro nome. Tutti hanno risposto con grandissimo slancio"
Gli sfollati ad oggi, ospitati nelle tendopoli e in 171 alberghi -- a cui il governo pagherà le spese -- sono circa 28 mila e secondo il premier non è stato "fuori luogo" l'invito ai cittadini ad andare negli alberghi sulla costa a mo' di campeggio.
"Mi sembra che i ragazzini non potessero che essere avviati a un sorriso e all'ottimismo e siamo intervenuti con medici-clown. Credo che questo sia quello che si deve fare per fare sì che non ci sia un'atmosfera di pessimismo, di negatività e di morte".
DOMANI RIAPERTURA DI ALCUNI NEGOZI. 350 SCOSSE DALLA NOTTE DEL SISMA
Secondo il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, dovrebbero iniziare a riaprire domani alcune delle attività commerciali della città.
"Domani dovrebbero riaprire i primi supermercati, e anche i bancomat dovrebbero tornare agibili", ha detto il sindaco, precisando poi che la riapertura interessa anche le farmacie, sottolineando che "bisogna cominciare a tornare a una forma di normalità. Tutto ciò che può tornare a funzionare deve tornare in attività".
Dalla notte del sisma sono state oltre 350 le scosse dello sciame sismico che sono state registrate nell'Aquilano, compresa quella di ieri sera intorno alle 20 che ha provocato nuovi crolli e danni.
La più forte delle prime ore di oggi è stata registrata alle 6:27 con magnitudo 3.7, secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, con epicentro nei pressi di diversi comuni della zona intorno all'Aquila.
Nella notte è stato intanto evacuato il carcere della città, in cui erano recluse 80 persone in regime di carcere duro e 55 detenuti comuni, anche su richiesta degli stessi carcerati che -- come ha riferito Berlusconi -- avevano le sensazione di sentirsi "topi in gabbia".
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Notizie ed eventi
BERLUSCONI, L'AQUILA ORMAI E' CITTA' FANTASMA
L'AQUILA - "Purtroppo questa è diventata una città fantasma. E' molto peggio di quanto si pensasse". Silvio Berlusconi, nel corso di un sopralluogo nel centro dell'Aquila, commenta così i danni provocati dal terremoto. "Era importante che io venissi qui" ha aggiunto. "Ritenevo che la cosa riguardasse soprattutto le vecchie case: avevo visto con l'elicottero i paesi e mi ero detto: 'sono le vecchie case'. Ma qui invece la cosa è generale e non c'é una casa integra". "Continuerò a venire qui, perché mi sembra sia opportuno che uno si renda conto di persona di quello che è successo". Dopo aver parlato dell'Aquila come di una "città fantasma", il premier ha aggiunto: "Dobbiamo reagire a questa immane tragedia; questa è una città che non solo è stata ferita, ma è veramente in condizioni drammatiche, con tanti edifici di grande pregio storico che sono stati lesionati, alcuni dei quali bisognerà abbattere per ricostruirli. Un lavoro veramente improbo, su cui nessuno oggi è in grado di fare previsioni".
"Il problema - ha poi aggiunto Berlusconi - è vedere come e dove sistemare chi è rimasto senza casa e che non può certamente tornare ad abitare qui".
Sale a 260 il bilancio dei morti provocati dal terremoto in Abruzzo. Sedici sono bambini. Nove tra le vittime sono ancora da identificare. Sono i dati forniti dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, durante la conferenza stampa in corso all'Aquila. Undici corpi non sono stati ancora identificati.
"Il governo ha intenzione di introdurre un nuovo reato per punire gravemente lo sciacallaggio", ha annunciato il presidente del Consiglio. "Posso annunciare già da ora che le pene saranno molto severe". ''Il ministro La Russa si è già detto disponibile a mettere in campo l'esercito" per contrastare il fenomeno di sciacallaggio. Si tratta di persone, ha detto, che dimostrano "un disvalore morale assoluto".
Per quanto riguarda le attrezzature per affrontare l'emergenza dovuta al terremoto "siamo a posto", perché l'organizzazione è stata in grado di far fronte alle necessità. Per evitare "congestionamenti" la nostra "indicazione è di trasformare le offerte" di abbigliamento e altri generi di prima necessità "in soldi", ha detto Berlusconi. Il premier ha quindi comunicato alla stampa il numero di conto corrente da utilizzare per i versamenti: c/c 1040000.
Per quanto riguarda le tendopoli, é stato fatto uno "sforzo straordinario" con "2.962 tende installate, che hanno accolto 17.772 persone". Sono i dati forniti dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa a margine della sua nuova visita alle zone colpite dal terremoto in Abruzzo. "Siamo a posto per le attrezzature" ha aggiunto il premier, parlando dalla caserma della Guardia di Finanza dell'Aquila. Berlusconi ha snocciolato i dati aggiornati, relativi all'emergenza: 31 tendopoli in totale, 24 cucine da campo, 14 ambulatori. Sono inoltre disponibili, ha sottolineato, "altre quattro mila tende" fra le quali 400 pneumatiche.
"Dividere la ricostruzione dell'area terremotata dell'Abruzzo in cento progetti da affidare ad altrettante province italiane". E' questa l'idea del presidente del Consiglio che intende avviare prima possibile il programma di ricostruzione. "Sto litigando con Bertolaso - ha detto - per far passare questa idea: affidare appunto ad ogni provincia italiana la ricostruzione di una parte dell'Abruzzo sinistrato dal sisma". Il premier si e' detto anche ''commosso dallo sprezzo del pericolo messo in atto dai vigili del fuoco e dai militari, che hanno messo veramente a rischio la propria vita" per estrarre dalle macerie i sopravvissuti.
Per avere un quadro totale del bilancio dei danni provocati dal terremoto ci vorranno "un mese e mezzo, due mesi". Partiranno da domani le verifiche tecniche sul patrimonio pubblico e abitativo nelle zone dell'Aquila e provincia interessate dal terremoto impegnando oltre mille persone. "Tutta la zona - ha detto il premier - è stata già rilevata fotograficamente e i tecnici stanno già lavorando su questi rilievi. Massima priorità - ha detto - sarà data ai certificati di abitabilità per riportare la gente nelle case agibili e, di seguito, agli edifici di pubblica utilità come le scuole". Per quanto riguarda specificamente gli edifici scolastici, Berlusconi ha detto di non pensare ad una unica riapertura ma ad aprire le scuole edificio per edificio, man mano che ne viene verificata l'agibilità.
''Presidente lei ieri ha detto che la vita nelle tendopoli è un po' come fare campeggio. Non le sembra un po' fuori luogo?", chiede al premier il corrispondente della televisione tedesca. "No - risponde Berlusconi - non mi sembra fuori luogo". Il perché il Cavaliere lo ha spiegato subito dopo. "Mi sembra che i ragazzini ieri non potevano che essere avviati ad un sorriso, all'ottimismo e al gioco - ha detto - siamo intervenuti con medici e clown e credo che questo sia quello che si deve fare per far sì che non ci sia un'atmosfera di pessimismo, negatività e di morte laddove purtroppo le situazioni costringono le persone a rimanere". E comunque, ha ripetuto Berlusconi, "invitiamo ancora una volta ad usufruire degli alloggi alberghieri, ne abbiamo già 17.000 a disposizione".
Il governo destinerà la somma di 16 milioni di euro per la ricostruzione della Casa dello Studente a L'Aquila, il cui crollo ha causato numerose vittime. "Con il ministro dell'istruzione - ha detto Berlusconi - abbiamo trovato in bilancio 16 milioni da poter destinare alla immediata ricostruzione di questa struttura e degli edifici di pertinenza". "A L'Aquila potrebbe sorgere la prima delle new town che il governo ha in mente di promuovere per dare certezza abitativa a tutti e soprattutto ai giovani. Non si tratta - ha chiarito - di una alternativa, ma di fare case in più, a costi più contenuti e con servizi più avanzati, per rendere più belle le città". Il premier ha spiegato che tali progetti si realizzerebbero con lo sforzo comune di tutte le associazioni dei costruttori, e imprenditoriali in genere, con il concorso dello stato che metterebbe a disposizione i terreni, con gli Enti locali che provvedono a realizzare i servizi e le infrastrutture necessarie. E, infine, ha sottolineato Berlusconi, con l' intervento dei privati e il concorso delle banche "che devono garantire mutui più bassi degli attuali canoni di locazione".
Intanto la terra continua a tremare: molto forte quella di ieri sera, che alle 19:47 ha provocato nuovi danni, meno intense invece quelle registrate intorno alle 23:30 e dopo la mezzanotte. Attimi di paura per i 25 mila sfollati de L'Aquila, costretti sotto le tende all'ennesima notte d'angoscia. E di freddo: la temperatura e' calata fino a 4-5 gradi. Troppo poco per chi e' scappato di casa senza vestiti e sulla testa ha solo la sottile tela delle tende montate in fretta e furia dai soccorritori.
I pochi che ancora hanno un tetto vero sotto cui vivere, hanno preferito aspettare il giorno in macchina. La paura e il panico sono ancora troppo grandi per infilarsi di nuovo nell'uscio di casa. ''La vede? E' su da 100 anni e non ha subito nessun danno'', dice un uomo con la barba di tre giorni sul volto.
''E' una casa sicura, solida - aggiunge - e dentro potremmo dormire meglio. Ma come faccio a fidarmi dopo che quello che e' successo?''. Dentro la sua auto, parcheggiata sul marciapiede davanti a casa all'inizio di via XX Settembre, ci sono la moglie, i figli e i genitori anziani. ''Stiamo stretti - osserva riuscendo perfino a fare un mezzo sorriso - ma almeno ci scaldiamo''.
I soccorritori, che lavorano ormai da 48 ore, non li hanno dimenticati. Volontari della Protezione civile girano per la citta' e distribuiscono a queste persone una coperta, qualche bevanda calda e una parola di conforto quando i piedi tremano per le scosse dello sciame sismico. Piu' in alto, vicino al centro che ieri sera le forze dell'ordine hanno chiuso per precauzione, si continua a scavare. L'esempio di Eleonora Calesini, 20 anni, estratta viva dalle macerie dopo 42 ore, ha restituito un po' di forza anche ai Vigili del fuoco che scavano alla ricerca dei quattro giorni dispersi sotto le macerie della Casa dello studente.
Ormai la grossa cesoia messa in funzione ieri pomeriggio ha finito di abbattere l'ala pericolante dell'edificio e tra poco si potra' riprendere a cercare. ''Continuiamo a lavorare - dicono i pompieri - anche se le speranze si fanno sempre piu' flebili''. Ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha indicato in 48 ore il termine delle ricerche. Poi i dispersi, ancora una trentina, andranno ad aggiungersi all'elenco delle vittime.
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MEDICI: SERVE OSPEDALE DA CAMPO COME QUELLI GUERRA
L'installazione di un vero e proprio ospedale da campo "come quelli che si montano in tempi di guerra", con dei container per sale operatorie è stato chiesto da un nutrito gruppo di medici e primari, dopo l'evacuazione del nosocomio aquilano. Attualmente si opera con un ospedale da campo arrivato dalle Marche, "gestito impeccabilmente - dicono i medici - ma comunque piccolo, e che andrà via e noi rimarremo senza posti dove lavorare e curare i malati". "Ci sarà da gestire una estate ed un inverno - dicono i medici -. Dobbiamo organizzarci al più presto per avere un posto dove lavorare e curare i pazienti, per questo occorre pensare a un ospedale più grande e funzionale come quelli che si allestiscono in tempi di guerra. Intanto, a proposito di strutture evacuate, si apprende ancora da fonti ospedaliere che si stanno cercando posti dove trasferire i degenti della Rsa di Montereale: anche questa, nonostante sia stata inaugurata di recente, avrebbe danni rilevanti.
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VIGILI FUOCO: 20-30 PERSONE MANCANO ALL'APPELLO
"Restano da recuperare 20-30 persone che mancano all'appello". Lo ha detto il capo dei vigili del fuoco, Antonio Gambardella, parlando degli interventi in corso nell'aquilano. "Quattro-cinque persone - ha spiegato Gambardella - sono probabilmente nei sotterranei della Casa dello Studente crollata a L'Aquila. E' un edificio molto pericoloso per i soccorritori e stiamo cercando di demolirlo pezzo per pezzo".
"Il problema - ha poi aggiunto Berlusconi - è vedere come e dove sistemare chi è rimasto senza casa e che non può certamente tornare ad abitare qui".
Sale a 260 il bilancio dei morti provocati dal terremoto in Abruzzo. Sedici sono bambini. Nove tra le vittime sono ancora da identificare. Sono i dati forniti dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, durante la conferenza stampa in corso all'Aquila. Undici corpi non sono stati ancora identificati.
"Il governo ha intenzione di introdurre un nuovo reato per punire gravemente lo sciacallaggio", ha annunciato il presidente del Consiglio. "Posso annunciare già da ora che le pene saranno molto severe". ''Il ministro La Russa si è già detto disponibile a mettere in campo l'esercito" per contrastare il fenomeno di sciacallaggio. Si tratta di persone, ha detto, che dimostrano "un disvalore morale assoluto".
Per quanto riguarda le attrezzature per affrontare l'emergenza dovuta al terremoto "siamo a posto", perché l'organizzazione è stata in grado di far fronte alle necessità. Per evitare "congestionamenti" la nostra "indicazione è di trasformare le offerte" di abbigliamento e altri generi di prima necessità "in soldi", ha detto Berlusconi. Il premier ha quindi comunicato alla stampa il numero di conto corrente da utilizzare per i versamenti: c/c 1040000.
Per quanto riguarda le tendopoli, é stato fatto uno "sforzo straordinario" con "2.962 tende installate, che hanno accolto 17.772 persone". Sono i dati forniti dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa a margine della sua nuova visita alle zone colpite dal terremoto in Abruzzo. "Siamo a posto per le attrezzature" ha aggiunto il premier, parlando dalla caserma della Guardia di Finanza dell'Aquila. Berlusconi ha snocciolato i dati aggiornati, relativi all'emergenza: 31 tendopoli in totale, 24 cucine da campo, 14 ambulatori. Sono inoltre disponibili, ha sottolineato, "altre quattro mila tende" fra le quali 400 pneumatiche.
"Dividere la ricostruzione dell'area terremotata dell'Abruzzo in cento progetti da affidare ad altrettante province italiane". E' questa l'idea del presidente del Consiglio che intende avviare prima possibile il programma di ricostruzione. "Sto litigando con Bertolaso - ha detto - per far passare questa idea: affidare appunto ad ogni provincia italiana la ricostruzione di una parte dell'Abruzzo sinistrato dal sisma". Il premier si e' detto anche ''commosso dallo sprezzo del pericolo messo in atto dai vigili del fuoco e dai militari, che hanno messo veramente a rischio la propria vita" per estrarre dalle macerie i sopravvissuti.
Per avere un quadro totale del bilancio dei danni provocati dal terremoto ci vorranno "un mese e mezzo, due mesi". Partiranno da domani le verifiche tecniche sul patrimonio pubblico e abitativo nelle zone dell'Aquila e provincia interessate dal terremoto impegnando oltre mille persone. "Tutta la zona - ha detto il premier - è stata già rilevata fotograficamente e i tecnici stanno già lavorando su questi rilievi. Massima priorità - ha detto - sarà data ai certificati di abitabilità per riportare la gente nelle case agibili e, di seguito, agli edifici di pubblica utilità come le scuole". Per quanto riguarda specificamente gli edifici scolastici, Berlusconi ha detto di non pensare ad una unica riapertura ma ad aprire le scuole edificio per edificio, man mano che ne viene verificata l'agibilità.
''Presidente lei ieri ha detto che la vita nelle tendopoli è un po' come fare campeggio. Non le sembra un po' fuori luogo?", chiede al premier il corrispondente della televisione tedesca. "No - risponde Berlusconi - non mi sembra fuori luogo". Il perché il Cavaliere lo ha spiegato subito dopo. "Mi sembra che i ragazzini ieri non potevano che essere avviati ad un sorriso, all'ottimismo e al gioco - ha detto - siamo intervenuti con medici e clown e credo che questo sia quello che si deve fare per far sì che non ci sia un'atmosfera di pessimismo, negatività e di morte laddove purtroppo le situazioni costringono le persone a rimanere". E comunque, ha ripetuto Berlusconi, "invitiamo ancora una volta ad usufruire degli alloggi alberghieri, ne abbiamo già 17.000 a disposizione".
Il governo destinerà la somma di 16 milioni di euro per la ricostruzione della Casa dello Studente a L'Aquila, il cui crollo ha causato numerose vittime. "Con il ministro dell'istruzione - ha detto Berlusconi - abbiamo trovato in bilancio 16 milioni da poter destinare alla immediata ricostruzione di questa struttura e degli edifici di pertinenza". "A L'Aquila potrebbe sorgere la prima delle new town che il governo ha in mente di promuovere per dare certezza abitativa a tutti e soprattutto ai giovani. Non si tratta - ha chiarito - di una alternativa, ma di fare case in più, a costi più contenuti e con servizi più avanzati, per rendere più belle le città". Il premier ha spiegato che tali progetti si realizzerebbero con lo sforzo comune di tutte le associazioni dei costruttori, e imprenditoriali in genere, con il concorso dello stato che metterebbe a disposizione i terreni, con gli Enti locali che provvedono a realizzare i servizi e le infrastrutture necessarie. E, infine, ha sottolineato Berlusconi, con l' intervento dei privati e il concorso delle banche "che devono garantire mutui più bassi degli attuali canoni di locazione".
Intanto la terra continua a tremare: molto forte quella di ieri sera, che alle 19:47 ha provocato nuovi danni, meno intense invece quelle registrate intorno alle 23:30 e dopo la mezzanotte. Attimi di paura per i 25 mila sfollati de L'Aquila, costretti sotto le tende all'ennesima notte d'angoscia. E di freddo: la temperatura e' calata fino a 4-5 gradi. Troppo poco per chi e' scappato di casa senza vestiti e sulla testa ha solo la sottile tela delle tende montate in fretta e furia dai soccorritori.
I pochi che ancora hanno un tetto vero sotto cui vivere, hanno preferito aspettare il giorno in macchina. La paura e il panico sono ancora troppo grandi per infilarsi di nuovo nell'uscio di casa. ''La vede? E' su da 100 anni e non ha subito nessun danno'', dice un uomo con la barba di tre giorni sul volto.
''E' una casa sicura, solida - aggiunge - e dentro potremmo dormire meglio. Ma come faccio a fidarmi dopo che quello che e' successo?''. Dentro la sua auto, parcheggiata sul marciapiede davanti a casa all'inizio di via XX Settembre, ci sono la moglie, i figli e i genitori anziani. ''Stiamo stretti - osserva riuscendo perfino a fare un mezzo sorriso - ma almeno ci scaldiamo''.
I soccorritori, che lavorano ormai da 48 ore, non li hanno dimenticati. Volontari della Protezione civile girano per la citta' e distribuiscono a queste persone una coperta, qualche bevanda calda e una parola di conforto quando i piedi tremano per le scosse dello sciame sismico. Piu' in alto, vicino al centro che ieri sera le forze dell'ordine hanno chiuso per precauzione, si continua a scavare. L'esempio di Eleonora Calesini, 20 anni, estratta viva dalle macerie dopo 42 ore, ha restituito un po' di forza anche ai Vigili del fuoco che scavano alla ricerca dei quattro giorni dispersi sotto le macerie della Casa dello studente.
Ormai la grossa cesoia messa in funzione ieri pomeriggio ha finito di abbattere l'ala pericolante dell'edificio e tra poco si potra' riprendere a cercare. ''Continuiamo a lavorare - dicono i pompieri - anche se le speranze si fanno sempre piu' flebili''. Ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha indicato in 48 ore il termine delle ricerche. Poi i dispersi, ancora una trentina, andranno ad aggiungersi all'elenco delle vittime.
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MEDICI: SERVE OSPEDALE DA CAMPO COME QUELLI GUERRA
L'installazione di un vero e proprio ospedale da campo "come quelli che si montano in tempi di guerra", con dei container per sale operatorie è stato chiesto da un nutrito gruppo di medici e primari, dopo l'evacuazione del nosocomio aquilano. Attualmente si opera con un ospedale da campo arrivato dalle Marche, "gestito impeccabilmente - dicono i medici - ma comunque piccolo, e che andrà via e noi rimarremo senza posti dove lavorare e curare i malati". "Ci sarà da gestire una estate ed un inverno - dicono i medici -. Dobbiamo organizzarci al più presto per avere un posto dove lavorare e curare i pazienti, per questo occorre pensare a un ospedale più grande e funzionale come quelli che si allestiscono in tempi di guerra. Intanto, a proposito di strutture evacuate, si apprende ancora da fonti ospedaliere che si stanno cercando posti dove trasferire i degenti della Rsa di Montereale: anche questa, nonostante sia stata inaugurata di recente, avrebbe danni rilevanti.
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VIGILI FUOCO: 20-30 PERSONE MANCANO ALL'APPELLO
"Restano da recuperare 20-30 persone che mancano all'appello". Lo ha detto il capo dei vigili del fuoco, Antonio Gambardella, parlando degli interventi in corso nell'aquilano. "Quattro-cinque persone - ha spiegato Gambardella - sono probabilmente nei sotterranei della Casa dello Studente crollata a L'Aquila. E' un edificio molto pericoloso per i soccorritori e stiamo cercando di demolirlo pezzo per pezzo".
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Ambiente e Natura,
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GRAVI DANNI AL 100% DEL PATRIMONIO ARTISTICO
Il 100% del patrimonio artistico e culturale dell'Aquila e della zona del cratere è lesionato o in gravi condizioni. Ed è a rischio anche la memoria della città. Non si è salvato praticamente nulla nella città delle 99 Cannelle e famosa per le 55 Chiese. Lo conferma l'arch. Augusto Ciciotti del Dipartimento dei Beni Culturali d'Abruzzo. Gravissima la situazione delle chiese del capoluogo, da Collemaggio alle Anime Sante, drammatica quella dell'Archivio di Stato che aveva sede nel Palazzo del Governo totalmente crollato.
"Non sappiamo in che condizioni sono i documenti medioevali, libri e quant'altro riguarda la storia dell'Aquila - racconta Ciciotti - ma la stima dei danni complessivi è al momento incalcolabile. E ci vorranno anni per ricostruire". Il danno non riguarda solo monumenti o palazzi storici - non é rimasto in piedi neanche un campanile del cratere - ma anche l'indotto turistico che ha sempre portato un notevole introito all'Aquila e all'aquilano.
"Ora non possiamo fare nessun intervento. Ci vorranno mesi per fare un inventario, puntellare gli edifici, fare una lista dei danni, evacuare biblioteche, quadri, statue, cioé i beni mobili culturali e poi mettere in depositi, da individuare perché non sappiamo ancora dove metterli - riprende affranto Ciciotti - Prima va messo tutto in sicurezza per provare a salvare il salvabile. Ci sono riflessi sul tutto il territorio incalcolabili". L'Aquila ferita, tutto l'aquilano e parte delle provincie limitrofe violentate dalle scosse che continuano a scuotere la terra. Distrutta la torre medicea di S.Stefano di Sessanio, gioiello architettonico del Gran Sasso - in cui sono crollate molte case ricostruite di recente - crollato in pezzi il bellissimo castello-rocca di Ocre, lesionata la chiesa sul tratturale di S.Stefano a S.Pio delle Camere, capolavoro romanico, lesionati o inagibili altri conventi e chiese in Val Peligna e nel pescarese, campanili sbriciolati a Rovere sull'Altopiano delle Rocche.
Pochi i miracoli, poche le strutture che hanno resistito alla furia del terremoto. Proprio a S.Pio delle Camere, paese natale di Franco Marini, nessun danno al triangolare castello fortezza abbarbicato, mentre a pochi chilometri nella frazione di Castelnuovo ci sono stati crolli e vittime. E salva anche la Rocca di Calascio, splendido baluardo mediceo che fu abbandonato assieme al borgo nei secoli scorsi proprio a causa di un sisma.
Le squadre di specialisti e tecnici, arrivati anche da uffici e soprintendenze di altre regioni, hanno cominciato il loro lavoro di ricognizione dei danni al patrimonio artistico dell'Aquila e dell'Abruzzo in seguito al terremoto. Il problema, spiegano al ministero dei Beni culturali, è non ripetere l'errore che si compì con la basilica di Assisi, dopo il terremoto in Umbria, quando tecnici della soprintendenza entrarono nella chiesa e rimasero uccisi sotto le macerie di un nuovo crollo.
"E' una delle nostre priorità - fa notare Giuseppe Proietti, Segretario Generale del ministero - quella di fissare gli standard e, di sito in sito, i caratteri dei presidi tecnici, ponteggi, puntelli eccetera, da installare per mettere in sicurezza gli edifici percolanti. Senza questo lavoro non si può cominciare ad operare". Intanto anche una buona notizia: si sono salvati, perché in mostra a Roma, alcuni dei capolavori del Maestro di Fossa, provenienti dalla chiesa di Santa Maria ad Criptas di Fossa, località in provincia dell'Aquila, gravemente danneggiata dal terremoto: lo ha rilevato l'assessore alla Cultura del comune di Roma, Umberto Croppi, oggi alla presentazione dell'esposizione su Beato Angelico, aperta da domani ai Musei Capitolini. Le opere del pittore trecentesco, custodite nella chiesa del XIII secolo considerata il gioiello dell'arte medievale abruzzese, sono attualmente esposte nella grande rassegna dedicata al genio di Giotto, allestita al Vittoriano: "Questa coincidenza fortuita", ha concluso Croppi, ha quindi messo in salvo i capolavori del grande maestro giottesco.
Proietti spiega invece che all'Aquila, per esempio, si è tentato di entrare nella Fortezza spagnola in cui sono gli uffici delle due soprintendenze e il Museo nazionale, "ma non é stato possibile, perché l'antico ponte di accesso a quattro campate è fortemente danneggiato e all'interno c'é il pericolo appunto di nuovi crolli, dopo quelli avvenuti al terzo piano. Si sta pensando quindi di usare una gru per oltrepassare le mura e, appena possibile, mettere in sicurezza le opere del museo, che resta comunque presidiato". Anche nel palazzo della prefettura, interamente schiacciato sotto il crollo del cupolino barocco di Giovan Battista Contini dell'adiacente chiesa di sant'Agostino, per ora non si può intervenire, ma ci si sta preparando al recupero dei documenti dell'Archvio di stato, che era situato nel palazzo.
"Non sappiamo in che condizioni sono i documenti medioevali, libri e quant'altro riguarda la storia dell'Aquila - racconta Ciciotti - ma la stima dei danni complessivi è al momento incalcolabile. E ci vorranno anni per ricostruire". Il danno non riguarda solo monumenti o palazzi storici - non é rimasto in piedi neanche un campanile del cratere - ma anche l'indotto turistico che ha sempre portato un notevole introito all'Aquila e all'aquilano.
"Ora non possiamo fare nessun intervento. Ci vorranno mesi per fare un inventario, puntellare gli edifici, fare una lista dei danni, evacuare biblioteche, quadri, statue, cioé i beni mobili culturali e poi mettere in depositi, da individuare perché non sappiamo ancora dove metterli - riprende affranto Ciciotti - Prima va messo tutto in sicurezza per provare a salvare il salvabile. Ci sono riflessi sul tutto il territorio incalcolabili". L'Aquila ferita, tutto l'aquilano e parte delle provincie limitrofe violentate dalle scosse che continuano a scuotere la terra. Distrutta la torre medicea di S.Stefano di Sessanio, gioiello architettonico del Gran Sasso - in cui sono crollate molte case ricostruite di recente - crollato in pezzi il bellissimo castello-rocca di Ocre, lesionata la chiesa sul tratturale di S.Stefano a S.Pio delle Camere, capolavoro romanico, lesionati o inagibili altri conventi e chiese in Val Peligna e nel pescarese, campanili sbriciolati a Rovere sull'Altopiano delle Rocche.
Pochi i miracoli, poche le strutture che hanno resistito alla furia del terremoto. Proprio a S.Pio delle Camere, paese natale di Franco Marini, nessun danno al triangolare castello fortezza abbarbicato, mentre a pochi chilometri nella frazione di Castelnuovo ci sono stati crolli e vittime. E salva anche la Rocca di Calascio, splendido baluardo mediceo che fu abbandonato assieme al borgo nei secoli scorsi proprio a causa di un sisma.
Le squadre di specialisti e tecnici, arrivati anche da uffici e soprintendenze di altre regioni, hanno cominciato il loro lavoro di ricognizione dei danni al patrimonio artistico dell'Aquila e dell'Abruzzo in seguito al terremoto. Il problema, spiegano al ministero dei Beni culturali, è non ripetere l'errore che si compì con la basilica di Assisi, dopo il terremoto in Umbria, quando tecnici della soprintendenza entrarono nella chiesa e rimasero uccisi sotto le macerie di un nuovo crollo.
"E' una delle nostre priorità - fa notare Giuseppe Proietti, Segretario Generale del ministero - quella di fissare gli standard e, di sito in sito, i caratteri dei presidi tecnici, ponteggi, puntelli eccetera, da installare per mettere in sicurezza gli edifici percolanti. Senza questo lavoro non si può cominciare ad operare". Intanto anche una buona notizia: si sono salvati, perché in mostra a Roma, alcuni dei capolavori del Maestro di Fossa, provenienti dalla chiesa di Santa Maria ad Criptas di Fossa, località in provincia dell'Aquila, gravemente danneggiata dal terremoto: lo ha rilevato l'assessore alla Cultura del comune di Roma, Umberto Croppi, oggi alla presentazione dell'esposizione su Beato Angelico, aperta da domani ai Musei Capitolini. Le opere del pittore trecentesco, custodite nella chiesa del XIII secolo considerata il gioiello dell'arte medievale abruzzese, sono attualmente esposte nella grande rassegna dedicata al genio di Giotto, allestita al Vittoriano: "Questa coincidenza fortuita", ha concluso Croppi, ha quindi messo in salvo i capolavori del grande maestro giottesco.
Proietti spiega invece che all'Aquila, per esempio, si è tentato di entrare nella Fortezza spagnola in cui sono gli uffici delle due soprintendenze e il Museo nazionale, "ma non é stato possibile, perché l'antico ponte di accesso a quattro campate è fortemente danneggiato e all'interno c'é il pericolo appunto di nuovi crolli, dopo quelli avvenuti al terzo piano. Si sta pensando quindi di usare una gru per oltrepassare le mura e, appena possibile, mettere in sicurezza le opere del museo, che resta comunque presidiato". Anche nel palazzo della prefettura, interamente schiacciato sotto il crollo del cupolino barocco di Giovan Battista Contini dell'adiacente chiesa di sant'Agostino, per ora non si può intervenire, ma ci si sta preparando al recupero dei documenti dell'Archvio di stato, che era situato nel palazzo.
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MARONI: FINO A PASQUA RICERCHE SOTTO LE MACERIE
ROMA - "Fino al giorno di Pasqua continuerà incessante l'azione di ricerca di superstiti sotto le macerie, poi si procederà alla messa in sicurezza degli edifici e inizierà il lavoro di ricostruzione che non sarà né facile né breve". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso della visita al centro operativo dei vigili del fuoco che coordina gli interventi anche per il terremoto in Abruzzo.
MARONI: VIGILI FUOCO MIRACOLOSI, PROPORRO' MEDAGLIA
"I vigili del fuoco stanno intervenendo sui luoghi colpiti dal terremoto con una competenza ed umanità che non hanno eguali al mondo. Quando l'emergenza sarà finita proporrò al presidente della Repubblica di assegnare un riconoscimento al corpo". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso della visita al Centro operativo nazionale dei vigili del fuoco. "Ministri e altre autorità - ha rivelato Maroni - mi hanno telefonato per sottolineare il lavoro straordinario dei vigili del fuoco, che hanno salvato tante vite umane (300 solo nell'immediatezza del sisma) e la loro azione continuerà finché avremo la certezza che sotto le macerie non ci sia qualcuno, vivo o morto, da recuperare". Il loro lavoro, ha aggiunto, "é miracoloso, con una dedizione che va al di là del dovere professionale. I vigili del fuoco sono il cuore, i muscoli, il cervello del sistema di protezione civile, che senza di loro non sarebbe in grado di operare con l'efficienza con cui opera". Il capo del Dipartimento dei vigili del fuoco, Francesco Paolo Tronca, ha fatto sapere che sono 2.436 gli uomini e 1.019 i mezzi del corpo in azione in Abruzzo.
MARONI: POTENZIATA AZIONE ANTI-SCIACALLI
"E' stata potenziata l'azione delle forze dell'ordine contro gli sciacalli, per garantire ai cittadini che hanno perso tutto di riposare senza l'angoscia supplementare che qualcuno possa entrare in casa e portar via le poche cose rimaste". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso della visita al Centro operativo nazionale dei vigili del fuoco.
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INSTALLATE NUOVE STAZIONI SISMICHE LUNGO FAGLIA
I sismologi dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) sono al lavoro in queste ore per installare una rete di stazioni di rilevamento lungo la faglia che ha scatenato il devastante terremoto dell'Aquilano. "Oggi prevediamo di installare una decina di stazioni, dopo le dieci installate ieri, per seguire l'andamento delle repliche e la loro distribuzione nel tempo e nello spazio", spiega il sismologo Claudio Chiarabba, dell'Ingv.
"Nei prossimi giorni - prosegue - ne installeremo altre, potremmo arrivare a 30-40 e altre decine per alcuni esperimenti di dettaglio". A questi strumenti potranno aggiungersi quelli dei sismologi che stanno arrivando in Italia dall'estero (soprattutto Francia e Germania) per studiare l'evento. "Le stazioni - dice ancora Chiarabba - vengono installate con una geometria tale da campionare tutta la faglia e seguirne così l'evoluzione con un grande dettaglio". Resteranno lì fino alla fine delle sequenze sismiche (ancora un mese, forse un mese e mezzo). In generale, osserva, non è facile definire la geometria di una faglia, ma è importante farlo perché le sue caratteristiche, confrontate con quelle raccolte in altri terremoti, permettono di individuare elementi che in futuro potrebbero essere utili per fare previsioni.
MARONI: VIGILI FUOCO MIRACOLOSI, PROPORRO' MEDAGLIA
"I vigili del fuoco stanno intervenendo sui luoghi colpiti dal terremoto con una competenza ed umanità che non hanno eguali al mondo. Quando l'emergenza sarà finita proporrò al presidente della Repubblica di assegnare un riconoscimento al corpo". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso della visita al Centro operativo nazionale dei vigili del fuoco. "Ministri e altre autorità - ha rivelato Maroni - mi hanno telefonato per sottolineare il lavoro straordinario dei vigili del fuoco, che hanno salvato tante vite umane (300 solo nell'immediatezza del sisma) e la loro azione continuerà finché avremo la certezza che sotto le macerie non ci sia qualcuno, vivo o morto, da recuperare". Il loro lavoro, ha aggiunto, "é miracoloso, con una dedizione che va al di là del dovere professionale. I vigili del fuoco sono il cuore, i muscoli, il cervello del sistema di protezione civile, che senza di loro non sarebbe in grado di operare con l'efficienza con cui opera". Il capo del Dipartimento dei vigili del fuoco, Francesco Paolo Tronca, ha fatto sapere che sono 2.436 gli uomini e 1.019 i mezzi del corpo in azione in Abruzzo.
MARONI: POTENZIATA AZIONE ANTI-SCIACALLI
"E' stata potenziata l'azione delle forze dell'ordine contro gli sciacalli, per garantire ai cittadini che hanno perso tutto di riposare senza l'angoscia supplementare che qualcuno possa entrare in casa e portar via le poche cose rimaste". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso della visita al Centro operativo nazionale dei vigili del fuoco.
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INSTALLATE NUOVE STAZIONI SISMICHE LUNGO FAGLIA
I sismologi dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) sono al lavoro in queste ore per installare una rete di stazioni di rilevamento lungo la faglia che ha scatenato il devastante terremoto dell'Aquilano. "Oggi prevediamo di installare una decina di stazioni, dopo le dieci installate ieri, per seguire l'andamento delle repliche e la loro distribuzione nel tempo e nello spazio", spiega il sismologo Claudio Chiarabba, dell'Ingv.
"Nei prossimi giorni - prosegue - ne installeremo altre, potremmo arrivare a 30-40 e altre decine per alcuni esperimenti di dettaglio". A questi strumenti potranno aggiungersi quelli dei sismologi che stanno arrivando in Italia dall'estero (soprattutto Francia e Germania) per studiare l'evento. "Le stazioni - dice ancora Chiarabba - vengono installate con una geometria tale da campionare tutta la faglia e seguirne così l'evoluzione con un grande dettaglio". Resteranno lì fino alla fine delle sequenze sismiche (ancora un mese, forse un mese e mezzo). In generale, osserva, non è facile definire la geometria di una faglia, ma è importante farlo perché le sue caratteristiche, confrontate con quelle raccolte in altri terremoti, permettono di individuare elementi che in futuro potrebbero essere utili per fare previsioni.
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FABRI FIBRA: LE DROGHE? UNA FINZIONE COME LA TV
La crisi economica, l'insostenibile leggerezza della fama e del successo, l'illusione delle droghe, la fuga dalle dipendenze, la falsità della tv: Fabri Fibra affida la sua filosofia e le certezze acquisite ai 10 brani del suo nuovo album, Chi vuole essere Fabri Fibra?, e a un dvd, un film documentario di scene inedite in studio, vita privata, e backstage, entrambi in uscita il prossimo venerdì. Il rapper affronta il tema della crisi e chiama in causa il premier Silvio Berlusconi nel primo singolo Incomprensioni, in radio dal 6 marzo. "Vorrei chiedere al presidente del Consiglio, quando ha tempo e se ha voglia, 'puo' darmi un consiglio? Come fa una persona con questa busta paga a mantenerci una casa e un figlio?". L'inciso è interpretato da Federico Zampaglione, che ha ricantato la sua parte vocale della celebre 'Per me e' importante' dei Tiromancino.
Fabri Fibra, all'anagrafe Fabrizio Tarducci, classe 1976, album di platino nel 2007 con Bugiardo, nel dvd lancia un messaggio ai giovani: "Mi è sempre capitato di dipendere da qualcosa, dalla droga, dalle donne. In questo momento ho deciso di dipendere da ciò che dà la musica, perché non è nociva. Tutto il resto invece ti ammazza. L'ho provato sulla mia pelle. Le droghe sono una finzione, un piacere momentaneo. Sono fortunato perché me ne sono accorto in tempo". Ma mette in guardia anche dalla tv: "E' finta, la gente a casa ci crede. Ma quando si spengono le telecamere, tutti se ne vanno a casa a pensare a cosa faranno il giorno dopo".
Ripreso in viaggio in macchina durante il tour 2008, Fabri Fibra mostra un pacchetto di erba e dice: "Ai Negramaro li hanno beccati con un quarto di questo e li hanno rovinati. Se adesso non riempiono San Siro è colpa dei giornalisti che gli hanno dato dei drogati. Se a noi ci beccano con questo ci mettono in galera. Volete che i rapper vadano in galera perché si fanno due canne?", chiede. Nel brano Alla fine di tutto, sulla caducità del successo, cita Marco Pantani e i reality show. Poi nel dvd avverte i suoi fan: "Dal di fuori pensano che vita fanno questi... passiamo la vita in macchina". Ma ammette: "Mi piace la gente che mi accoglie, invece che tornare nel buio". Racconta: "Scrivo come se fossi senza contratto, come se fossi uno sconosciuto" e nella title-track canta "Il mio rispetto va alla gente afflitta, alla gente che sa incassare la sconfitta".
Nel brano 10 euro invita a godersi il presente, poi alla telecamera racconta: "A volte penso che la mia missione sia creare un qualcuno che si sfoga per tutti". Aggiunge: "Mi sento molto più perdente che vincente, perché la tua vita è talmente vuota da pensarlo. E' facile sembrare speciale".
Fabri Fibra, all'anagrafe Fabrizio Tarducci, classe 1976, album di platino nel 2007 con Bugiardo, nel dvd lancia un messaggio ai giovani: "Mi è sempre capitato di dipendere da qualcosa, dalla droga, dalle donne. In questo momento ho deciso di dipendere da ciò che dà la musica, perché non è nociva. Tutto il resto invece ti ammazza. L'ho provato sulla mia pelle. Le droghe sono una finzione, un piacere momentaneo. Sono fortunato perché me ne sono accorto in tempo". Ma mette in guardia anche dalla tv: "E' finta, la gente a casa ci crede. Ma quando si spengono le telecamere, tutti se ne vanno a casa a pensare a cosa faranno il giorno dopo".
Ripreso in viaggio in macchina durante il tour 2008, Fabri Fibra mostra un pacchetto di erba e dice: "Ai Negramaro li hanno beccati con un quarto di questo e li hanno rovinati. Se adesso non riempiono San Siro è colpa dei giornalisti che gli hanno dato dei drogati. Se a noi ci beccano con questo ci mettono in galera. Volete che i rapper vadano in galera perché si fanno due canne?", chiede. Nel brano Alla fine di tutto, sulla caducità del successo, cita Marco Pantani e i reality show. Poi nel dvd avverte i suoi fan: "Dal di fuori pensano che vita fanno questi... passiamo la vita in macchina". Ma ammette: "Mi piace la gente che mi accoglie, invece che tornare nel buio". Racconta: "Scrivo come se fossi senza contratto, come se fossi uno sconosciuto" e nella title-track canta "Il mio rispetto va alla gente afflitta, alla gente che sa incassare la sconfitta".
Nel brano 10 euro invita a godersi il presente, poi alla telecamera racconta: "A volte penso che la mia missione sia creare un qualcuno che si sfoga per tutti". Aggiunge: "Mi sento molto più perdente che vincente, perché la tua vita è talmente vuota da pensarlo. E' facile sembrare speciale".
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De Rossi "Dura giocare dopo il terremoto"
La tragica notizia del terremoto in Abruzzo, scuote anche il calcio: Daniele De Rossi, tralascia la concentrazione e l'apprensione per il Derby che si svolgerà sabato allo stadio Olimpico, e riflette sulla tragedia che, ormai, sta coinvolgendo tutta la Nazione. "In questi momenti, è complicatissimo parlare di calcio. Le immagini che vedo sono scene del più drammatico dei film, il clima che si respira è surreale. Si tratta della tragedia più vicina e più clamorosa che ricordi da quando sono nato". Forse, gli fanno notare, era il caso di sospendere il campionato. "Non lo so - risponde il vicecapitano giallorosso - so che se poteva esserci un motivo per farlo, forse era proprio questo. Ma forse sarebbe stato solo un gesto, la cosa che conta é che in una settimana non si può e non si deve dimenticare ciò che sta succedendo". "Vorrei venisse fatto qualcosa da un mondo così ricco come il nostro, la Roma su queste cose non si è mai tirata indietro e qualcosa farà e faremo, possibilmente senza pubblicizzarlo" aggiunge il centrocampista della Roma.
A prescindere dalla sensibilità del giocatore sui fatti abbruzzesi, De Rossi fa delle dichiarazioni sulla Lazio, su Rizzoli e Collina, dei quali aveva parlato non troppo bene dopo la sconfitta della Roma con l'Inter. Con Collina ha avuto modo di chiarire nel corso del ritiro della Nazionale. In quell'occasione ha manifestato la sua stima nei suoi confronti e ha chiesto scusa per l'errore dialettico per cui, l'aver tirato in ballo Collina come responsabile degli arbitri, sia stato "mal interpretato" come un dargli del Capo burattinaio. Parlando poi, delle previsioni per la partita di sabato, De Rossi definisce il quarto posto, utile per la qualificazione alla prossima Champions, un obiettivo alla portata della squadra che, per farcela, deve far meglio di Genoa e Fiorentina. Sarà difficile - spiega De Rossi - giocare contro la Lazio in un momento come questo. Comunque non mi fido delle crisi e se pensiamo di puntare una vittoria scontata sulla negatività della Lazio, ci sbagliamo di grosso. La Lazio è quasi nella stessa condizione nella quale eravamo noi all'andata. E noi, poi, abbiamo vinto. Le squadre malconce poi possono ritrovare le energie e le motivazioni giuste facendo gruppo. Nel derby non ci sono mai favoriti".
Nonostante le difficoltà della stagione in corso, condizionata soprattutto dagli infortuni, De Rossi definisce il suo gruppo ancora molto unito, con grandi amicizie createsi negli spogliatoi. Nella partita che l'aspetta, non cercherà solo il gol, ma la vittoria. De Rossi è convinto che tutto non dipenda dai cambi di modulo, ma dallo stato fisico e dalle motivazioni sue e dei suoi compagni. Nessun dubbio, infine, sul futuro di Luciano Spalletti. Comunque vada, per De Rossi, il tecnico toscano resterà alla Roma anche l'anno prossimo, non solo per tener fede al contratto e alla parola data, ma per portare avanti un progetto che faccia raggiungere alla Roma livelli eccellenti. Parlando del futuro ammette di sperare in un pizzico di fortuna, ricordando la Supercoppa e la Champions League perse ai rigori, e le molte partite perse in condizioni di emergenza totale, e di indossare ancora e sempre, la sua amata maglia della Roma.
A prescindere dalla sensibilità del giocatore sui fatti abbruzzesi, De Rossi fa delle dichiarazioni sulla Lazio, su Rizzoli e Collina, dei quali aveva parlato non troppo bene dopo la sconfitta della Roma con l'Inter. Con Collina ha avuto modo di chiarire nel corso del ritiro della Nazionale. In quell'occasione ha manifestato la sua stima nei suoi confronti e ha chiesto scusa per l'errore dialettico per cui, l'aver tirato in ballo Collina come responsabile degli arbitri, sia stato "mal interpretato" come un dargli del Capo burattinaio. Parlando poi, delle previsioni per la partita di sabato, De Rossi definisce il quarto posto, utile per la qualificazione alla prossima Champions, un obiettivo alla portata della squadra che, per farcela, deve far meglio di Genoa e Fiorentina. Sarà difficile - spiega De Rossi - giocare contro la Lazio in un momento come questo. Comunque non mi fido delle crisi e se pensiamo di puntare una vittoria scontata sulla negatività della Lazio, ci sbagliamo di grosso. La Lazio è quasi nella stessa condizione nella quale eravamo noi all'andata. E noi, poi, abbiamo vinto. Le squadre malconce poi possono ritrovare le energie e le motivazioni giuste facendo gruppo. Nel derby non ci sono mai favoriti".
Nonostante le difficoltà della stagione in corso, condizionata soprattutto dagli infortuni, De Rossi definisce il suo gruppo ancora molto unito, con grandi amicizie createsi negli spogliatoi. Nella partita che l'aspetta, non cercherà solo il gol, ma la vittoria. De Rossi è convinto che tutto non dipenda dai cambi di modulo, ma dallo stato fisico e dalle motivazioni sue e dei suoi compagni. Nessun dubbio, infine, sul futuro di Luciano Spalletti. Comunque vada, per De Rossi, il tecnico toscano resterà alla Roma anche l'anno prossimo, non solo per tener fede al contratto e alla parola data, ma per portare avanti un progetto che faccia raggiungere alla Roma livelli eccellenti. Parlando del futuro ammette di sperare in un pizzico di fortuna, ricordando la Supercoppa e la Champions League perse ai rigori, e le molte partite perse in condizioni di emergenza totale, e di indossare ancora e sempre, la sua amata maglia della Roma.
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GP Qatar - Rossi: "Per i giovani adesso sarà più dura"
Ci siamo quasi. La nuova stagione della MotoGP sta per avere inizio. E chi se non Valentino Rossi poteva svelarne i temi principali. Il Dottore si dice più combattivo che mai, convinto di poter bissare l'annata da urlo che lo ha visto vincere il sesto titolo nella Classe Regina. "Ho ancora fame di successo - ha dichiarato - Quando sentirò questa voglia venir meno o vedrò che non sono più veloce come dovrei, penserò a smettere. Ma il mio contratto dura ancora due anni e quindi devo dare il massimo per restare al top".
La grinta pare quella dei bei tempi. "Io faccio parte della vecchia generazione, ma mi sento forte come quando avevo 22 anni - aggiunge Rossi - Ogni anno devo lavorare più duramente. Però sia chiara una cosa. Sono più vecchio del mio rivale principale, ma non sono vecchio. Sono ancora forte, sia di fisico che di testa. Adesso i più veloci siamo ancora io e Casey Stoner, ma non è detto che questa situazione rimanga tale sino alla fine del Mondiale".
Il 2007 nero è forse una delle spiegazioni principali del 2008 da sogno del Dottore. E lui stesso non lo nasconde: "La stagione passata avevo delle motivazioni incredibili per dimostrare che ero ancora il migliore. Adesso, invece, devo trovare nuove motivazioni per restare in vetta". Una potrebbe essere quella di sfidare la MotoGP che cambia, con la riduzione dei test, delle prove e la monogomma: "Una volta eravamo abituati a migliorare molto la moto durante il Mondiale, con nove o dieci sessioni di test. In una situazione di quel tipo era possibile risolvere i problemi. Adesso non so. È possibile che chi avrà dei problemi all'inizio se li tirerà dietro per parecchio".
In tutto questo il pensiero va alle nuove leve. "Mi ricordo che quando ho iniziato nell'inverno tra il 1999 e il 2000 ho percorso tantissimi chilometri. Adesso tutto questo non c'è più - ha concluso - E credo che per i piloti più giovani sarà molto più difficile migliorare. Adesso conta molto di più l'esperienza che tu hai già e diventa davvero difficile farne in fase di settaggio". Rossi di esperienza ne ha da vendere. Se la voglia è quella giusta e la moto non fa le bizze, con Stoner ne vedremo ancora delle belle.
La grinta pare quella dei bei tempi. "Io faccio parte della vecchia generazione, ma mi sento forte come quando avevo 22 anni - aggiunge Rossi - Ogni anno devo lavorare più duramente. Però sia chiara una cosa. Sono più vecchio del mio rivale principale, ma non sono vecchio. Sono ancora forte, sia di fisico che di testa. Adesso i più veloci siamo ancora io e Casey Stoner, ma non è detto che questa situazione rimanga tale sino alla fine del Mondiale".
Il 2007 nero è forse una delle spiegazioni principali del 2008 da sogno del Dottore. E lui stesso non lo nasconde: "La stagione passata avevo delle motivazioni incredibili per dimostrare che ero ancora il migliore. Adesso, invece, devo trovare nuove motivazioni per restare in vetta". Una potrebbe essere quella di sfidare la MotoGP che cambia, con la riduzione dei test, delle prove e la monogomma: "Una volta eravamo abituati a migliorare molto la moto durante il Mondiale, con nove o dieci sessioni di test. In una situazione di quel tipo era possibile risolvere i problemi. Adesso non so. È possibile che chi avrà dei problemi all'inizio se li tirerà dietro per parecchio".
In tutto questo il pensiero va alle nuove leve. "Mi ricordo che quando ho iniziato nell'inverno tra il 1999 e il 2000 ho percorso tantissimi chilometri. Adesso tutto questo non c'è più - ha concluso - E credo che per i piloti più giovani sarà molto più difficile migliorare. Adesso conta molto di più l'esperienza che tu hai già e diventa davvero difficile farne in fase di settaggio". Rossi di esperienza ne ha da vendere. Se la voglia è quella giusta e la moto non fa le bizze, con Stoner ne vedremo ancora delle belle.
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Serie A - Adriano: "Quante voci su di me..."
Adriano parla: o meglio, sembra aver parlato. Poche le parole, semplici e chiare che vengono riportate dal sito di O Dia, il quotidiano brasiliano che aveva scatenato molte illazioni con le sue rivelazioni sul giocatore brasiliano. Era stato proprio O Dia a rivelare che Adriano, anziché rientrare in Italia, aveva partecipato alla festa di un narcotrafficante del suo quartiere, presentandosi armato e bevendo in modo smodatio.
E proprio a un reporter di un altro giornale dello stesso gruppo editoriale di "O Dia", il tabloid quotidiano Meia Hora , che lo ha aspettato a lungo sotto la casa della madre a Barra de Tijuca. Adriano avrebbe detto quanto segue, e che fedelmente traduciamo dal sito di O Dia On Line: "Puoi vedere tu stesso, David (David Brasil, il giornalista che lo ha interpellato e che lo conosce personalmente n.d.r.) quante cose si stanno inventando su di me. Hanno scritto che ho rischiato di morire. Ma io sto bene, a casa mia e con la mia famiglia. Si sono inventati un sacco di cose che mi hanno nauseato".
Lo sfogo con David Brasil sulla versione on line del giornale si chiude qui, dopo poche righe ma prosegue all'interno del tabloid popolare, a pagina 10, con altre considerazioni e diverse foto, per altro di repertorio, che lo ritraggono con la madre: "Ho vissuto un momento non facile, ne sono consapevole, ma queste sono cose che riguardano solo me. Dovrò chiarirle con l'Inter e lo farò presto. La mia famiglia mi sta vicino, come sempre".
Un Adriano educato, gentile ma dai toni molto fermi, infastidito del clamore che si è scatenato intorno al suo caso sia in Italia che in Brasile. E che altro clamore ha continuato a suscitare oggi dopo le dichiarazioni della sua ex fidanzata, Joanna Machado che lo aveva descritto come un ragazzo solo, in balia di amicizie pericolose, pericolosamente inclinato a una depressione distruttiva e troppo attratto dall'alcol.
E proprio a un reporter di un altro giornale dello stesso gruppo editoriale di "O Dia", il tabloid quotidiano Meia Hora , che lo ha aspettato a lungo sotto la casa della madre a Barra de Tijuca. Adriano avrebbe detto quanto segue, e che fedelmente traduciamo dal sito di O Dia On Line: "Puoi vedere tu stesso, David (David Brasil, il giornalista che lo ha interpellato e che lo conosce personalmente n.d.r.) quante cose si stanno inventando su di me. Hanno scritto che ho rischiato di morire. Ma io sto bene, a casa mia e con la mia famiglia. Si sono inventati un sacco di cose che mi hanno nauseato".
Lo sfogo con David Brasil sulla versione on line del giornale si chiude qui, dopo poche righe ma prosegue all'interno del tabloid popolare, a pagina 10, con altre considerazioni e diverse foto, per altro di repertorio, che lo ritraggono con la madre: "Ho vissuto un momento non facile, ne sono consapevole, ma queste sono cose che riguardano solo me. Dovrò chiarirle con l'Inter e lo farò presto. La mia famiglia mi sta vicino, come sempre".
Un Adriano educato, gentile ma dai toni molto fermi, infastidito del clamore che si è scatenato intorno al suo caso sia in Italia che in Brasile. E che altro clamore ha continuato a suscitare oggi dopo le dichiarazioni della sua ex fidanzata, Joanna Machado che lo aveva descritto come un ragazzo solo, in balia di amicizie pericolose, pericolosamente inclinato a una depressione distruttiva e troppo attratto dall'alcol.
GP della Cina - Kimi: "Dipenderà tutto dai diffusori"
La Ferrari non può competere con Brawn GP, Williams e Toyota. Parola di Kimi Raikkonen, che ha espresso grandissima preoccupazione per la possibilità di un avvallamento dell'utilizzo dei diffusori "fuorilegge" da parte della FIA, decisione attesa il prossimo 14 aprile, alla vigilia del terzo appuntamento del Mondiale sul circuito di Shangai, in Cina.
Inutile girarci intorno: la Ferrari quest'anno non va, ha enormi problemi che non sembrano risolvibili nel giro di poche settimane, e le avversarie - le nuove avversarie, visto che la McLaren non sembra sguazzare poi in acque molto migliori - sembrano irraggiungibili per il Cavallino.
"Manchiamo di grip e di carico aerodinamico - conferma lo stesso Raikkonen - basta guardare le prestazioni nei tre settori di Sepang, ed è chiaro che abbiamo perso tantissimo rispetto ai nostri avversari. È stato molto evidente nel settore centrale, dove il carico aerodinamico è un fattore cruciale. Stiamo vivendo un momento difficilissimo, siamo ancora senza punti dopo due gare, e dobbiamo reagire, già a partire da Shangai. Ma l'aerodinamica dovrà necessariamente migliorare. Poi, ci sono tante altre cose cui dobbiamo abituarci: il Kers, ad esempio, può dare di più, questo è sicuro. Al momento abbiamo ancora dei problemi che definirei di 'gioventù', come ho potuto sperimentare in prima persona in Malesia".
"Ma tutto dipenderà in gran parte - conclude il pilota finlandese - dalla decisione che prenderà la FIA in merito ai diffusori: se verranno legalizzati avranno un effetto devastante sul campionato".
Inutile girarci intorno: la Ferrari quest'anno non va, ha enormi problemi che non sembrano risolvibili nel giro di poche settimane, e le avversarie - le nuove avversarie, visto che la McLaren non sembra sguazzare poi in acque molto migliori - sembrano irraggiungibili per il Cavallino.
"Manchiamo di grip e di carico aerodinamico - conferma lo stesso Raikkonen - basta guardare le prestazioni nei tre settori di Sepang, ed è chiaro che abbiamo perso tantissimo rispetto ai nostri avversari. È stato molto evidente nel settore centrale, dove il carico aerodinamico è un fattore cruciale. Stiamo vivendo un momento difficilissimo, siamo ancora senza punti dopo due gare, e dobbiamo reagire, già a partire da Shangai. Ma l'aerodinamica dovrà necessariamente migliorare. Poi, ci sono tante altre cose cui dobbiamo abituarci: il Kers, ad esempio, può dare di più, questo è sicuro. Al momento abbiamo ancora dei problemi che definirei di 'gioventù', come ho potuto sperimentare in prima persona in Malesia".
"Ma tutto dipenderà in gran parte - conclude il pilota finlandese - dalla decisione che prenderà la FIA in merito ai diffusori: se verranno legalizzati avranno un effetto devastante sul campionato".
Serie A - Parla Diego: con la Juve è quasi fatta!
Di persone schiette come lui ce ne sono poche, specie in un mondo come quello del pallone. Gigi Buffon ama nascondersi dietro ai luoghi comuni tanto quanto incassare tre gol dal Chievo. Poco, quindi. Proprio per questo quando è il portiere bianconero ad aprire bocca, vale la pena di stare a sentire. Anche se per i tifosi juventini le parole in questione non sono troppo dolci.
"E' destino che quest'anno non possa mai godermi fino in fondo le feste - ha dichiarato Buffon - Dopo quella di compleanno, rovinata dalla sconfitta a Udine, ora anche quella per le 300 gare con la Juventus. Il pareggio che ci ha imposto il Chievo rischia di essere decisivo per la corsa allo scudetto, anche perché l'Inter ne ha subito approfittato vincendo a Udine".
Umore nero o quasi per il campione del mondo 2006, che ribadisce la tesi già sostenuta nei giorni scorsi: "Per noi il discorso-campionato si è molto complicato. Resta ancora lo scontro diretto da giocare a Torino tra una decina di giorni, ma i nove punti di distacco sono tanti, con otto partite ancora da giocare. Naturalmente noi continueremo a giocarcela fino alla fine, ma non sarà facile rientrare in gioco".
Buffon getta la spugna o quasi. Di certo la Juventus torna con i piedi per terra dopo aver sperato in una rimonta difficilissima. Per sognare non resta che pensare alla stagione prossima. E al nome di Diego. Il talento brasiliano del Werder Brema sarebbe ormai a un passo dalla firma con la società bianconera e a confermarlo sono proprio le parole del carioca: "Tutti mi chiedono quale sia la mia decisione, ma in questo momento non posso dire niente. La Juve è una grande squadra, e il campionato italiano è quello che preferisco. Ma non so a che punto siano le trattative. Per adesso penso al Werder. Adesso lo devo aiutare, non può essere decimo in Bundesliga". Il padre del giocatore avrebbe definito i termini dell'accordo con i dirigenti juventini nel corso di un blitz torinese. Diego siglerà un contratto da 4 milioni di euro a stagione, mentre al Werder Brema potrebbe anche finire Poulsen come contropartita tecnica.
Appuntamento alla prossima estate, dunque. Lo stesso discorso, se tutto andrà bene, non varrà per Hasan Salihamidzic. L'esterno bosniaco è stato sottoposto questa mattina ad artroscopia chirurgica per l'asportazione di parte del menisco lesionato durante Juventus-Chievo. Il centrocampista tornerà fra un mese. Dovrebbe farcela già per la sfida a San Siro contro il Milan e nelle ultime tre di campionato.
È invece addio ufficiale a Jorge Andrade. Il difensore portoghese e la Juventus hanno infatti raggiunto l'accordo per la risoluzione consensuale del contratto che legava il giocatore arrivato nel 2007 dal Deportivo La Coruna al club bianconero. Costato 10 milioni di euro, giocò 4 partite prima di rompersi la rotula del ginocchio sinistro a Roma e nel luglio successivo. Capitolo chiuso. Ora si inizia a progettare la nuova Juve.
"E' destino che quest'anno non possa mai godermi fino in fondo le feste - ha dichiarato Buffon - Dopo quella di compleanno, rovinata dalla sconfitta a Udine, ora anche quella per le 300 gare con la Juventus. Il pareggio che ci ha imposto il Chievo rischia di essere decisivo per la corsa allo scudetto, anche perché l'Inter ne ha subito approfittato vincendo a Udine".
Umore nero o quasi per il campione del mondo 2006, che ribadisce la tesi già sostenuta nei giorni scorsi: "Per noi il discorso-campionato si è molto complicato. Resta ancora lo scontro diretto da giocare a Torino tra una decina di giorni, ma i nove punti di distacco sono tanti, con otto partite ancora da giocare. Naturalmente noi continueremo a giocarcela fino alla fine, ma non sarà facile rientrare in gioco".
Buffon getta la spugna o quasi. Di certo la Juventus torna con i piedi per terra dopo aver sperato in una rimonta difficilissima. Per sognare non resta che pensare alla stagione prossima. E al nome di Diego. Il talento brasiliano del Werder Brema sarebbe ormai a un passo dalla firma con la società bianconera e a confermarlo sono proprio le parole del carioca: "Tutti mi chiedono quale sia la mia decisione, ma in questo momento non posso dire niente. La Juve è una grande squadra, e il campionato italiano è quello che preferisco. Ma non so a che punto siano le trattative. Per adesso penso al Werder. Adesso lo devo aiutare, non può essere decimo in Bundesliga". Il padre del giocatore avrebbe definito i termini dell'accordo con i dirigenti juventini nel corso di un blitz torinese. Diego siglerà un contratto da 4 milioni di euro a stagione, mentre al Werder Brema potrebbe anche finire Poulsen come contropartita tecnica.
Appuntamento alla prossima estate, dunque. Lo stesso discorso, se tutto andrà bene, non varrà per Hasan Salihamidzic. L'esterno bosniaco è stato sottoposto questa mattina ad artroscopia chirurgica per l'asportazione di parte del menisco lesionato durante Juventus-Chievo. Il centrocampista tornerà fra un mese. Dovrebbe farcela già per la sfida a San Siro contro il Milan e nelle ultime tre di campionato.
È invece addio ufficiale a Jorge Andrade. Il difensore portoghese e la Juventus hanno infatti raggiunto l'accordo per la risoluzione consensuale del contratto che legava il giocatore arrivato nel 2007 dal Deportivo La Coruna al club bianconero. Costato 10 milioni di euro, giocò 4 partite prima di rompersi la rotula del ginocchio sinistro a Roma e nel luglio successivo. Capitolo chiuso. Ora si inizia a progettare la nuova Juve.
Dal terremoto in abruzzo una scossa in Sicilia
Una Scossa si è sentita pure in Sicilia la notte dell'8 Aprile 2009 alle 4.42, Specialmente sentita a Siracusa, che è una zona sismica. I Siracusani (Ma anche tutti i siciliani) Sono spaventati che il terremoto possa passare da Loro, ma questo è difficile. Invece c'è da dire che nel Lazio un'altra scossa c'è stata 1 ora e mezza prima di quella in sicilia, precisamente alle 3.12 della notte dell'8 Aprile 2009. Sempre in aggiornamento seguiteci su Plyost
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martedì 7 aprile 2009
Abruzzo & Lazio - Ancora Scosse Un pò violente
Un'altra scossa di terremoto e' stata registrata stasera 7 aprile 2009 alle 20,14 nella provincia dell'Aquila e anche a Roma. La scossa, di magnitudo 5.2, non ha provocato danni a persone o cose, ma è stata lievemente violenta. In questi giorni si ripetono sempre terremoti nella zona centrale dell'italia, Ormai l'Aquila è completamente danneggiata e distrutta al 100%, e i romani, Semrpe piu impauriti. Si Prevede per sta notte all' 1.30 circa un altra scossa in Abruzzo.
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Abruzzo - Terremoto a L'aquila e anche nei dintorni (Lazio,Molise,Emilia)
Il terremoto che nella notte ha colpito l'Aquila e il Centro Italia è stato valutato di magnitudo 5,8 Richter, che corrisponde all'ottavo-nono grado della scala Mercalli. Una scossa cioè molto forte, che fa crollare gli edifici non costruiti con norme anti-sismiche, i monumenti, crea fessurazioni nel suolo. Il sisma si è abbattuto violentemente in Abruzzo lesionando edifici e mietendo vittime. La scossa è stata avvertita anche nella Capitale.
«Chiediamo a quanti sono fuori di non mettersi in viaggio verso l'Abruzzo con auto private. Il tempo è una componente fondamentale per soccorsi». È l'appello del portavoce della Protezione civile Luca Spoletini lanciato, in collegamento con «Unomattina», dopo la violenta scossa di terremoto che alle 3.32 della notte ha colpito la provincia dell'Aquila, con epicentro a pochi chilometri dal capoluogo, calcolata intorno a 5,8 gradi della scala Richter, pari a 8-9 gradi della scala Mercalli.
Nel frusinate anche una palazzina in cemento armato, con gravi lesioni strutturali, è stata evacuata la scorsa notte dai Vigili del Fuoco di Sora, in via Marsicana, nel territorio di Sora. La scossa sismica che ha avuto come epicentro l'Aquila è stata avvertita in tutta la zona del Frusinate ed in particolare nella valle di Comino, che è proprio a ridosso di Avezzano e dell'Aquila. Terrore anche nel capoluogo ciociaro dove la scorsa notte centinaia di famiglie si sono riversate in strada trascorrendo addirittura tutta la notte in auto. «Stavo dormendo e sono stata svegliata da un rumore fortissimo - ha raccontato con le lacrime agli occhi una donna che aveva in braccio un bambino - ho sentito come un boato e i vetri della mia villetta tremavano così forte che pensavo fosse un forte temporale. Ho impiegato qualche secondo per realizzare che invece si trattava del terremoto. Ho alzato gli occhi al lampadario ed ho notato che ondulava in modo fortissimo quasi al punto di staccarsi. Sono stati secondi di panico per me e la mia famiglia perchè sembrava non volesse più finire». I vigili del fuoco del comando provinciale di Frosinone stanno effettuando numerose verifiche agli stabili in tutta la provincia di Frosinone per accertare c se ci siano state ulteriori lesioni.
«Chiediamo a quanti sono fuori di non mettersi in viaggio verso l'Abruzzo con auto private. Il tempo è una componente fondamentale per soccorsi». È l'appello del portavoce della Protezione civile Luca Spoletini lanciato, in collegamento con «Unomattina», dopo la violenta scossa di terremoto che alle 3.32 della notte ha colpito la provincia dell'Aquila, con epicentro a pochi chilometri dal capoluogo, calcolata intorno a 5,8 gradi della scala Richter, pari a 8-9 gradi della scala Mercalli.
Nel frusinate anche una palazzina in cemento armato, con gravi lesioni strutturali, è stata evacuata la scorsa notte dai Vigili del Fuoco di Sora, in via Marsicana, nel territorio di Sora. La scossa sismica che ha avuto come epicentro l'Aquila è stata avvertita in tutta la zona del Frusinate ed in particolare nella valle di Comino, che è proprio a ridosso di Avezzano e dell'Aquila. Terrore anche nel capoluogo ciociaro dove la scorsa notte centinaia di famiglie si sono riversate in strada trascorrendo addirittura tutta la notte in auto. «Stavo dormendo e sono stata svegliata da un rumore fortissimo - ha raccontato con le lacrime agli occhi una donna che aveva in braccio un bambino - ho sentito come un boato e i vetri della mia villetta tremavano così forte che pensavo fosse un forte temporale. Ho impiegato qualche secondo per realizzare che invece si trattava del terremoto. Ho alzato gli occhi al lampadario ed ho notato che ondulava in modo fortissimo quasi al punto di staccarsi. Sono stati secondi di panico per me e la mia famiglia perchè sembrava non volesse più finire». I vigili del fuoco del comando provinciale di Frosinone stanno effettuando numerose verifiche agli stabili in tutta la provincia di Frosinone per accertare c se ci siano state ulteriori lesioni.
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ABRUZZO, 207 MORTI MA SI SCAVA ANCORA TRA LE MACERIE
Sono 207 al momento le vittime del terremoto di cui 17 non ancora identificate.''. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, sottolineando che sono invece 150 le persone estratte vive dalle macerie.
POSSIBILI SCOSSE NON RIENTRATE A CASA
''Sono possibili altre scosse ed il messaggio alla popolazione e' di non rientrare a casa''. Lo afferma il premier Silvia Berlusconi nel corso di una conferenza stampa.
PER RICERCA SUPERSTITI ANCORA 48 ORE
Le operazioni di ricerca dei superstiti sotto le macerie durera' ''altre 48 ore da oggi, quando avremo la certezza'' che non c'e' piu' nessuna possibilita' di trovare persone vive sotto le macerie. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi all'Aquila, sottolineando che ''le operazioni di soccorso proseguono in modo assolutamente soddisfacente.
SI LAVORA PER 4 RAGAZZI A CASA STUDENTE
''Una delle operazioni che ci sta piu' a cuore e' quella che riguarda 4 ragazzi, presso la casa dello studente dove ci sono moltissimi soccorritori al lavoro''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa per fare il punto sulla situazione in Abruzzo.
OLTRE 7 MILA I SOCCORRITORI
''I soccorritori al lavoro sono oltre 7 mila'' e ''ci sono 12 regioni con le loro colonne mobili''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa parlando della situazione in Abruzzo.
ENTRO STASERA 14500 POSTI IN TENDOPOLI
Entro stasera ''saranno ultimate 20 tendopoli con 16 cucine da campo che potranno ospitare 14 mila e 500 persone''. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi in una conferenza stampa all'Aquila ringraziando tutta la macchina dei soccorsi per il lavoro fatto finora. ''Tutti gli operatori e soprattutto i Vigili del Fuoco sono stati bravissimi. Dobbiamo essere loro grati e ammirati''
GRAZIE MA NON SERVONO AIUTI STRANIERI
''Ringraziamo i paesi stranieri per la loro solidarieta' ma invitiamo a non inviare qui i loro aiuti. Siamo in grado di rispondere da soli alle esigenze, siamo un popolo fiero e di benessere e li ringrazio ma bastiamo da soli''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa sulla situazione in Abruzzo.
AMMORTIZZATORI LAVORO AUTONOMO
''Lo stato e' vicino a chi e' in difficolta' economica ed e' per questo che abbiamo deciso di ricomprendere negli ammortizzatori sociali anche i lavoratori autonomi ossia chi ha aveva delle attivita' commerciali''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa per spiegare la situazione in Abruzzo dopo il terremoto.''Nel Consiglio dei ministri di giovedi' decideremo la proroga dei termini per le scadenze fiscali''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa per spiegare la situazione in Abruzzo.
MI PIACEREBBE FARE QUI PRIMA NEW TOWN
''Mi piacerebbe che si costruisse qui la prima new town''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa. ''Ci saranno investimenti dei privati - prosegue - e insieme con la disponibilita' delle banche si potra' arrivare ad avere rapidi mutui inferiori o pari al canone di locazione''. Per quanto riguarda da ricostruzione Berlusconi ribadisce ''la possibilita' di utilizzare il fondo catastrofi dell'Europa e poi - aggiunge - saranno messi a disposizione tutti i soldi necessari''.
SARO' QUI OGNI GIORNO, E' MIO DOVERE
''Saro' qui ogni giorno e mi mettero' a disposizione per quello che serve. Fa parte della mia attivita' ed e' il mio dovere''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa per spiegare la situazione in Abruzzo dopo il terremoto.
QUATTRO ANNI DI GOVERNO A REGIA UNICA
''Avremo quattro anni di lavoro per il Governo, non ci saranno dei problemi, e sara' una regia unica''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa in Abruzzo.
OGGI INCONTRERO' LE REGIONI PER PIANO CASO E TERREMOTO
''Oggi avro' un incontro con le regioni per discutere sul piano casa e sulla situazione''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa, dopo il secondo giorno di visita in Abruzzo.
STAMPA STRANIERA?NESSUNA CONFISCA HOTEL
''Non e' vero cio' che e' stato scritto dalla stampa straniera''. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi rispondendo alle critiche avanzate da alcuni media internazionali secondo cui il Governo italiano avrebbe confiscato gli hotel sulla costa abruzzese e che gli stessi alberghi sarebbero stati lesionati dal terremoto. ''La Protezione civile ha avuto immediatamente la disponibilita' da parte delle associazioni alberghiere e sta concordando il prezzo con gli albergatori che sara' ovviamente connesso all'emergenza''.
NUOVI EDIFICI SARANNO ANTISISMICI
''Non e' che si poteva avere la bacchetta magica per trasformare i vecchi edifici in palazzi anti sisma, ma i nuovi palazzi saranno costruiti con il sistema anti sismico''. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa all'Aquila per fare il punto sui soccorsi dopo il terremoto in Abruzzo. ''Garantiamo tempi rapidi e certi per la ricostruzione dove ci sara' l'impegno delle istituzioni locali e del governo'', ha aggiunto.
PONTE STRETTO E' STRATEGICO, FONDI CI SONOFATTO IL PUNTO CON TREMONTI
''Non abbiamo timori per quanto riguarda i fondi'' per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Lo ha assicurato il premier Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa tenuta all'Aquila affermando che proprio ieri sera ha fatto con il ministro Tremonti il punto su questo aspetto. ''Consideriamo il Ponte sullo Stretto un'opera prioritaria - ha sottolineato il premier - perche' dara' lo status di cittadini italiani al cento per cento ai siciliani''. Dunque, ha concluso, lo manderemo avanti con i tempi previsti.
1500 TECNICI PER VISIONARE CASE
''Da domani iniziera' la fase piu' delicata perche' ci sara' l'intervento sulle abitazioni per visionare i danni. Sara' fatto un sopralluogo stanza per stanza e quindi ci saranno migliaia di case da esaminare. Di questo se ne occuperanno 1500 tecnici molto qualificati''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa dopo il sopralluogo nelle zone colpite dal sisma.
SI FARA' INVENTARIO PER BENI CULTURALI
''Verra' fatto un inventario per quanto riguarda la situazione dei Beni culturali in modo da predisporre un piano di intervento. Il ministro Bondi e' a disposizione e aspetta le notizie che arriveranno da Bertolaso''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa per fare il punto della situazione dopo il terremoto in Abruzzo.
1000 FERITI, 100 GRAVI
''I feriti sono poco piu' di mille, 500 sono stati ospedalizzati e 100 sono quelli in condizioni difficili''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa per fare il punto della situazione dopo il terremoto in Abruzzo.
POSSIBILI SCOSSE NON RIENTRATE A CASA
''Sono possibili altre scosse ed il messaggio alla popolazione e' di non rientrare a casa''. Lo afferma il premier Silvia Berlusconi nel corso di una conferenza stampa.
PER RICERCA SUPERSTITI ANCORA 48 ORE
Le operazioni di ricerca dei superstiti sotto le macerie durera' ''altre 48 ore da oggi, quando avremo la certezza'' che non c'e' piu' nessuna possibilita' di trovare persone vive sotto le macerie. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi all'Aquila, sottolineando che ''le operazioni di soccorso proseguono in modo assolutamente soddisfacente.
SI LAVORA PER 4 RAGAZZI A CASA STUDENTE
''Una delle operazioni che ci sta piu' a cuore e' quella che riguarda 4 ragazzi, presso la casa dello studente dove ci sono moltissimi soccorritori al lavoro''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa per fare il punto sulla situazione in Abruzzo.
OLTRE 7 MILA I SOCCORRITORI
''I soccorritori al lavoro sono oltre 7 mila'' e ''ci sono 12 regioni con le loro colonne mobili''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa parlando della situazione in Abruzzo.
ENTRO STASERA 14500 POSTI IN TENDOPOLI
Entro stasera ''saranno ultimate 20 tendopoli con 16 cucine da campo che potranno ospitare 14 mila e 500 persone''. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi in una conferenza stampa all'Aquila ringraziando tutta la macchina dei soccorsi per il lavoro fatto finora. ''Tutti gli operatori e soprattutto i Vigili del Fuoco sono stati bravissimi. Dobbiamo essere loro grati e ammirati''
GRAZIE MA NON SERVONO AIUTI STRANIERI
''Ringraziamo i paesi stranieri per la loro solidarieta' ma invitiamo a non inviare qui i loro aiuti. Siamo in grado di rispondere da soli alle esigenze, siamo un popolo fiero e di benessere e li ringrazio ma bastiamo da soli''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa sulla situazione in Abruzzo.
AMMORTIZZATORI LAVORO AUTONOMO
''Lo stato e' vicino a chi e' in difficolta' economica ed e' per questo che abbiamo deciso di ricomprendere negli ammortizzatori sociali anche i lavoratori autonomi ossia chi ha aveva delle attivita' commerciali''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa per spiegare la situazione in Abruzzo dopo il terremoto.''Nel Consiglio dei ministri di giovedi' decideremo la proroga dei termini per le scadenze fiscali''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa per spiegare la situazione in Abruzzo.
MI PIACEREBBE FARE QUI PRIMA NEW TOWN
''Mi piacerebbe che si costruisse qui la prima new town''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa. ''Ci saranno investimenti dei privati - prosegue - e insieme con la disponibilita' delle banche si potra' arrivare ad avere rapidi mutui inferiori o pari al canone di locazione''. Per quanto riguarda da ricostruzione Berlusconi ribadisce ''la possibilita' di utilizzare il fondo catastrofi dell'Europa e poi - aggiunge - saranno messi a disposizione tutti i soldi necessari''.
SARO' QUI OGNI GIORNO, E' MIO DOVERE
''Saro' qui ogni giorno e mi mettero' a disposizione per quello che serve. Fa parte della mia attivita' ed e' il mio dovere''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa per spiegare la situazione in Abruzzo dopo il terremoto.
QUATTRO ANNI DI GOVERNO A REGIA UNICA
''Avremo quattro anni di lavoro per il Governo, non ci saranno dei problemi, e sara' una regia unica''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa in Abruzzo.
OGGI INCONTRERO' LE REGIONI PER PIANO CASO E TERREMOTO
''Oggi avro' un incontro con le regioni per discutere sul piano casa e sulla situazione''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa, dopo il secondo giorno di visita in Abruzzo.
STAMPA STRANIERA?NESSUNA CONFISCA HOTEL
''Non e' vero cio' che e' stato scritto dalla stampa straniera''. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi rispondendo alle critiche avanzate da alcuni media internazionali secondo cui il Governo italiano avrebbe confiscato gli hotel sulla costa abruzzese e che gli stessi alberghi sarebbero stati lesionati dal terremoto. ''La Protezione civile ha avuto immediatamente la disponibilita' da parte delle associazioni alberghiere e sta concordando il prezzo con gli albergatori che sara' ovviamente connesso all'emergenza''.
NUOVI EDIFICI SARANNO ANTISISMICI
''Non e' che si poteva avere la bacchetta magica per trasformare i vecchi edifici in palazzi anti sisma, ma i nuovi palazzi saranno costruiti con il sistema anti sismico''. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa all'Aquila per fare il punto sui soccorsi dopo il terremoto in Abruzzo. ''Garantiamo tempi rapidi e certi per la ricostruzione dove ci sara' l'impegno delle istituzioni locali e del governo'', ha aggiunto.
PONTE STRETTO E' STRATEGICO, FONDI CI SONOFATTO IL PUNTO CON TREMONTI
''Non abbiamo timori per quanto riguarda i fondi'' per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Lo ha assicurato il premier Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa tenuta all'Aquila affermando che proprio ieri sera ha fatto con il ministro Tremonti il punto su questo aspetto. ''Consideriamo il Ponte sullo Stretto un'opera prioritaria - ha sottolineato il premier - perche' dara' lo status di cittadini italiani al cento per cento ai siciliani''. Dunque, ha concluso, lo manderemo avanti con i tempi previsti.
1500 TECNICI PER VISIONARE CASE
''Da domani iniziera' la fase piu' delicata perche' ci sara' l'intervento sulle abitazioni per visionare i danni. Sara' fatto un sopralluogo stanza per stanza e quindi ci saranno migliaia di case da esaminare. Di questo se ne occuperanno 1500 tecnici molto qualificati''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa dopo il sopralluogo nelle zone colpite dal sisma.
SI FARA' INVENTARIO PER BENI CULTURALI
''Verra' fatto un inventario per quanto riguarda la situazione dei Beni culturali in modo da predisporre un piano di intervento. Il ministro Bondi e' a disposizione e aspetta le notizie che arriveranno da Bertolaso''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa per fare il punto della situazione dopo il terremoto in Abruzzo.
1000 FERITI, 100 GRAVI
''I feriti sono poco piu' di mille, 500 sono stati ospedalizzati e 100 sono quelli in condizioni difficili''. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa per fare il punto della situazione dopo il terremoto in Abruzzo.
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morto neonato nella vasca da bagno, accusata e arrestata la madre
E' stato affogato il neonato morto oggi nella vasca del bagno della sua abitazione nel veronese. Lo ha stabilito il medico legale intervenuto sul posto dopo la segnalazione dei carabinieri di San Bonifacio.
E' stata arrestata la madre. L'accusa è di omicidio volontario. La donna, Cinzia Baldo, 39 anni, è stata portata nel reparto di psichiatria dell'ospedale Borgo Trento di Verona, dove è piantonata dai militari dell'Arma.
E' stata arrestata la madre. L'accusa è di omicidio volontario. La donna, Cinzia Baldo, 39 anni, è stata portata nel reparto di psichiatria dell'ospedale Borgo Trento di Verona, dove è piantonata dai militari dell'Arma.
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SCOPERTA MOLECOLA CHE AIUTA A DIMENTICARE
WASHINGTON - Sradicare i brutti ricordi, le paure ataviche o una perdita traumatica con un'unica dose di un nuovo medicinale: l'ipotesi di un trattamento farmacologico che aiuti a dimenticare potrebbe essere dietro l'angolo con tutto il suo inevitabile bagaglio di dubbi e problemi etici da risolvere. Scienziati di New York hanno infatti non solo scoperto il ruolo di una specifica molecola cerebrale nell'immagazzinare le memorie, ma hanno già sperimentato con successo su ratti da laboratorio un nuovo ritrovato che ha di fatto 'eliminato' i ricordi degli animali. A loro avviso, potrebbe funzionare allo stesso modo sugli esseri umani.
La scoperta - riportata in prima pagina dal New York Times - é stata fatta da un team di neuroscienziati del SUNY di Brooklyn (la New York State University) guidati da Todd Sacktor, che dopo anni di esperimenti hanno individuato nella molecola 'PKMzeta' presente nel cervello la sostanza 'chiave' nel connettere le varie molecole coinvolte nel processo di radicamento dei ricordi. In una serie di studi precedenti era stato osservato che le cellule cerebrali, quando attivate da una forte esperienza fanno scattare una sorta di comunicazione veloce tra loro e successivamente crescono in spessore per immagazzinare le memorie appena formate. I test di Sacktor hanno confermato che tra le più di 100 molecole coinvolte nella formazione dei ricordi, la 'PKMzeta' era sempre in funzione nel momento in cui la comunicazione tra i neuroni avveniva a gran velocità e quindi con tutta probabilità era la sostanza rsponsabile dell'avvio di tutto il processo. Gli esperimenti condotti su topi che erano stati addestrati a mantenere 'ricordi precisi, forti e radicati' di come evitare una serie di trappole hanno confermato il ruolo di 'PKMzeta'. Dopo aver ricevuto una iniezione direttamente nel cervello di un farmaco sperimentale chiamato 'ZIP' che interferisce con l'attività della molecola 'PKMzeta', gli animali hanno evidenziato l'immediata cancellazione dei propri ricordi e quindi delle capacità di evitare le trappole. I test sono stati ripetuti da scienziati in Israele e i risultati sono stati confermati. Sacktor e altri neurosceinziati adesso ipotizzano il giorno in cui farmaci simili a ZIP potranno aiutare i malati di Alzheimer, ma i bioetici sollevano dubbi sui rischi di manipolare la memoria umana.
La scoperta - riportata in prima pagina dal New York Times - é stata fatta da un team di neuroscienziati del SUNY di Brooklyn (la New York State University) guidati da Todd Sacktor, che dopo anni di esperimenti hanno individuato nella molecola 'PKMzeta' presente nel cervello la sostanza 'chiave' nel connettere le varie molecole coinvolte nel processo di radicamento dei ricordi. In una serie di studi precedenti era stato osservato che le cellule cerebrali, quando attivate da una forte esperienza fanno scattare una sorta di comunicazione veloce tra loro e successivamente crescono in spessore per immagazzinare le memorie appena formate. I test di Sacktor hanno confermato che tra le più di 100 molecole coinvolte nella formazione dei ricordi, la 'PKMzeta' era sempre in funzione nel momento in cui la comunicazione tra i neuroni avveniva a gran velocità e quindi con tutta probabilità era la sostanza rsponsabile dell'avvio di tutto il processo. Gli esperimenti condotti su topi che erano stati addestrati a mantenere 'ricordi precisi, forti e radicati' di come evitare una serie di trappole hanno confermato il ruolo di 'PKMzeta'. Dopo aver ricevuto una iniezione direttamente nel cervello di un farmaco sperimentale chiamato 'ZIP' che interferisce con l'attività della molecola 'PKMzeta', gli animali hanno evidenziato l'immediata cancellazione dei propri ricordi e quindi delle capacità di evitare le trappole. I test sono stati ripetuti da scienziati in Israele e i risultati sono stati confermati. Sacktor e altri neurosceinziati adesso ipotizzano il giorno in cui farmaci simili a ZIP potranno aiutare i malati di Alzheimer, ma i bioetici sollevano dubbi sui rischi di manipolare la memoria umana.
TROVATA VIVA MARTA, 23 ORE DOPO SISMA
L'AQUILA - I capelli neri sciolti sulle spalle, le lacrime agli occhi, la mano a stringere un pezzo di coperta, nelle orecchie l'applauso dei soccorritori dopo un silenzio lungo un giorno. Marta Valente ce l'ha fatta: 23 ore dopo la scossa che ha sbriciolato la sua casa nel centro storico dell'Aquila, è uscita viva da quell'inferno di pietre, tubi, calcinacci e vetri. L'hanno tirata fuori gli speleologici del soccorso alpino, dopo 5 ore di lavoro su quello che resta della palazzina di quattro piani in via Sant'Andre. "E' stato un salvataggio molto, molto delicato - racconterà Aldo, lo speleologo che le é stato vicino per tutto il tempo che i colleghi hanno impiegato per liberarla - c'erano travi pericolanti molto vicine. E poi dovevamo fare attenzione a non provocare crolli, mentre tentavamo di liberarle le gambe". Marta deve a questi uomini la sua vita, così come a tutti quelli che hanno lavorato incessantemente sulle macerie della palazzina e lo deve alla fortuna. I soccorritori l'hanno trovata stesa sul letto: accanto, a meno di 20 centimetri dal suo corpo, una trave di cemento armato che si è staccata dal soffitto e che è stata la sua salvezza. Ha infatti evitato che sopra la testa e le gambe le finissero le altre due travi che sono cadute perpendicolarmente. La ragazza è rimasta così protetta e bloccata. Per tirarla fuori i soccorritori hanno smontato parte del letto in modo da abbassarlo e far così scivolare fuori le gambe. Studentessa di 24 anni della provincia di Teramo, Marta deva anche ringraziare Matteo, un ragazzo estratto dalle macerie dello stesso edificio alcune ore prima di lei. Appena uscito ha segnalato ai soccorritori che lei era incastrata là sotto e ha indicato il punto dove più o meno si trovava. Mentre l'applauso salutava Marta che tornava alla vita, accanto ai soccorritori un padre e una madre con lo sguardo perso e una coperta sulle spalle guardavano verso le macerie. "Nostra figlia è ancora là sotto - ripetevano ai soccorritori senza più voce - tiratecela fuori, per favore, tiratecela fuori".
ALTRI DUE CADAVERI TROVATI IN CASA STUDENTE
Il cadavere di un giovane e' stato estratto stamani dalle macerie della casa dello studente a L'Aquila ed i soccorritori hanno individuato il cadavere di un altro ragazzo. Il lavoro di recupero procede con cautela anche perche' si temono nuovi crolli della parte della struttura rimasta ancora in piedi.
'SOTTO LE MACERIE, SALVATO DAL CELLULARE'
La sorella lo chiama al cellulare e lui, da sotto le macerie, riesce a risponderle e a dare indicazioni perché i soccorritori possano individuarlo e portarlo in salvo. Forse deve la vita a quella chiamata lo studente universitario di Fermo nelle Marche, 20 anni, travolto con altri compagni dal crollo della Casa dello studente all'Aquila. Erano trascorsi pochi minuti dalla scossa delle 3:32, di magnitudo 5.8, quando da Fermo, a oltre 100 chilometri di distanza dall'epicentro del sisma, la sorella e il padre dello studente, allarmatissimi, tentano di rintracciarlo al cellulare, senza ricevere risposta.
Si rivolgono al 118, i vigili del fuoco, il Commissariato di polizia di Fermo, e a quel punto, racconta il dirigente del Commissariato Giuseppe Taschetti, si riesce ad allestire un ponte telefonico con la zona del crollo. La ragazza e il fratello si parlano: lui, con un filo di voce, fornisce dati utili perché chi scava fra le macerie, al buio, possa raggiungerlo, e alla fine viene tirato fuori, incolume. E' sotto choc ma sta bene, non ha riportato ferite né traumi, ed è già rientrato a casa. Un altro compagno di alloggio invece non ce l'ha fatta. E fra quel che resta della Casa dello studente si scava ancora.
"MI SENTO MIRACOLATO"
"Oggi è la mia nuova data di nascita". E' il primo commento di Maurizio Marino, componente dell'orchestra "Città aperta" dell'Aquila che stanotte si trovava in un bed and breakfast di Fossa (Aquila). "Mi sento un miracolato" - ha aggiunto - "adesso ci troviamo nel campo sportivo dove ci stanno rifocillando". La struttura dove si trovava è crollata. "Per fortuna non è caduto il soffitto - ha detto - e in quel momento ho pregato ed ho pensato ai miei famigliari e a mio figlio. Ho pensato di morire".
STUDENTE IN LACRIME DAVANTI A RUSPE
"Ho dormito fuori e questo mi ha salvato ma adesso spero tanto che tirino fuori i miei compagni vivi". E' la drammatica testimonianza di Valerio, studente universitario di Tagliacozzo (L'Aquila), che assiste con gli occhi bagnati di lacrime al lavoro di una ruspa caterpillar che sposta interi blocchi della palazzina di quattro piani in via Rossi, dove i suoi cinque compagni di appartamento vivevano al secondo piano. Anche qui, come in altri punti della città, si lavora disperatamente lottando contro il tempo per estrarre dalle macerie le persone, si spera ancora in vita. Qui, dove sono crollate due palazzine attigue i soccorritori cercano una decina di persone, otto delle quali studenti universitari, e i due proprietari degli appartamenti in affitto. A quanto pare, degli studenti universitari, cinque ragazzi e tre ragazze, sono per la maggior parte della provincia di Teramo. Si sa di certo che una delle dieci persone è deceduta tra le macerie, e si aspetta di poter tirare fuori il corpo.
VOCE DI DONNA CHIEDE AIUTO, CHI MI SENTE?
Sono frenetici i lavori di scavo in via XX Settembre tra le maceria di una palazzina di tre piani che si è sbriciolata e quasi rasa al suolo: da sotto le macerie si è udito poco fa la richiesta di aiuto di una voce femminile che gridava "chi mi sente?". Secondo la ricostruzione dei soccorritori, che sono coordinati da Giorgio De Matteis, vicepresidente del Consiglio regionale e ex assessore regionale alla protezione Civile, sotto le macerie di questa palazzina ci sarebbero almeno due persone, delle quali forse una bambina. Poco prima da sotto le macerie era stata estratta una signora che è stata trasportata in ospedale.
MANAGER ASL L'AQUILA, NON PENSAVO TALI PROPORZIONI
"Pensavo ad una cosa pesante ma non di queste proporzioni. Sono passato per la città e ci sono davvero molti pezzi di città distrutti. Ci sono tanti feriti e numerosi morti". Lo ha detto il direttore generale della Asl dell'Aquila, Roberto Marzetti, che si trova davanti al pronto soccorso per coordinare le operazioni di emergenza. "La macchina dei soccorsi - ha aggiunto - è partita subito, ci sono medici e paramedici a lavoro, chi di turno e chi no è tornato a lavoro. Abbiamo attivato due sale operatorie e quindi la reazione della città c'é stata". Così come i dirigenti della Asl, Marzetti non era all'Aquila al momento del terremoto ma una volta saputo della scossa si è precipitato in città. Nel fare il punto della situazione, il manager ha sottolineato che sono attive due sale operatorie ma che dovranno essere trasferiti i dializzati la cui struttura si é allagata. Il reparto di neonatologia è già stato trasferito. "I delta di medicina sono da evacuare e poi ci sarà da fare la stima dei danni visto che l'ospedale non ha probabilmente problemi strutturali ma calcinacci, intonaci e suppellettili a terra. Ci vorrà qualche giorno prima che la situazione migliori, ma la cosa importante è che tutti sono a lavoro per aiutare le persone colpite da questa tremenda ferita". Marzetti ha sottolineato che per sostenere la struttura ospedaliera che comunque è in difficoltà dovrebbe essere installato un ospedale da campo proprio nelle vicinanze del San Salvatore.
ALTRI DUE CADAVERI TROVATI IN CASA STUDENTE
Il cadavere di un giovane e' stato estratto stamani dalle macerie della casa dello studente a L'Aquila ed i soccorritori hanno individuato il cadavere di un altro ragazzo. Il lavoro di recupero procede con cautela anche perche' si temono nuovi crolli della parte della struttura rimasta ancora in piedi.
'SOTTO LE MACERIE, SALVATO DAL CELLULARE'
La sorella lo chiama al cellulare e lui, da sotto le macerie, riesce a risponderle e a dare indicazioni perché i soccorritori possano individuarlo e portarlo in salvo. Forse deve la vita a quella chiamata lo studente universitario di Fermo nelle Marche, 20 anni, travolto con altri compagni dal crollo della Casa dello studente all'Aquila. Erano trascorsi pochi minuti dalla scossa delle 3:32, di magnitudo 5.8, quando da Fermo, a oltre 100 chilometri di distanza dall'epicentro del sisma, la sorella e il padre dello studente, allarmatissimi, tentano di rintracciarlo al cellulare, senza ricevere risposta.
Si rivolgono al 118, i vigili del fuoco, il Commissariato di polizia di Fermo, e a quel punto, racconta il dirigente del Commissariato Giuseppe Taschetti, si riesce ad allestire un ponte telefonico con la zona del crollo. La ragazza e il fratello si parlano: lui, con un filo di voce, fornisce dati utili perché chi scava fra le macerie, al buio, possa raggiungerlo, e alla fine viene tirato fuori, incolume. E' sotto choc ma sta bene, non ha riportato ferite né traumi, ed è già rientrato a casa. Un altro compagno di alloggio invece non ce l'ha fatta. E fra quel che resta della Casa dello studente si scava ancora.
"MI SENTO MIRACOLATO"
"Oggi è la mia nuova data di nascita". E' il primo commento di Maurizio Marino, componente dell'orchestra "Città aperta" dell'Aquila che stanotte si trovava in un bed and breakfast di Fossa (Aquila). "Mi sento un miracolato" - ha aggiunto - "adesso ci troviamo nel campo sportivo dove ci stanno rifocillando". La struttura dove si trovava è crollata. "Per fortuna non è caduto il soffitto - ha detto - e in quel momento ho pregato ed ho pensato ai miei famigliari e a mio figlio. Ho pensato di morire".
STUDENTE IN LACRIME DAVANTI A RUSPE
"Ho dormito fuori e questo mi ha salvato ma adesso spero tanto che tirino fuori i miei compagni vivi". E' la drammatica testimonianza di Valerio, studente universitario di Tagliacozzo (L'Aquila), che assiste con gli occhi bagnati di lacrime al lavoro di una ruspa caterpillar che sposta interi blocchi della palazzina di quattro piani in via Rossi, dove i suoi cinque compagni di appartamento vivevano al secondo piano. Anche qui, come in altri punti della città, si lavora disperatamente lottando contro il tempo per estrarre dalle macerie le persone, si spera ancora in vita. Qui, dove sono crollate due palazzine attigue i soccorritori cercano una decina di persone, otto delle quali studenti universitari, e i due proprietari degli appartamenti in affitto. A quanto pare, degli studenti universitari, cinque ragazzi e tre ragazze, sono per la maggior parte della provincia di Teramo. Si sa di certo che una delle dieci persone è deceduta tra le macerie, e si aspetta di poter tirare fuori il corpo.
VOCE DI DONNA CHIEDE AIUTO, CHI MI SENTE?
Sono frenetici i lavori di scavo in via XX Settembre tra le maceria di una palazzina di tre piani che si è sbriciolata e quasi rasa al suolo: da sotto le macerie si è udito poco fa la richiesta di aiuto di una voce femminile che gridava "chi mi sente?". Secondo la ricostruzione dei soccorritori, che sono coordinati da Giorgio De Matteis, vicepresidente del Consiglio regionale e ex assessore regionale alla protezione Civile, sotto le macerie di questa palazzina ci sarebbero almeno due persone, delle quali forse una bambina. Poco prima da sotto le macerie era stata estratta una signora che è stata trasportata in ospedale.
MANAGER ASL L'AQUILA, NON PENSAVO TALI PROPORZIONI
"Pensavo ad una cosa pesante ma non di queste proporzioni. Sono passato per la città e ci sono davvero molti pezzi di città distrutti. Ci sono tanti feriti e numerosi morti". Lo ha detto il direttore generale della Asl dell'Aquila, Roberto Marzetti, che si trova davanti al pronto soccorso per coordinare le operazioni di emergenza. "La macchina dei soccorsi - ha aggiunto - è partita subito, ci sono medici e paramedici a lavoro, chi di turno e chi no è tornato a lavoro. Abbiamo attivato due sale operatorie e quindi la reazione della città c'é stata". Così come i dirigenti della Asl, Marzetti non era all'Aquila al momento del terremoto ma una volta saputo della scossa si è precipitato in città. Nel fare il punto della situazione, il manager ha sottolineato che sono attive due sale operatorie ma che dovranno essere trasferiti i dializzati la cui struttura si é allagata. Il reparto di neonatologia è già stato trasferito. "I delta di medicina sono da evacuare e poi ci sarà da fare la stima dei danni visto che l'ospedale non ha probabilmente problemi strutturali ma calcinacci, intonaci e suppellettili a terra. Ci vorrà qualche giorno prima che la situazione migliori, ma la cosa importante è che tutti sono a lavoro per aiutare le persone colpite da questa tremenda ferita". Marzetti ha sottolineato che per sostenere la struttura ospedaliera che comunque è in difficoltà dovrebbe essere installato un ospedale da campo proprio nelle vicinanze del San Salvatore.
Categoria:
Ambiente e Natura,
Notizie ed eventi
STA MATTINA IN ABRUZZO: DUE SCOSSE DI TERREMOTO
NOTTE TRA SOCCORSI E SCOSSE ASSESTAMENTO
Circa 179 morti, di cui 40 da identificare, oltre 100 persone estratte vive tra le macerie, almeno 25-30 mila sfollati: a piu' di 24 ore dalla scossa di terremoto che ha colpito la provincia dell'Aquila continua a cambiare il bilancio di vittime e sopravvissuti. Per il Centro di coordinamento dei soccorsi risultano al momento anche 34 dispersi e circa 1500 feriti. Per gli uomini dei soccorsi, è una corsa contro il tempo: con il passare delle ore si affievolisce infatti la speranza di trovare qualcuno ancora in vita sotto le macerie. Così si è scavato per tutta la notte sia all'Aquila che nei comuni limitrofi; operazioni mai interrotte nonostante le decine di scosse che si sono succedute nel corso della notte, la più violenta della quali alle 1.15 con una magnitudo di 4.8. All'Aquila, alle 2, dopo 23 ore dal sisma è stata tirata fuori viva dalle macerie Marta, una studentessa di 24 anni della provincia di Teramo. Si è scavato anche a Onna, il paese che non c'é più. Delle quattro persone che si pensava fossero ancora sotto le macerie due sono state estratte ormai senza vita nelle prime ore del mattino, mentre le altre due dovrebbero aver lasciato il paesino. In tutto sono 39 le vittime già recuperate nel paese, in cui il 60-70% delle case e' crollata e il resto è considerato inagibile. Nella tendopoli, intanto, la notte è trascorsa al freddo e in molti hanno preferito dormire in auto, mentre sono proseguiti i trasferimenti verso gli alberghi della costa.
OLTRE 17MILA SFOLLATI A L'AQUILA E PROVINCIA
Quasi un aquilano su sette e' sfollato. Tuttavia si tratta di un numero sensibilmente inferiore a quanto previsto nelle prime ore: 10.000 su un totale di circa 70.000 abitanti, mentre poche ore dopo la scossa di terremoto lo stesso sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente aveva ipotizzato che i senza tetto potevano essere almeno 50.000. Complessivamente in tutta la provincia gli sfollati sono 17.000. Il dato e' stato fornito dal Centro di coordinamento dei soccorsi allestito nella scuola della Guardia di Finanza alla periferia del capoluogo abruzzese. E comunque la loro ''conta'' e' dimensionata su quanti, ad ora, hanno avuto la propria abitazione crollata o cosi' lesionata da non poter piu' costituire un riparo sicuro. Ma le verifiche condotte dai vigili del fuoco e dai tecnici della protezione civile sono ancora in corso. Inoltre c'e' da rilevare che in tanti non hanno utilizzato o non hanno potuto utilizzare, finora, gli alloggi di fortuna predisposti dai soccorritori e hanno dormito in auto, oppure sono stati ospitati da parenti e amici a qualche chilometro dall'Aquila.
INGV, FINORA 280 SCOSSE ASSESTAMENTO
Proseguono le scosse di assestamento nell'Aquilano. Dalla forte scossa distruttiva delle notte del 6 aprile sono state registrate finora 280 repliche. "La più forte è avvenuta alle 01:15, con una magnitudo di 4.8", dice il sismologo Francesco Mele dalla sala sismica dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Prima di questa forte replica, è stata registrata alle 0:47 un scossa di magnitudo 3.6 e successivamente, alle 3:52 e alle 4:12 sono avvenute due scosse di magnitudo 3. Nel frattempo, prosegue Mele, sono partite squadre dell'Ingv per istallare sei nuove stazioni a pochi chilometri di distanza dalla zona in cui è avvenuta la rottura della faglia. Altre quattro stazioni saranno istallate nelle prossime ore.
AD ONNA ANCORA PERSONE SOTTO MACERIE
Le unita' cinofile impiegate nella ricerca di dispersi a Onna, una delle frazioni piu' colpite dal sisma, hanno segnalato la presenza di persone sotto le macerie di un edificio crollato all'ingresso del paese. ''I cani - spiega uno dei tre operatori della scuola provinciale cani da ricerca e catastrofe di Trento - hanno sentito odore umano. Ci hanno chiamati per una verifica e i cani hanno confermato che c'e' qualcosa''. Si teme che nella casa, che ai residenti risulterebbe disabitata, vi fosse comunque qualcuno, forse persone non italiane.
Circa 179 morti, di cui 40 da identificare, oltre 100 persone estratte vive tra le macerie, almeno 25-30 mila sfollati: a piu' di 24 ore dalla scossa di terremoto che ha colpito la provincia dell'Aquila continua a cambiare il bilancio di vittime e sopravvissuti. Per il Centro di coordinamento dei soccorsi risultano al momento anche 34 dispersi e circa 1500 feriti. Per gli uomini dei soccorsi, è una corsa contro il tempo: con il passare delle ore si affievolisce infatti la speranza di trovare qualcuno ancora in vita sotto le macerie. Così si è scavato per tutta la notte sia all'Aquila che nei comuni limitrofi; operazioni mai interrotte nonostante le decine di scosse che si sono succedute nel corso della notte, la più violenta della quali alle 1.15 con una magnitudo di 4.8. All'Aquila, alle 2, dopo 23 ore dal sisma è stata tirata fuori viva dalle macerie Marta, una studentessa di 24 anni della provincia di Teramo. Si è scavato anche a Onna, il paese che non c'é più. Delle quattro persone che si pensava fossero ancora sotto le macerie due sono state estratte ormai senza vita nelle prime ore del mattino, mentre le altre due dovrebbero aver lasciato il paesino. In tutto sono 39 le vittime già recuperate nel paese, in cui il 60-70% delle case e' crollata e il resto è considerato inagibile. Nella tendopoli, intanto, la notte è trascorsa al freddo e in molti hanno preferito dormire in auto, mentre sono proseguiti i trasferimenti verso gli alberghi della costa.
OLTRE 17MILA SFOLLATI A L'AQUILA E PROVINCIA
Quasi un aquilano su sette e' sfollato. Tuttavia si tratta di un numero sensibilmente inferiore a quanto previsto nelle prime ore: 10.000 su un totale di circa 70.000 abitanti, mentre poche ore dopo la scossa di terremoto lo stesso sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente aveva ipotizzato che i senza tetto potevano essere almeno 50.000. Complessivamente in tutta la provincia gli sfollati sono 17.000. Il dato e' stato fornito dal Centro di coordinamento dei soccorsi allestito nella scuola della Guardia di Finanza alla periferia del capoluogo abruzzese. E comunque la loro ''conta'' e' dimensionata su quanti, ad ora, hanno avuto la propria abitazione crollata o cosi' lesionata da non poter piu' costituire un riparo sicuro. Ma le verifiche condotte dai vigili del fuoco e dai tecnici della protezione civile sono ancora in corso. Inoltre c'e' da rilevare che in tanti non hanno utilizzato o non hanno potuto utilizzare, finora, gli alloggi di fortuna predisposti dai soccorritori e hanno dormito in auto, oppure sono stati ospitati da parenti e amici a qualche chilometro dall'Aquila.
INGV, FINORA 280 SCOSSE ASSESTAMENTO
Proseguono le scosse di assestamento nell'Aquilano. Dalla forte scossa distruttiva delle notte del 6 aprile sono state registrate finora 280 repliche. "La più forte è avvenuta alle 01:15, con una magnitudo di 4.8", dice il sismologo Francesco Mele dalla sala sismica dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Prima di questa forte replica, è stata registrata alle 0:47 un scossa di magnitudo 3.6 e successivamente, alle 3:52 e alle 4:12 sono avvenute due scosse di magnitudo 3. Nel frattempo, prosegue Mele, sono partite squadre dell'Ingv per istallare sei nuove stazioni a pochi chilometri di distanza dalla zona in cui è avvenuta la rottura della faglia. Altre quattro stazioni saranno istallate nelle prossime ore.
AD ONNA ANCORA PERSONE SOTTO MACERIE
Le unita' cinofile impiegate nella ricerca di dispersi a Onna, una delle frazioni piu' colpite dal sisma, hanno segnalato la presenza di persone sotto le macerie di un edificio crollato all'ingresso del paese. ''I cani - spiega uno dei tre operatori della scuola provinciale cani da ricerca e catastrofe di Trento - hanno sentito odore umano. Ci hanno chiamati per una verifica e i cani hanno confermato che c'e' qualcosa''. Si teme che nella casa, che ai residenti risulterebbe disabitata, vi fosse comunque qualcuno, forse persone non italiane.
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