Raviscaninca(Ce) - La salma di Celestino V (Isernia, fra il 1209 ed il 1215– Fumone, 19 maggio 1296) il papa del gran rifiuto, l’uomo santificato dopo appena 13 anni dalla sua morte,con il corpo perfettamente conservato dopo 800 anni — ritornerà nel suo paese natale. Le spoglie del santo, attualmente custodite a L’Aquila, all’interno della Basilica di Collemaggio dove sono miracolosamente scampate al crollo delle volte durante l’ultimo terremoto, giungeranno a Raviscanina, nel casertano, il prossimo 29 maggio e vi resteranno fino al successivo sei giugno. resti mortali di Celestino V saranno esposti nella casa di Santa Croce (che prende il nome proprio dallo stemma del santo) e in quella di Santa Maria della Valle, ubicata nella vicina Sant’Angelo D’Alife. La traslazione della salma, che rientra nella peregrinatio delle reliquie, è stata organizzata dal centro studio sul medioevo di Terra di Lavoro, guidato dallo storico Domenico Caiazza. Chiedono di poter ospitare le reliquie del santo anche Vairano Patenora — dove sorgono i resti dell’Abbazia de Ferrara, la prima Abbazia cistercense del regno di Napoli, dove Celestino V studiò e si formò fino alla maggiore età — e Casaluce dove sorge una maestosa Abbazia Celestiniana. Celestino V è stato l’unico papa che nella millenaria storia della Chiesa abbia rinunziato alle chiavi di Pietro, è personaggio famosissimo per la santa vita, nutrita di rinunzie, rigore, ascesi, costellata da miracoli, per l’inaspettata ascesa al Soglio che accese la speranza dell’avvento dell’Ecclesia spiritualis ed ancor di più per l’altrettanto inattesa rinuncia, alla quale seguirono l’avventurosa fuga sui monti d’Abruzzo e poi verso la Grecia, quindi la cattura, gli insulti, la prigionia a Fumone e infine la morte contornata dall’alone del martirio. «È un evento straordinario — precisa il presidente del Centro Studi sul Medioevo di Terra di Lavoro — per l’intera regione Campania. Infatti sarà la prima volta che le spoglie di un grande pontefice tornano dopo sette secoli nella terra natale, nei luoghi che videro la sua formazione spirituale. A Vairano il Santo prese i voti rinunciando allo status di nobile, poi rinunciò anche alla vita cenobitica per quella eremitica. Per il territorio di Raviscanina e dell’Alta Terra di Lavoro l’arrivo dei resti mortali di Celestino V, rappresenteranno un’occasione utilissima per riflettere sull’identità storica, culturale e religiosa, riscoprendo una civiltà antica fatta di grandi monumenti. Fra essi spiccano il castello di Sant’Angelo di Raviscanina e la grande Abbazia della Ferrara. Soprattutto — continua Caiazza — sarà un’occasione per riflettere sull’eredità spirituale e sull’esempio dato da un uomo che seppe rinunciare a tutto per seguire ideali di ascesi religione e amore per il prossimo». La traslazione della salma è stata concordata fra l’arcivescono de L’Aquila — Monsignor Giuseppe Molinari — e il vescovo di Alife, Monsignor Valentino Di Cerbo.
sabato 14 maggio 2011
Il corpo del santo “Celestino V” papa del “gran rifiuto” torna a casa il 29 Maggio
Raviscaninca(Ce) - La salma di Celestino V (Isernia, fra il 1209 ed il 1215– Fumone, 19 maggio 1296) il papa del gran rifiuto, l’uomo santificato dopo appena 13 anni dalla sua morte,con il corpo perfettamente conservato dopo 800 anni — ritornerà nel suo paese natale. Le spoglie del santo, attualmente custodite a L’Aquila, all’interno della Basilica di Collemaggio dove sono miracolosamente scampate al crollo delle volte durante l’ultimo terremoto, giungeranno a Raviscanina, nel casertano, il prossimo 29 maggio e vi resteranno fino al successivo sei giugno. resti mortali di Celestino V saranno esposti nella casa di Santa Croce (che prende il nome proprio dallo stemma del santo) e in quella di Santa Maria della Valle, ubicata nella vicina Sant’Angelo D’Alife. La traslazione della salma, che rientra nella peregrinatio delle reliquie, è stata organizzata dal centro studio sul medioevo di Terra di Lavoro, guidato dallo storico Domenico Caiazza. Chiedono di poter ospitare le reliquie del santo anche Vairano Patenora — dove sorgono i resti dell’Abbazia de Ferrara, la prima Abbazia cistercense del regno di Napoli, dove Celestino V studiò e si formò fino alla maggiore età — e Casaluce dove sorge una maestosa Abbazia Celestiniana. Celestino V è stato l’unico papa che nella millenaria storia della Chiesa abbia rinunziato alle chiavi di Pietro, è personaggio famosissimo per la santa vita, nutrita di rinunzie, rigore, ascesi, costellata da miracoli, per l’inaspettata ascesa al Soglio che accese la speranza dell’avvento dell’Ecclesia spiritualis ed ancor di più per l’altrettanto inattesa rinuncia, alla quale seguirono l’avventurosa fuga sui monti d’Abruzzo e poi verso la Grecia, quindi la cattura, gli insulti, la prigionia a Fumone e infine la morte contornata dall’alone del martirio. «È un evento straordinario — precisa il presidente del Centro Studi sul Medioevo di Terra di Lavoro — per l’intera regione Campania. Infatti sarà la prima volta che le spoglie di un grande pontefice tornano dopo sette secoli nella terra natale, nei luoghi che videro la sua formazione spirituale. A Vairano il Santo prese i voti rinunciando allo status di nobile, poi rinunciò anche alla vita cenobitica per quella eremitica. Per il territorio di Raviscanina e dell’Alta Terra di Lavoro l’arrivo dei resti mortali di Celestino V, rappresenteranno un’occasione utilissima per riflettere sull’identità storica, culturale e religiosa, riscoprendo una civiltà antica fatta di grandi monumenti. Fra essi spiccano il castello di Sant’Angelo di Raviscanina e la grande Abbazia della Ferrara. Soprattutto — continua Caiazza — sarà un’occasione per riflettere sull’eredità spirituale e sull’esempio dato da un uomo che seppe rinunciare a tutto per seguire ideali di ascesi religione e amore per il prossimo». La traslazione della salma è stata concordata fra l’arcivescono de L’Aquila — Monsignor Giuseppe Molinari — e il vescovo di Alife, Monsignor Valentino Di Cerbo.
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