
CADAVERI IN SPIAGGIA E DISPERSI - A Sendai, capoluogo della prefettura di Miyagi, molte zone senza luce, la benzina è razionata e continuano ad affiorare cadaveri lungo la costa. A Minamisanriku, città portuale travolta dal violento tsunami, 9.500 persone risultano disperse a a fronte dei 17.000 abitanti. L'esercito giapponese ha scoperto tra i 300 e i 400 corpi senza vita nel porto di Rikuzentakata (prefettura di Iwate), secondo le prime stime. Più di duecento cadaveri sono stati rinvenuti sulla spiaggia di Sendai e altri 200 corpi sono stati trovati in varie scuole di Iwanuma e Natori, sempre a Miyagi. Gli evacuati sarebbero 300.000 in cinque prefetture, gli edifici ridotti in macerie 3.400, mentre cinque milioni e mezzo di famiglie sarebbero rimaste senza corrente elettrica e un milione senza acqua. «Credo che oltre un migliaio di persone abbiano perso la vita», ha detto il capo di gabinetto Yukio Edano.
RITROVATI I 4 TRENI - In qualche raro caso, dal Paese piegato dal sisma arrivano però anche notizie rincuoranti. Come quella del ritrovamento dei quattro treni in servizio tra Iwate e Miyagi, che erano stati dati per inghiottiti dallo tsunami. I convogli sono ricomparsi, insieme ai circa 70 passeggeri e macchinisti, tutti salvi. Sul treno della linea Senseki, in base a quanto riferito, il guidatore, il capotreno insieme a una cinquantina di passeggeri si sono rifugiati in una scuola elementare, sfuggendo così alla furia dell'onda. Sui due convogli della linea Ofunato, invece, il macchinista e 15 passeggeri si sono riparati in una scuola media, mentre altre cinque persone sono andate per conto proprio. Anche sulla linea Kesennuma i passeggeri si sono fatti strada con le proprie forze.
NUOVO ALLARME PER UNA CENTRALE - Intanto, resta alta l'attenzione attorno alla centrale nucleare di Fukushima, dove già venerdì era stata registrata una pericolosa intensificazione dell'attività radioattiva attorno all'impianto: sabato il reattore numero uno è stato danneggiato daun'esplosione che ha fatto aumentare il livello di radioattività attorno alla centrale .
LE NUOVE SCOSSE - Quello di venerdì è stato il terremoto più violento di tutta la storia del Giappone, Paese a forte rischio sismico: di magnitudo 8.9, è stato registrato a 24,4 chilometri di profondità e a un centinaio di chilometri al largo della prefettura di Miyagi. Alla prima scossa ne sono seguite molte altre di assestamento per tutta la giornata di venerdì. E nella mattinata di sabato nella prefettura di Nigata, nella zona nord-occidentale del Paese, è stato registrato un sisma di magnitudo 6.7.
AIUTI DALL'ESTERO - La macchina degli aiuti internazionali è comunque già in movimento. I Paesi pronti a fornire assistenza sono saliti a cinquanta e cominciano ad arrivare le prime squadre di soccorso straniere da Nuova Zelanda, Corea del Sud e Stati Uniti. Da Seul potrebbero venire anche tre aerei da trasporto militare. È stata invece rinviata la partenza della missione italiana coordinata dalla Protezione Civile (ma anche quelle di Francia, Gran Bretagna e Germania) proprio per la decisione delle autorità nipponiche di accettare nell'immediato soltanto aiuti da Paesi geograficamente più prossimi. L'Agenzia americana per lo sviluppo internazionale ha anche annunciato l'intervento di due squadre di soccorso (72 persone, di cani e di 72 tonnellate di attrezzature), all'indomani della promessa di aiuti del presidente Barack Obama con la portaerei Ronald Reagan, inizialmente diretta verso la Corea del Nord, fa rotta verso le coste nipponiche.
RISCHIO BLACK OUT - Intanto, il Paese cerca di raccogliere le forze per rialzarsi. Un compito non facile, visto che l'onda sismica ha messo a repentaglio gli approvvigionamenti energetici. L'azienda elettrica giapponese Tokyo Electric Power (Tepco) ha lanciato in mattinata l'allarme sul rischio di un black out elettrico nella capitale e nei suoi dintorni, a causa dei danni provocati alle centrali che alimentano la regione. La società ha invitato i cittadini a ridurre il consumo di corrente elettrica, aggiungendo che la domanda potrebbe eccedere le sue capacità a fine giornata. Tepco ha chiesto aiuto alle altre società che alimentano il resto del Paese, stando a quanto riferito dall'agenzia Kyodo. L'azienda risente dei problemi registrati nelle due centrali nucleari della prefettura di Fukushima, duramente colpita dal sisma e dallo tsunami: sono infatti diventati due gli impianti messi a repentaglio e in conseguenza di ciò le autorità hanno ordinato l'evacuazione della popolazione entro un raggio di tre chilometri dall'impianto.
RIPRENDONO I VOLI - Prove di ritorno alla normalità negli aeroporti. Cathay Pacific Airways ha annunciato che oggi nel pomeriggio riprenderanno i voli di linea per l'aeroporto internazionale di Narita e Haneda a Tokyo. Gli aeroporti, infatti, stanno gradualmente tornando alla normalitá dopo il terremoto di magnitudo 8,8 ha colpito la costa del nord-est del Giappone. I voli da e per Fukuoka, Nagoya, Osaka, Sapporo funzioneranno regolarmente, ma i passeggeri sono invitati a prevedere ritardi. Riprendono anche i collegamenti con l'Italia: dopo la sospensione di venerdì del volo per Tokyo (AZ 784) a causa della temporanea chiusura dell'aeroporto di Narita, la tratta Fiumicino-Tokyo è stata ripristinata. Il primo dei due voli Alitalia in programma oggi è decollato intorno alle 11 con 291 passeggeri a bordo. Soppresso, invece, il volo AZ 785 Tokyo-Roma che sarebbe dovuto atterrare alle 19. Intanto la compagnia sta continuando a prendere contatti con i passeggeri dei voli interessati per fornire informazioni e assistenza.
Fonte: Corriere della sera
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