giovedì 18 settembre 2025

Scuola 2025, niente smartphone: come sta andando la stretta nelle superiori


Dal 1° settembre 2025 è entrata in vigore la nuova circolare del Ministero che vieta l’uso degli smartphone nelle scuole superiori per l’intero orario scolastico. Dopo l’applicazione già avviata nel 2024 per le scuole del primo ciclo, il divieto ora riguarda tutti gli studenti.



Cosa dice la circolare



  • Lo smartphone non può essere usato durante lezioni, cambio d’ora e intervallo.
  • Deve rimanere spento e in borsa.
  • I regolamenti di istituto hanno recepito la norma, con sanzioni in caso di violazione.




Le eccezioni



Il divieto non è assoluto: gli studenti con PEI o PDP possono utilizzare il telefono come strumento compensativo se previsto dai piani educativi.



Prime settimane di scuola



Molti istituti hanno segnalato un avvio ordinato, ma il tema resta divisivo. Alcune scuole hanno scelto di estendere il divieto anche agli smartwatch e ad altri dispositivi personali. Nei corridoi e nei cortili si vedono più chiacchiere dal vivo, meno teste chine sugli schermi.



Le critiche



Secondo parte del mondo accademico la misura potrebbe ridurre distrazioni, ma non tutti sono d’accordo: le ricerche mostrano risultati contrastanti sull’efficacia del bando rispetto agli apprendimenti.



Uno sguardo fuori dall’Italia



  • Svezia: ha annunciato un bando nazionale dal 2026.
  • Regno Unito: la decisione è lasciata alle singole scuole; il dibattito tra insegnanti e famiglie è ancora aperto.




Domande frequenti



  • Posso portare il telefono? Sì, ma spento o in borsa.
  • Posso usarlo in ricreazione? No, salvo regole specifiche dell’istituto.
  • Chi decide le sanzioni? Ogni scuola nel proprio regolamento.
  • Ci sono eccezioni? Sì, per studenti con disabilità o DSA, se previsto nei piani individuali.


Yahoo! Auto - Storia di un servizio che ha unito motori e web




Chi ha navigato su Yahoo tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila ricorderà bene Yahoo Autos (o Yahoo! Autos). Era una sezione speciale del portale, dedicata al mondo delle auto, che in quegli anni rappresentava un punto di riferimento per chi voleva comprare, vendere, informarsi o semplicemente curiosare tra i modelli di automobili. Nel tempo ha cambiato volto più volte: da directory di servizi a marketplace, fino a diventare un magazine digitale con test, articoli e rubriche. Oggi vediamo come è nata, come si è evoluta e cosa resta di quell’esperienza.





Le origini: Yahoo! e la corsa ai verticali (1998–2004)



Yahoo negli anni Novanta era un vero e proprio portale universale: non solo motore di ricerca, ma un ecosistema fatto di e-mail, chat, notizie, giochi e aree tematiche. Nel 1998 nasce ufficialmente Yahoo! Autos, parte della strategia dei cosiddetti “verticals”, ossia siti specializzati integrati all’interno del marchio Yahoo (insieme a Yahoo Auctions, Yahoo Real Estate, Yahoo Classifieds, Yahoo Travel e altri).


Yahoo Autos offriva:


  • Schede modelli con dati tecnici e descrizioni.
  • Guide di riparazione grazie alla collaborazione con AutoSite.
  • Inventario di concessionari in partnership con The Cobalt Group.



Era un periodo in cui Internet cominciava a trasformare anche il settore automobilistico, fino ad allora dominato da riviste cartacee e concessionari fisici. Yahoo riuscì a unire in un unico spazio contenuti editoriali e strumenti pratici per chi cercava un’auto.





Dalle partnership ai marketplace (2005–2013)



Negli anni Duemila Yahoo decide di spingere sempre più sulla funzione di marketplace, stringendo accordi con i principali attori del settore:


  • 2005: partnership esclusiva con AutoTrader.com per gli annunci di auto usate. Yahoo portava l’audience, AutoTrader l’inventario.
  • 2007: accordo con Cars.com, che sostituì AutoTrader e offrì annunci sia di auto nuove che usate, rafforzando la piattaforma.
  • 2011–2012: collaborazione con TrueCar, che gestiva il programma di acquisto auto di Yahoo (Yahoo! Auto Buying Program). Un’intesa che però nel tempo fu ridimensionata.
  • 2013: nel Regno Unito Yahoo Cars si lega a Auto Trader UK, garantendo agli utenti britannici accesso diretto agli annunci locali.



In quegli anni Yahoo Autos era soprattutto uno strumento di ricerca e compravendita: meno contenuti editoriali, più focus sulla parte commerciale. Per molti utenti rappresentava la prima tappa online prima di andare in concessionaria.





La svolta editoriale: Yahoo Autos diventa magazine (2015)



Nel 2015 Yahoo rilancia il progetto in una nuova veste: Yahoo Autos diventa un vero e proprio magazine digitale. L’idea era chiara: puntare su contenuti originali, test, storytelling e rubriche, seguendo la linea degli altri “Yahoo Digital Magazines” (come Yahoo Tech, Yahoo Food, Yahoo News Digest).


Alla guida della redazione arrivarono nomi importanti:


  • Justin Hyde, Managing Editor.
  • Alex Lloyd, pilota e Editor at Large.
  • Aki Sugawara, Road Test Editor.



Il nuovo Yahoo Autos proponeva:


  • Test drive e recensioni approfondite.
  • Video e longform narrativi.
  • Reportage da eventi e gare (ad esempio la 25 Hours of Thunderhill).
  • Premi e riconoscimenti, come gli Yahoo Autos Awards del 2016, che incoronarono la Mazda MX-5 come “Fresh Ride of the Year”.



Era un approccio più vicino a una rivista di settore che a un portale di annunci. Gli articoli erano scritti in stile divulgativo, con un mix di passione, competenza e attenzione alla cultura automobilistica.





Yahoo Autos oggi



Dopo la fase dei magazine, Yahoo ha attraversato anni turbolenti: l’acquisizione da parte di Verizon, il periodo Oath, la nascita di Verizon Media e infine il ritorno a Yahoo Inc. sotto Apollo Global Management.


In questo percorso, Yahoo Autos non è mai scomparso: il sito autos.yahoo.com è ancora attivo e pubblica contenuti regolari. Oggi però la maggior parte degli articoli proviene da syndication con testate partner come Autocar. È quindi meno un luogo di produzione editoriale originale e più un aggregatore di notizie e prove dal mondo automotive.


Nonostante questo, resta uno spazio riconosciuto, con una lunga storia alle spalle.





La parentesi giapponese: Yahoo! Japan e Carview!



Un discorso a parte merita il Giappone. Yahoo! JAPAN, nato da una joint venture autonoma, ha sviluppato una piattaforma separata e molto forte nel settore auto.


Dal 2012 al 2014 Yahoo Japan ha acquisito Carview!, uno dei maggiori siti auto del Paese, trasformandolo in una consociata al 100%. Carview! oggi è il cuore della sezione motori di Yahoo! Japan, con recensioni, notizie, e un vasto mercato di auto usate. In Giappone, quindi, Yahoo Autos ha continuato a prosperare con un modello diverso da quello occidentale, molto più vicino alle esigenze locali.





Nostalgia e memoria digitale



Per chi ha vissuto l’epoca d’oro dei portali, Yahoo Autos è un pezzo di storia di Internet. Era un tempo in cui Yahoo non era solo un motore di ricerca, ma una porta d’ingresso al web: si passava dalle news allo sport, dalla mail agli annunci, dai giochi ai motori. Yahoo Autos era la sezione dove gli appassionati di auto trovavano tutto in un unico posto, con il fascino pionieristico della rete dei primi anni 2000.





Linea del tempo sintetica



  • 1998 – Lancio ufficiale: schede, guide e inventory dealer.
  • 2005 – Partnership esclusiva con AutoTrader.com.
  • 2007 – Subentra Cars.com per annunci nuovo+usato.
  • 2011–2012 – TrueCar gestisce lo Yahoo Auto Buying Program.
  • 2013 – Yahoo Cars UK con Auto Trader.
  • 2015 – Rilancio come magazine editoriale (Hyde, Lloyd, Sugawara).
  • 2016 – Yahoo Autos Awards (Mazda MX-5).
  • Oggi – Sezione attiva, ma in gran parte con contenuti sindacati.
  • Giappone – Carview! diventa parte di Yahoo Japan (2014).






Perché ricordarlo



Yahoo Autos è un esempio di come il web degli anni ’90 e 2000 abbia provato a trasformare i settori tradizionali. Prima delle app dedicate, prima dei marketplace verticali di oggi, c’era Yahoo con le sue sezioni a tema. Yahoo Autos non ha vinto la corsa contro giganti come AutoTrader, Cars.com o i marketplace integrati nei social, ma ha lasciato un ricordo vivo a chi ha vissuto quel periodo.


Per gli utenti nostalgici, significa ricordare un’epoca in cui bastava aprire Yahoo per avere tutto: dalle notizie all’oroscopo, dalla mail alle auto. Un pezzo di Internet che racconta come si è passati dalla logica dei grandi portali generalisti a quella delle piattaforme specializzate di oggi.


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