Aveva promesso ai suoi fans che sarebbe tornato sul palcoscenico a metà luglio a Londra. Non accadrà. Michael Jackson, il re del pop è morto nella notte a Los Angeles. Aveva 50 anni. Il mondo della musica è in lutto mentre decine di persone si accalcano fuori dalla clinica per rendere l'ultimo omaggio al cantante.
Alla clinica sono immediatamente giunti anche la madre del cantante, uno dei fratelli, il legale di famiglia e altri parenti. Il fratello di Jackson, Ransy, ha riferito che Jackson è collassato all’improvviso in casa. È stata subito chiamata l’ambulanza, ma non è stato precisato quanto tempo sia passato dal momento in cui Jackson è stato colto da malore al momento in cui gli è stato effettuato il massaggio cardiaco. I paramedici hanno continuato nel tentativo di rianimazione anche durante il tragitto verso l’ospedale Ucla di Los Angeles ma non c'è stato nulla da fare. L’ipotesi più accreditata in questo momento è quella dell’infarto, anche se non ci sono conferme da parte dell’ospedale.
Aveva organizzato un addio alla grande Jackson, nell’arena O2 della capitale britannica, seducendo centinaia di migliaia di fans, che si erano precipitati per acquistare i biglietti appena sono stati disponibili. I concerti, una cinquantina in tutto, avrebbero dovuto svolgersi in due tornate: una prima tra la metà di luglio e i primi di agosto; una seconda all’inizio dell’anno prossimo. Le prenotazioni erano andate alla grande (in un primo tempo i concerti previsti erano una decina soltanto), ma il cantante, dopo le difficoltà di questi ultimi anni legate al suo processo per pedofilia, non aveva più la forma degli anni precedenti. Le prove, a Los Angeles, si sono svolte tra mille difficoltà, con un Jackson non più all’altezza della sua reputazione: erano queste le voci che giravano con insistenza nella metropoli sud-californiana, dopo la decisione del cantante di far slittare la "prima" londinese di alcuni giorni.
Jackson è passato alla storia con l’album "Thriller" del 1982, ancora oggi il più venduto di tutti i tempi. Complessivamente i dischi venduti dal re del pop sono oltre 750 milioni, più dei Beatles secondo il Guinness dei record. Nato a Gary, in Indiana, il 29 agosto 1958, la spettacolare carriera di Michael inizia in famiglia, con i Jackson Five. A quei tempi, il giovane Jackson aveva un aspetto decisamente diverso rispetto a quello degli ultimi tempi, dopo una serie di operazioni plastiche che ne hanno definitivamente modificato il viso, oltre a schiarire il suo colore della pelle. La sua carriera è definitivamente tramontata nel 2005, quando si è celebrato un processo per pedofilia contro il cantante. Jackson era stato ripetutamente accusato di avere abusato di minorenni, talvolta addirittura con la complicità delle madri, nel suo ranch californiano di Neverland, una sorta di costosissima Disneyland in miniatura, che ha dovuto vendere l’anno scorso. Jackson è stato assolto dalle accuse, ma l’esito del lungo processo ha lasciato molti dubbi. Pieno di debiti, praticamente rovinato nonostante possedesse il catalogo delle canzoni dei Beatles, il cantante lascia gli Stati Uniti nell’estate del 2005 insieme ai tre figli e si installa per un certo periodo a Bahrein, sul Golfo Persico. Era tornato recentemente, tra Las Vegas e Los Angeles, per le prove di questo concerti di addio che non si terranno mai.
venerdì 26 giugno 2009
giovedì 11 giugno 2009
NIENTE PAURA, NON SARA' UN'ESTATE BOLLENTE
L'estate 2009 non sarà, con buone probabilità, rovente come quella del 1998 o, peggio, del 2003. A tranquillizzarci dalle paure di vacanze 'torride' è Mario Giuliacci del Centro Epson Meteo. "Quelle estati infatti - spiega Giuliacci - furono eccezionalmente calde a causa di un'anomala prolungata persistenza sul Mediterraneo centro-occidentale dell'anticiclone Nord africano, la fucina delle ondate di caldo sulla nostra penisola".
"Le incursioni estive di tale anticiclone - continua il meteorologo - sono senza dubbio favorite dal crescente surriscaldamento del pianeta ma il 'global warming' non può essere l'unica causa altrimenti tutte le nostre recenti estati sarebbero dovute essere simili al 1998 o al 2003". "In effetti, oltre al global warming, vi sono altri fattori che possono favorire o impedire l'arrivo sull'Italia delle 'bolle calde' nord africane: la presenza del Nino, l'anomalo surriscaldamento delle acque del Pacifico equatoriale, un vento che si ripete ogni 5-6 anni; la presenza di venti orientali nella stratosfera equatoriale, un evento noto come QBO (Quasi Biennal Oscillation) e che si ripete all'incirca, appunto, ogni 2 anni; l'anomalo surriscaldamento delle acque superficiali del Nord Atlantico, un fenomeno noto come AMO ( Atlantic Multidecadal Oscillation) e che inverte segno ogni 25-40 anni; l'attività del sole che raggiunge un valore massimo ogni 11 anni circa".
"Nelle estati 1998 e 2003, per una serie di fortuite coincidenze, si verificarono i massimi eventi di Nino dell'ultimo secolo (nel 1998 per intensità e nel 2003 per durata), inoltre i venti equatoriali stratosferici furono orientali con massima intensità proprio in estate, per di più l'AMO raggiunse il massimo surriscaldamento degli ultimi 50 anni e, dulcis in fundo, il sole, nel 2003, fu prossimo alla sua massima attività". "Ma quest'anno, global warming a parte, tutto congiura contro l'incursione sulla penisola del rovente anticiclone nordafricano - spiega ancora Giuliacci, rassicurante - il Nino sarà ancora assente (lo è dal 2003); i venti stratosferici equatoriali sono e resteranno occidentali; l'AMO dopo 20 anni di forte surriscaldamento del Nord Atlantico, è entrata, da marzo di questo anno, in una fase di raffreddamento; il sole è ancora nella sua attività minima. Insomma vi sono tutte le premesse perché l'estate 2009 sia normale ove per 'normale', si badi bene, si intende che comunque non mancheranno le solite 3-4 forti ondate di caldo, con durata complessiva intorno 25-35 giorni e con temperature massime di 34-38 gradi". "Intanto per questo fine settimana l'anticiclone nord africano farà un'altra visitina alla penisola, dopo quella di maggio, portando un'altra breve e moderata ondata di caldo su tutta l'Italia".
"Le incursioni estive di tale anticiclone - continua il meteorologo - sono senza dubbio favorite dal crescente surriscaldamento del pianeta ma il 'global warming' non può essere l'unica causa altrimenti tutte le nostre recenti estati sarebbero dovute essere simili al 1998 o al 2003". "In effetti, oltre al global warming, vi sono altri fattori che possono favorire o impedire l'arrivo sull'Italia delle 'bolle calde' nord africane: la presenza del Nino, l'anomalo surriscaldamento delle acque del Pacifico equatoriale, un vento che si ripete ogni 5-6 anni; la presenza di venti orientali nella stratosfera equatoriale, un evento noto come QBO (Quasi Biennal Oscillation) e che si ripete all'incirca, appunto, ogni 2 anni; l'anomalo surriscaldamento delle acque superficiali del Nord Atlantico, un fenomeno noto come AMO ( Atlantic Multidecadal Oscillation) e che inverte segno ogni 25-40 anni; l'attività del sole che raggiunge un valore massimo ogni 11 anni circa".
"Nelle estati 1998 e 2003, per una serie di fortuite coincidenze, si verificarono i massimi eventi di Nino dell'ultimo secolo (nel 1998 per intensità e nel 2003 per durata), inoltre i venti equatoriali stratosferici furono orientali con massima intensità proprio in estate, per di più l'AMO raggiunse il massimo surriscaldamento degli ultimi 50 anni e, dulcis in fundo, il sole, nel 2003, fu prossimo alla sua massima attività". "Ma quest'anno, global warming a parte, tutto congiura contro l'incursione sulla penisola del rovente anticiclone nordafricano - spiega ancora Giuliacci, rassicurante - il Nino sarà ancora assente (lo è dal 2003); i venti stratosferici equatoriali sono e resteranno occidentali; l'AMO dopo 20 anni di forte surriscaldamento del Nord Atlantico, è entrata, da marzo di questo anno, in una fase di raffreddamento; il sole è ancora nella sua attività minima. Insomma vi sono tutte le premesse perché l'estate 2009 sia normale ove per 'normale', si badi bene, si intende che comunque non mancheranno le solite 3-4 forti ondate di caldo, con durata complessiva intorno 25-35 giorni e con temperature massime di 34-38 gradi". "Intanto per questo fine settimana l'anticiclone nord africano farà un'altra visitina alla penisola, dopo quella di maggio, portando un'altra breve e moderata ondata di caldo su tutta l'Italia".
Categoria:
Ambiente e Natura,
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